Descrizione

Centro di antica origine situato in collina, con un'economia imperniata sul settore primario. La quasi totalità dei rocchesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale, il resto vive nella località di Polvica e in poche case sparse. Per effetto del forte fenomeno di espansione edilizia che dura già da alcuni decenni, il capoluogo comunale si sta allargando in direzione della vicina Cicciano mentre la località di Polvica si è fusa con il comune di San Felice a Cancello. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico assai vario, in quanto comprende uno spicchio della pianura campana e i primi contrafforti del gruppo montuoso del Partenio, che arrivano a sfiorare i 1.000 metri di altitudine; la zona pianeggiante, caratterizzata dall'irregolare alternanza di seminativi, frutteti e filari di vite, deve il suo aspetto all'intervento dell'uomo mentre i rilievi sono il regno indisturbato della macchia mediterranea e dei boschi cedui e ad alto fusto. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, campeggiano due cavalli alati in posizione rampante, che si fronteggiano ai lati di un cuore; quest'ultimo è sospeso su tre monti e regge una fiamma.  

Centro di antica origine situato in collina, con un'economia imperniata sul settore primario. La quasi totalità dei rocchesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale, il resto vive nella località di Polvica e in poche case sparse. Per effetto del forte fenomeno di espansione edilizia che dura già da alcuni decenni, il capoluogo comunale si sta allargando in direzione della vicina Cicciano mentre la località di Polvica si è fusa con il comune di San Felice a Cancello. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico assai vario, in quanto comprende uno spicchio della pianura campana e i primi contrafforti del gruppo montuoso del Partenio, che arrivano a sfiorare i 1.000 metri di altitudine; la zona pianeggiante, caratterizzata dall'irregolare alternanza di seminativi, frutteti e filari di vite, deve il suo aspetto all'intervento dell'uomo mentre i rilievi sono il regno indisturbato della macchia mediterranea e dei boschi cedui e ad alto fusto. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, campeggiano due cavalli alati in posizione rampante, che si fronteggiano ai lati di un cuore; quest'ultimo è sospeso su tre monti e regge una fiamma.  

Storia

Il toponimo è citato nel Catalogus Baronum (1150-1168): il suo secondo elemento costitutivo è forse da far risalire alla base preromana RAVA 'dirupo franoso' mentre il primo fu probabilmente aggiunto dopo la costruzione del castello. Sorta come insediamento romano, fu in seguito contesa tra i ducati di Napoli e di Benevento per la sua funzione strategica. In questo periodo furono eretti i castelli di Roccarainola e Fellino sui due feudi omonimi, unificati nel 1315. Dopo essere appartenuta ai Carafa, agli Orsini e agli Albertini, nel 1665 passò ai Mastrilli di Marigliano, che ne detennero il controllo fino al 1806, anno dell'eversione dei diritti feudali. Nonostante l'origine antica, il comune conserva poche testimonianze del suo passato: la parrocchiale di San Giovanni Battista, edificata nel 1659, la chiesa di Santa Lucia e le rovine del castello e di un palazzo baronale rinascimentale. Il calo demografico registrato nel secondo dopoguerra si è decisamente attenuato negli ultimi anni.  

Il toponimo è citato nel Catalogus Baronum (1150-1168): il suo secondo elemento costitutivo è forse da far risalire alla base preromana RAVA 'dirupo franoso' mentre il primo fu probabilmente aggiunto dopo la costruzione del castello. Sorta come insediamento romano, fu in seguito contesa tra i ducati di Napoli e di Benevento per la sua funzione strategica. In questo periodo furono eretti i castelli di Roccarainola e Fellino sui due feudi omonimi, unificati nel 1315. Dopo essere appartenuta ai Carafa, agli Orsini e agli Albertini, nel 1665 passò ai Mastrilli di Marigliano, che ne detennero il controllo fino al 1806, anno dell'eversione dei diritti feudali. Nonostante l'origine antica, il comune conserva poche testimonianze del suo passato: la parrocchiale di San Giovanni Battista, edificata nel 1659, la chiesa di Santa Lucia e le rovine del castello e di un palazzo baronale rinascimentale. Il calo demografico registrato nel secondo dopoguerra si è decisamente attenuato negli ultimi anni.  

