Descrizione

Centro agricolo suggestivamente arroccato tra due roccioni a strapiombo sull'alta valle del fiume Albegna. L'abitato è composto da cinque località distinte dal capoluogo comunale, che si sporge a picco sul corso del fiume: Cana, Santa Caterina, Triana, Vallerona ed Usi, sparse senz'ordine su un territorio prevalentemente montano con un profilo aspro e discontinuo. La comunità dei roccalbegnesi, detti anche rocchigiani dal torrione che domina il paese, fa registrare un indice di vecchiaia eccezionalmente superiore ai valori medi. Lo stemma comunale riproduce un paesaggio turrito sormontato da una stella, simboli ricavati da un antico sigillo ad immagine dell'originaria struttura del castello, rispetto al quale la stella indica l'altitudine del rilievo su cui è stato edificato.  

Centro agricolo suggestivamente arroccato tra due roccioni a strapiombo sull'alta valle del fiume Albegna. L'abitato è composto da cinque località distinte dal capoluogo comunale, che si sporge a picco sul corso del fiume: Cana, Santa Caterina, Triana, Vallerona ed Usi, sparse senz'ordine su un territorio prevalentemente montano con un profilo aspro e discontinuo. La comunità dei roccalbegnesi, detti anche rocchigiani dal torrione che domina il paese, fa registrare un indice di vecchiaia eccezionalmente superiore ai valori medi. Lo stemma comunale riproduce un paesaggio turrito sormontato da una stella, simboli ricavati da un antico sigillo ad immagine dell'originaria struttura del castello, rispetto al quale la stella indica l'altitudine del rilievo su cui è stato edificato.  

Storia

La prima notizia relativa al castello risale ad un privilegio dell'imperatore Ottone del 1210, con il quale l'Abbazia del Monte Amiata riceveva in feudo la rocca e il territorio circostante. Dal 1272 dominio degli Aldobrandeschi, del ramo dei Santa Flora, il borgo è retto direttamente dalla signoria del nobile Ugolino di Roccalbegna che alla fine del XIII sec. cede il controllo al governo di Siena. La politica territoriale del granducato mediceo lo assegna al controllo degli Sforza-Cesarini e, in seguito, alla nobile famiglia dei Bichi-Ruspoli con i quali il comune passa ai Lorena e, infine, al Regno 'Italia. Tragico episodio di storia recente, ricordato da molti anziani del posto, l'uccisione di sei persone da parte di una pattuglia tedesca nel 1944. Del borgo storico il comune conserva ancora i resti delle antiche fortificazioni e il torrione medievale della Pietra, la chiesa dei Ss. Pietro e Paolo, dove è collocato l'affresco della "Madonna con Bambino" di Ambrogio Lorenzetti, e l'Oratorio del Crocefisso, sede di un'interessante raccolta di opere d'arte. Altrettanto ricchi di testimonianze i dintorni, con il celebrato castello di Triana, la Torre di David in cima al Monte Labbro, eremo del profeta David Lazzeretti, e il Museo Etnografico nella frazione di Santa Caterina.  

La prima notizia relativa al castello risale ad un privilegio dell'imperatore Ottone del 1210, con il quale l'Abbazia del Monte Amiata riceveva in feudo la rocca e il territorio circostante. Dal 1272 dominio degli Aldobrandeschi, del ramo dei Santa Flora, il borgo è retto direttamente dalla signoria del nobile Ugolino di Roccalbegna che alla fine del XIII sec. cede il controllo al governo di Siena. La politica territoriale del granducato mediceo lo assegna al controllo degli Sforza-Cesarini e, in seguito, alla nobile famiglia dei Bichi-Ruspoli con i quali il comune passa ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=LORENA'>Lorena</a> e, infine, al Regno 'Italia. Tragico episodio di storia recente, ricordato da molti anziani del posto, l'uccisione di sei persone da parte di una pattuglia tedesca nel 1944. Del borgo storico il comune conserva ancora i resti delle antiche fortificazioni e il torrione medievale della Pietra, la chiesa dei Ss. Pietro e Paolo, dove è collocato l'affresco della "Madonna con Bambino" di Ambrogio Lorenzetti, e l'Oratorio del Crocefisso, sede di un'interessante raccolta di opere d'arte. Altrettanto ricchi di testimonianze i dintorni, con il celebrato castello di Triana, la Torre di David in cima al Monte Labbro, eremo del profeta David Lazzeretti, e il Museo Etnografico nella frazione di Santa Caterina.  

