Descrizione

Piccola comunità di collina, classificata "comune sparso" con sede in località Villa Fornace, di antiche origini e con un'economia fondata essenzialmente sulle attività agricole e in particolare sull'attività vitivinicola. I rocchesi, che presentano un indice di vecchiaia da primato, sono concentrati, oltre che nel capoluogo comunale, nell'abitato Cuccagna -contiguo alla località Cerchiara del comune di Montecalvo Versiggia-. Il territorio, che offre un panorama collinare di indiscutibile fascino, disegna un profilo geometrico lievemente ondulato, con variazioni altimetriche comprese tra i 213 metri sul livello del mare e i 523 metri.

Piccola comunità di collina, classificata "comune sparso" con sede in località Villa Fornace, di antiche origini e con un'economia fondata essenzialmente sulle attività agricole e in particolare sull'attività vitivinicola. I rocchesi, che presentano un indice di vecchiaia da primato, sono concentrati, oltre che nel capoluogo comunale, nell'abitato Cuccagna -contiguo alla località Cerchiara del comune di Montecalvo Versiggia-. Il territorio, che offre un panorama collinare di indiscutibile fascino, disegna un profilo geometrico lievemente ondulato, con variazioni altimetriche comprese tra i 213 metri sul livello del mare e i 523 metri.

Storia

Se mancano notizie relative alle pur antiche origini di questa comunità, è dato sapere che nel Medioevo essa veniva designata col nome di "Rocha Aymorici", a sottolinearne l'appartenenza alla famiglia degli Aimerici; del resto anche la seconda parte del toponimo mette in risalto l'attribuzione del feudo alla nobile famiglia dei conti Giorgi-Vistarino, succeduti ai Beccaria e ai Dal Pozzo. Le altre notizie relative all'epoca medievale vedono il borgo, al pari di quelli circostanti, al centro di duri scontri tra Piacenza e Pavia dopo che, nella seconda metà del XII secolo, Federico Barbarossa aveva tolto ai piacentini il possesso di questi territori, assegnandoli ai pavesi, i cui diritti su tali luoghi furono successivamente confermati dagli imperatori Enrico VI e Federico II. Il toponimo è un composto di "rocca", nel duplice significato di 'roccia, rupe' e 'altura fortificata', e del nome di famiglia Giorgi. L'impronta delle nobili famiglie susseguitesi alla sua guida è ben visibile tuttora nei pochi monumenti presenti sul territorio: molto ben conservata è la villa dei conti Giorgi-Vistarino della fine del Settecento; dell'antico castello dei Beccaria restano, invece, solo pochi ruderi. Merita di essere citata anche la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo.

Se mancano notizie relative alle pur antiche origini di questa comunità, è dato sapere che nel Medioevo essa veniva designata col nome di "Rocha Aymorici", a sottolinearne l'appartenenza alla famiglia degli Aimerici; del resto anche la seconda parte del toponimo mette in risalto l'attribuzione del feudo alla nobile famiglia dei conti Giorgi-Vistarino, succeduti ai Beccaria e ai Dal Pozzo. Le altre notizie relative all'epoca medievale vedono il borgo, al pari di quelli circostanti, al centro di duri scontri tra Piacenza e Pavia dopo che, nella seconda metà del XII secolo, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a> aveva tolto ai piacentini il possesso di questi territori, assegnandoli ai pavesi, i cui diritti su tali luoghi furono successivamente confermati dagli imperatori Enrico VI e Federico II. Il toponimo è un composto di "rocca", nel duplice significato di 'roccia, rupe' e 'altura fortificata', e del nome di famiglia Giorgi. L'impronta delle nobili famiglie susseguitesi alla sua guida è ben visibile tuttora nei pochi monumenti presenti sul territorio: molto ben conservata è la villa dei conti Giorgi-Vistarino della fine del Settecento; dell'antico castello dei Beccaria restano, invece, solo pochi ruderi. Merita di essere citata anche la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo.