Economia

Vi si conduce una vita calma, improntata a un solido attaccamento alla tradizione. La mitezza del clima e la fertilità dell'agro nolano, di cui il territorio comunale fa parte, consentono all'agricoltura di prosperare, producendo abbondanti raccolti di ortaggi, uva da vino, olive e frutta (noci e nocciole). Il settore industriale, complessivamente poco rilevante, comprende alcune aziende di medie dimensioni nel comparto delle confezioni e un discreto numero di imprese a carattere artigianale nei rami della chimica, della metallurgia, dell'estrazione della pietra, del legno e dell'edilizia. La dotazione di servizi appare appena sufficiente ma contempla l'intermediazione finanziaria e, nel campo delle iniziative rivolte alla diffusione della cultura e delle informazioni, una radio privata. Nel comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e della Comunità montana Montedonico-Tribucco, si trovano le sole scuole dell'obbligo; il settore sanitario appare invece piuttosto sviluppato: oltre alla sede del distretto sanitario, comprende un poliambulatorio e un laboratorio di analisi; l'apparato ricettivo vanta numerosi ristoranti ma non comprende alberghi.  

Vi si conduce una vita calma, improntata a un solido attaccamento alla tradizione. La mitezza del clima e la fertilità dell'agro nolano, di cui il territorio comunale fa parte, consentono all'agricoltura di prosperare, producendo abbondanti raccolti di ortaggi, uva da vino, olive e frutta (noci e nocciole). Il settore industriale, complessivamente poco rilevante, comprende alcune aziende di medie dimensioni nel comparto delle confezioni e un discreto numero di imprese a carattere artigianale nei rami della chimica, della metallurgia, dell'estrazione della pietra, del legno e dell'edilizia. La dotazione di servizi appare appena sufficiente ma contempla l'intermediazione finanziaria e, nel campo delle iniziative rivolte alla diffusione della cultura e delle informazioni, una radio privata. Nel comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e della Comunità montana Montedonico-Tribucco, si trovano le sole scuole dell'obbligo; il settore sanitario appare invece piuttosto sviluppato: oltre alla sede del distretto sanitario, comprende un poliambulatorio e un laboratorio di analisi; l'apparato ricettivo vanta numerosi ristoranti ma non comprende alberghi.  

Relazioni

La capacità di attrazione di turisti è limitata dall'insufficienza delle strutture ricettive. Per incrementare il flusso di visitatori e villeggianti si fa leva soprattutto sulle manifestazioni volte a far conoscere la storia, la cultura e le tradizioni del luogo: la fiera della Maddalena, istituita addirittura nel 1449, è senz'altro l'evento di maggior richiamo. Trovandosi nella zona d'insediamento diffuso nolana, che a sua volta si innesta nella caotica conurbazione napoletana, il comune è soggetto indirettamente a un profondo vincolo di dipendenza nei confronti del capoluogo regionale, che ha accentrato tutte le più importanti funzioni amministrative, culturali ed economiche. Le feste dei Patroni San Giovanni Battista e Sant'Angelo si celebrano rispettivamente il 24 giugno e il 14 dicembre.

La capacità di attrazione di turisti è limitata dall'insufficienza delle strutture ricettive. Per incrementare il flusso di visitatori e villeggianti si fa leva soprattutto sulle manifestazioni volte a far conoscere la storia, la cultura e le tradizioni del luogo: la fiera della Maddalena, istituita addirittura nel 1449, è senz'altro l'evento di maggior richiamo. Trovandosi nella zona d'insediamento diffuso nolana, che a sua volta si innesta nella caotica conurbazione napoletana, il comune è soggetto indirettamente a un profondo vincolo di dipendenza nei confronti del capoluogo regionale, che ha accentrato tutte le più importanti funzioni amministrative, culturali ed economiche. Le feste dei Patroni San Giovanni Battista e Sant'Angelo si celebrano rispettivamente il 24 giugno e il 14 dicembre.

Località

Polvica

Polvica

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Roccarainola rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.