Economia

Viticoltura e olivicoltura rappresentano le maggiori fonti di reddito insieme con la piccola impresa alimentare e la lavorazione artigianale del legno. Il comune no dispone di una sufficiente organizzazione interna: la Usl è presente solo con una guardia medica e sono del tutto assenti gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado, per i quali è necessario rivolgersi ai centri di Arcidosso e di Castel del Piano o direttamente a Grosseto. La prossimità al gruppo dei comuni amiantini, rinomato polo di attrazione turistica, ha comunque spinto a realizzare alcuni servizi ricettivi, meglio organizzati durante l'estate e in occasione delle fiere.  

Viticoltura e olivicoltura rappresentano le maggiori fonti di reddito insieme con la piccola impresa alimentare e la lavorazione artigianale del legno. Il comune no dispone di una sufficiente organizzazione interna: la Usl è presente solo con una guardia medica e sono del tutto assenti gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado, per i quali è necessario rivolgersi ai centri di Arcidosso e di Castel del Piano o direttamente a Grosseto. La prossimità al gruppo dei comuni amiantini, rinomato polo di attrazione turistica, ha comunque spinto a realizzare alcuni servizi ricettivi, meglio organizzati durante l'estate e in occasione delle fiere.  

Relazioni

Il calcareo monte Labbro e l'altra valle dell'Albegna sono meta di molti escursionisti provenienti anche dalla regione dell'Amiata e del Civitella ma né queste attrattive naturali né le numerose testimonianze storiche e artistiche del centro e dei dintorni alimentano un numero sostenuto di visitatori, concentrati comunque nei soli mesi estivi. Ad agosto il comune organizza la sagra del biscotto mentre, a turno, le più importanti frazioni ospitano mensilmente la tradizionale fiera delle merci e del bestiame a disposizione delle locali aziende agricole: Santa Caterina il 21 marzo e l'8 agosto; Cana il 28 maggio, il 24 luglio, il 6 settembre e il 10 dicembre; Vallerona il 20 maggio, il 15 settembre e il 3 novembre. Tra le ricorrenze religiose la folcloristiche celebrazione della Focarazza, il 24 novembre. Il 25 luglio si festeggia il Patrono San Cristoforo.

Il calcareo monte Labbro e l'altra valle dell'Albegna sono meta di molti escursionisti provenienti anche dalla regione dell'Amiata e del Civitella ma né queste attrattive naturali né le numerose testimonianze storiche e artistiche del centro e dei dintorni alimentano un numero sostenuto di visitatori, concentrati comunque nei soli mesi estivi. Ad agosto il comune organizza la sagra del biscotto mentre, a turno, le più importanti frazioni ospitano mensilmente la tradizionale fiera delle merci e del bestiame a disposizione delle locali aziende agricole: Santa Caterina il 21 marzo e l'8 agosto; Cana il 28 maggio, il 24 luglio, il 6 settembre e il 10 dicembre; Vallerona il 20 maggio, il 15 settembre e il 3 novembre. Tra le ricorrenze religiose la folcloristiche celebrazione della Focarazza, il 24 novembre. Il 25 luglio si festeggia il Patrono San Cristoforo.

Località

Cana, Case Galli, Il Cecio, La Croce, Santa Caterina, Triana, Vallerona

Cana, Case Galli, Il Cecio, La Croce, Santa Caterina, Triana, Vallerona

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Roccalbegna rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.