Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origine antica, che fonda la sua economia su poche attività industriali e sulla zootecnia. Gli arolesi, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, sono concentrati soprattutto nel capoluogo comunale; il resto della popolazione vive nella località Pianezza. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.249 metri sul livello del mare. L'abitato, caratterizzato da espansione edilizia, sorge su un piccolo altopiano, a ridosso dei monti Zucca e Pioggena, in bella posizione da cui si ammirano scorci del lago d'Orta. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura una pianta di vite munita, ai lati, di due grappoli d'uva nera e attorcigliata a un palo che fuoriesce da una verde campagna in cui scorre un fiume d'argento; il tutto è accompagnato, in un cantone del capo, da una mitria d'argento “accollata” a un pastorale, anch'esso argentato.

Piccola comunità di montagna, di origine antica, che fonda la sua economia su poche attività industriali e sulla zootecnia. Gli arolesi, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, sono concentrati soprattutto nel capoluogo comunale; il resto della popolazione vive nella località Pianezza. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.249 metri sul livello del mare. L'abitato, caratterizzato da espansione edilizia, sorge su un piccolo altopiano, a ridosso dei monti Zucca e Pioggena, in bella posizione da cui si ammirano scorci del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LAGODORTA'>lago d'Orta</a>. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura una pianta di vite munita, ai lati, di due grappoli d'uva nera e attorcigliata a un palo che fuoriesce da una verde campagna in cui scorre un fiume d'argento; il tutto è accompagnato, in un cantone del capo, da una mitria d'argento “accollata” a un pastorale, anch'esso argentato.

Storia

Incerte sono le origini del toponimo che, secondo alcuni studiosi, sembrerebbe costituire un diminutivo di “area”, oppure un derivato della voce francoprovenzale “arula”, con il significato di ‘pino cembro', continuativa della voce preromana “arulla”. Poche sono le notizie sulle sue prime vicende in quanto i documenti scritti sono andati quasi totalmente distrutti. Si sa che esisteva già nell'anno 52 a.C. al passaggio delle truppe di Giulio Cesare. Nel 962 d.C. il territorio fu donato al vescovo di Novara. Si sa inoltre che, a quell'epoca, ogni casa patrizia aveva la sua cappella; anche il povero, pur non avendo da mangiare, voleva una pittura religiosa nella propria abitazione. Ora affreschi di un certo valore, risalenti al XVI secolo, si scorgono lungo il muro di cinta del cimitero. Sono immagini della Via Crucis realizzate da un pittore appartenente alla scuola di Gaudenzio Ferrari. Tra le testimonianze storico-architettoniche si segnalano: 23 cappelle di cui solo 3 in buono stato di conservazione, appartenenti al XVI e XVII secolo; la chiesetta di Sant'Antonio, che custodisce dipinti di grandissimo valore artistico: prima dell'anno mille era una cappella, nel XV secolo venne rialzata e ampliata. Degna di nota è anche la chiesa dell'Annunziata, al cui interno aveva splendidi affreschi, come la Creazione, dipinto cancellato, perché vi erano raffigurate delle donne nude.

Incerte sono le origini del toponimo che, secondo alcuni studiosi, sembrerebbe costituire un diminutivo di “area”, oppure un derivato della voce francoprovenzale “arula”, con il significato di ‘pino cembro', continuativa della voce preromana “arulla”. Poche sono le notizie sulle sue prime vicende in quanto i documenti scritti sono andati quasi totalmente distrutti. Si sa che esisteva già nell'anno 52 a.C. al passaggio delle truppe di Giulio Cesare. Nel 962 d.C. il territorio fu donato al vescovo di Novara. Si sa inoltre che, a quell'epoca, ogni casa patrizia aveva la sua cappella; anche il povero, pur non avendo da mangiare, voleva una pittura religiosa nella propria abitazione. Ora affreschi di un certo valore, risalenti al XVI secolo, si scorgono lungo il muro di cinta del cimitero. Sono immagini della Via Crucis realizzate da un pittore appartenente alla scuola di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GAUDENZIOFERRARI'>Gaudenzio Ferrari</a>. Tra le testimonianze storico-architettoniche si segnalano: 23 cappelle di cui solo 3 in buono stato di conservazione, appartenenti al XVI e XVII secolo; la chiesetta di Sant'Antonio, che custodisce dipinti di grandissimo valore artistico: prima dell'anno mille era una cappella, nel XV secolo venne rialzata e ampliata. Degna di nota è anche la chiesa dell'Annunziata, al cui interno aveva splendidi affreschi, come la Creazione, dipinto cancellato, perché vi erano raffigurate delle donne nude.

Economia

È sede di Pro Loco. Il quadro economico non è dei più floridi: esso risente dell'impronta rurale della zona, con un settore primario basato soprattutto sull'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Le attività industriali, limitate a qualche piccola azienda che opera nel comparto edile, metallurgico e della lavorazione del legno, sono poco rilevanti. Il terziario non assume dimensioni importanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano soltanto l'istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno, mentre l'assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

È sede di Pro Loco. Il quadro economico non è dei più floridi: esso risente dell'impronta rurale della zona, con un settore primario basato soprattutto sull'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Le attività industriali, limitate a qualche piccola azienda che opera nel comparto edile, metallurgico e della lavorazione del legno, sono poco rilevanti. Il terziario non assume dimensioni importanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano soltanto l'istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno, mentre l'assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Malgrado la bellezza del paesaggio e la vicinanza al lago d'Orta e alla Riserva Naturale del Sacro Monte di Varallo, non rappresenta ancora una meta turistica particolarmente ambita. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono anche per terminare le scuole dell'obbligo e per frequentare gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado, oltre che per usufruire dei servizi non forniti sul posto. Fatta eccezione per la festa di ferragosto, non si registrano particolari manifestazioni tradizionali, religiose o folcloristiche, che potrebbero contribuire ad aumentare il numero dei visitatori e ad allietare la comunità. Il Patrono, San Bartolomeo, si festeggia il 24 agosto.

Malgrado la bellezza del paesaggio e la vicinanza al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LAGODORTA'>lago d'Orta</a> e alla Riserva Naturale del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SACROMONTEDIVARALLO'>Sacro Monte di Varallo</a>, non rappresenta ancora una meta turistica particolarmente ambita. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono anche per terminare le scuole dell'obbligo e per frequentare gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado, oltre che per usufruire dei servizi non forniti sul posto. Fatta eccezione per la festa di ferragosto, non si registrano particolari manifestazioni tradizionali, religiose o folcloristiche, che potrebbero contribuire ad aumentare il numero dei visitatori e ad allietare la comunità. Il Patrono, San Bartolomeo, si festeggia il 24 agosto.

Località

Pianezza

Pianezza

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Arola rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.