Economia

Fatta eccezione per la sede dell'amministrazione comunale e per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi postali, non se ne registrano altri degni di nota e, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. L'economia locale è tutta imperniata sull'agricoltura, indirizzata per la maggior parte alla produzione di uve pregiate, dalle quali si ricavano alcuni tra i vini più rinomati dell'Oltrepò pavese; apprezzabile è anche la produzione di cereali, frumento e foraggi. L'industria invece è del tutto assente e molto limitata è pure la presenza del terziario, che si compone solamente dei poco rilevanti servizi offerti dalla pubblica amministrazione, mancando perfino un esercizio di distribuzione al dettaglio. L'esiguo numero di abitanti giustifica le notevoli carenze nella dotazione di strutture: mancano infatti strutture sociali, sanitarie, sportive e per il tempo libero, mentre l'unica struttura ricettiva non offre possibilità di soggiorno; chiaramente tutte queste carenze rendono la comunità fortemente dipendente dall'esterno. L'esigua consistenza numerica della popolazione e l'elevato indice di vecchiaia giustificano l'assenza di scuole di ogni ordine e grado e di strutture destinate alla diffusione della cultura e dell'informazione, quali biblioteche, musei ed emittenti radiotelevisive.

Fatta eccezione per la sede dell'amministrazione comunale e per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi postali, non se ne registrano altri degni di nota e, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. L'economia locale è tutta imperniata sull'agricoltura, indirizzata per la maggior parte alla produzione di uve pregiate, dalle quali si ricavano alcuni tra i vini più rinomati dell'Oltrepò pavese; apprezzabile è anche la produzione di cereali, frumento e foraggi. L'industria invece è del tutto assente e molto limitata è pure la presenza del terziario, che si compone solamente dei poco rilevanti servizi offerti dalla pubblica amministrazione, mancando perfino un esercizio di distribuzione al dettaglio. L'esiguo numero di abitanti giustifica le notevoli carenze nella dotazione di strutture: mancano infatti strutture sociali, sanitarie, sportive e per il tempo libero, mentre l'unica struttura ricettiva non offre possibilità di soggiorno; chiaramente tutte queste carenze rendono la comunità fortemente dipendente dall'esterno. L'esigua consistenza numerica della popolazione e l'elevato indice di vecchiaia giustificano l'assenza di scuole di ogni ordine e grado e di strutture destinate alla diffusione della cultura e dell'informazione, quali biblioteche, musei ed emittenti radiotelevisive.

Relazioni

La bellezza dei luoghi, la vita tranquilla e le gradevoli caratteristiche dell'abitato sono tutti ottimi motivi per risiedere in questa piccola comunità. Tuttavia l'assenza di scuole, le numerose carenze nei servizi e soprattutto la necessità di trovare una buona occupazione, non avendo l'agricoltura raggiunto livelli tali da assorbire l'intera manodopera locale, costringono gli abitanti a spostarsi giornalmente per raggiungere i maggiori centri, dove è possibile trovare risposta a tutte le richieste avanzate dalla comunità. I rapporti con i comuni limitrofi invece sono molto scarsi mancando, tra l'altro, anche quei tradizionali appuntamenti folcloristici che altrove sono soliti richiamare numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Michele, si celebra la terza domenica di ottobre.

La bellezza dei luoghi, la vita tranquilla e le gradevoli caratteristiche dell'abitato sono tutti ottimi motivi per risiedere in questa piccola comunità. Tuttavia l'assenza di scuole, le numerose carenze nei servizi e soprattutto la necessità di trovare una buona occupazione, non avendo l'agricoltura raggiunto livelli tali da assorbire l'intera manodopera locale, costringono gli abitanti a spostarsi giornalmente per raggiungere i maggiori centri, dove è possibile trovare risposta a tutte le richieste avanzate dalla comunità. I rapporti con i comuni limitrofi invece sono molto scarsi mancando, tra l'altro, anche quei tradizionali appuntamenti folcloristici che altrove sono soliti richiamare numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Michele, si celebra la terza domenica di ottobre.

Località

Cuccagna, Vallorsa, Villa Fornace

Cuccagna, Vallorsa, Villa Fornace

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rocca de' Giorgi rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.