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Descrizione

Centro di pianura, di antiche origini, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato modeste iniziative industriali e terziarie. I rocchitani, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerose case sparse e le località Barchi, Blocchiera, Cicoria, Cupone, Scirropio e Setteporte. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 278 metri di quota. L’abitato, che si sviluppa su assi regolari e ortogonali fra loro, è interessato da una forte crescita edilizia; situato sulla cima di un colle, ha un andamento plano-altimetrico leggermente vario.

Storia

Stando alla leggenda, a fondarla sarebbe stato un gruppo di achei, profughi della guerra di Troia che, sbarcati sulla costa, si sarebbero spinti all’interno, per esplorare la zona. Le donne troiane, però, avrebbero dato fuoco alle navi, costringendo i guerrieri a insediarsi in quel luogo, che denominarono Terrate, per via delle case fatte di terra. Citata come Rocca in un documento del XIV secolo, si è chiamata Rocca Ferdinandea, in omaggio al re di Napoli, prima di assumere, nel 1863, il toponimo attuale, composto dal calabrese “rocca”, ‘roccia, sasso’, e del nome del fiume che scorre nel territorio. Appartenuta, nel corso dei secoli, a famiglie crotonesi, ai certosini di Santo Stefano del Bosco e all’arcivescovo di Santa Severina, all’inizio dell’Ottocento fu presidiata dai francesi di Giuseppe Bonaparte. Distrutta dal terremoto della prima metà del XIX secolo, venne riedificata più in alto, a breve distanza dal sito in cui sorgeva il vecchio borgo. Annessa all’Italia unita, insieme al resto della regione, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. Tra i suoi monumenti sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: la chiesa della Madonna delle Sette Porte, costruita, nel Seicento, su un edificio rinascimentale; quella di Santa Filomena; i resti della chiesa di Santa Maria delle Terrate, del casino dei certosini di Santo Stefano del Bosco e del convento degli agostiniani; il palazzo Marraino; la casa Gallo-Arcuri e i ruderi del vecchio nucleo, con le grotte ricavate nell’arenaria, che costituivano una parte delle abitazioni.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini e caprini. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui quello della conservazione di frutta e ortaggi), edile, metallurgico, dei materiali da costruzione (compreso il vetro), della lavorazione del legno e della fabbricazione di strumenti ottici e attrezzature fotografiche. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete distributiva completa il panorama del terziario. Non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole locali si impartisce l’istruzione obbligatoria; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite da una clinica privata.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i genuini piatti della sua cucina e godere di una suggestiva cornice paesaggistica. È poco frequentata per lavoro in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera interna; intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli appuntanti tradizionali meritano di essere citate la festa dedicata alla Madonna delle Sette Porte e quella alla Madonna della Pietà celebrate la prima domenica rispettivamente di maggio e settembre. Il Patrono, San Martino vescovo, si festeggia l’11 novembre.

Località

Barchi, Blocchiera, Cicoria, Cupone, Scirropio, Setteporte

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rocca di Neto rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 5.687
  • Lat 39° 11' 25,96'' 39.19054444
  • Long 17° 0' 8,54'' 17.00237222
  • CAP 88821
  • Prefisso 0962
  • Codice ISTAT 101019
  • Codice Catasto H403
  • Altitudine slm 165 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno
    C/1132
  • Superficie 43.63 Km2
  • Densità 130,35 ab/Km2
  • Sismicità Zona 2
  • Alba 05:01
  • Tramonto 18:37
Contatti
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