Descrizione

Comune di pianura, di antica origine, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole. La comunità dei robecchesi, che presenta un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, è distribuita tra più aggregati urbani, dei quali, oltre al capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, i più popolosi sono: Robecchina -località contigua alla località Castellazzo del comune di Pinarolo Po-, Stradellino, Taccona, Poma, Ponte Pietra e Sacchina. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni di altitudine appena percettibili; l'abitato, interessato da una forte espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo argenteo, un castello rosso merlato alla guelfa. Il rosso e l'argento sono gli smalti richiamati nelle restanti due parti in cui risulta suddiviso lo scudo.

Comune di pianura, di antica origine, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole. La comunità dei robecchesi, che presenta un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, è distribuita tra più aggregati urbani, dei quali, oltre al capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, i più popolosi sono: Robecchina -località contigua alla località Castellazzo del comune di Pinarolo Po-, Stradellino, Taccona, Poma, Ponte Pietra e Sacchina. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni di altitudine appena percettibili; l'abitato, interessato da una forte espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo argenteo, un castello rosso merlato alla guelfa. Il rosso e l'argento sono gli smalti richiamati nelle restanti due parti in cui risulta suddiviso lo scudo.

Storia

Le sue origini sono antiche, al pari del suo nome, da alcuni riferito al latino REBECHUM, usato per indicare lo spazio compreso tra il muro di cinta e il castello dove la popolazione trovava riparo durante le guerre, e da altri ai longobardi, presso i quali aveva il significato di 'fonte dei cavalli'; la specificazione Pavese venne aggiunta per meglio individuare il borgo e differenziarlo dagli omonimi. Non è esclusa una sua derivazione dall'appellativo "rebec" o "rebecco", con il significato di 'opposto, contrario', poi verosimilmente 'fortilizio contrapposto', con riferimento alla presenza di castelli e luoghi fortificati. Nel corso del Medioevo, dopo essere stata separata dal feudo di Casteggio, fu posta sotto la signoria dei Beccaria, passando per linea femminile (a seguito dell'uccisione, nella pri ma metà del XV secolo, dell'ultimo discendente maschio di questa casata, Lancillotto, che aveva osato ribellarsi ai Visconti) agli Scaramuzza-Beccaria, che ne conservarono la proprietà, insieme ai Del Pozzo e ai Medici, fino al XVIII secolo. Povera la presenza di monumenti: non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la seicentesca chiesa parrocchiale dei Santi Nazario e Celso, ricostruita, con il resto del comune, nel 1957, dopo i notevoli danni provocati da un ciclone abbattutosi sulla zona il 16 giugno di quello stesso anno.

Le sue origini sono antiche, al pari del suo nome, da alcuni riferito al latino REBECHUM, usato per indicare lo spazio compreso tra il muro di cinta e il castello dove la popolazione trovava riparo durante le guerre, e da altri ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>, presso i quali aveva il significato di 'fonte dei cavalli'; la specificazione Pavese venne aggiunta per meglio individuare il borgo e differenziarlo dagli omonimi. Non è esclusa una sua derivazione dall'appellativo "rebec" o "rebecco", con il significato di 'opposto, contrario', poi verosimilmente 'fortilizio contrapposto', con riferimento alla presenza di castelli e luoghi fortificati. Nel corso del Medioevo, dopo essere stata separata dal feudo di Casteggio, fu posta sotto la signoria dei Beccaria, passando per linea femminile (a seguito dell'uccisione, nella pri ma metà del XV secolo, dell'ultimo discendente maschio di questa casata, Lancillotto, che aveva osato ribellarsi ai Visconti) agli Scaramuzza-Beccaria, che ne conservarono la proprietà, insieme ai Del Pozzo e ai Medici, fino al XVIII secolo. Povera la presenza di monumenti: non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la seicentesca chiesa parrocchiale dei Santi Nazario e Celso, ricostruita, con il resto del comune, nel 1957, dopo i notevoli danni provocati da un ciclone abbattutosi sulla zona il 16 giugno di quello stesso anno.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture: le uniche attività del genere che si svolgono sul posto sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio e, mancando una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono svolte, all'occorrenza, dal sindaco. L'economia locale si fonda quasi esclusivamente sull'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali, frumento, foraggi e vite; è praticato anche l'allevamento di suini. Le attività industriali, limitate al comparto edile, sono pressoché irrilevanti e alquanto modesta è pure la presenza del terziario, che si compone di una piccola rete distributiva (sufficiente comunque a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dei servizi essenziali. Non dispone di servizi pubblici particolarmente significativi né di strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole materne. La capacità ricettiva è limitata alla solo possibilità di ristorazione, mentre le strutture sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture: le uniche attività del genere che si svolgono sul posto sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio e, mancando una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono svolte, all'occorrenza, dal sindaco. L'economia locale si fonda quasi esclusivamente sull'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali, frumento, foraggi e vite; è praticato anche l'allevamento di suini. Le attività industriali, limitate al comparto edile, sono pressoché irrilevanti e alquanto modesta è pure la presenza del terziario, che si compone di una piccola rete distributiva (sufficiente comunque a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dei servizi essenziali. Non dispone di servizi pubblici particolarmente significativi né di strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole materne. La capacità ricettiva è limitata alla solo possibilità di ristorazione, mentre le strutture sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

L'agricoltura, benché rappresenti una fonte di reddito molto importante per la popolazione, non riesce da sola ad assorbire tutta la manodopera locale, creando il tipico fenomeno del pendolarismo verso le aree più industrializzate, con le quali si è in stretti rapporti quotidiani. Le altre relazioni con i comuni limitrofi, invece, sono particolarmente scarse, mancando, oltre a scuole e servizi, anche quei tradizionali appuntamenti folcloristici che sono soliti animare la vita dei piccoli borghi, fatta eccezione per la festa dei Santi Nazario e Celso. La festa patronale, dedicata alla Madonna del Carmelo, si celebra il 16 luglio.

L'agricoltura, benché rappresenti una fonte di reddito molto importante per la popolazione, non riesce da sola ad assorbire tutta la manodopera locale, creando il tipico fenomeno del pendolarismo verso le aree più industrializzate, con le quali si è in stretti rapporti quotidiani. Le altre relazioni con i comuni limitrofi, invece, sono particolarmente scarse, mancando, oltre a scuole e servizi, anche quei tradizionali appuntamenti folcloristici che sono soliti animare la vita dei piccoli borghi, fatta eccezione per la festa dei Santi Nazario e Celso. La festa patronale, dedicata alla Madonna del Carmelo, si celebra il 16 luglio.

Località

Casa Chiodi, Perpetua, Pomà, Ponte Pietra, Praiette, Robecchina, Roggera, Sabbione, Sacchina, Stradellino, Taccona

Casa Chiodi, Perpetua, Pomà, Ponte Pietra, Praiette, Robecchina, Roggera, Sabbione, Sacchina, Stradellino, Taccona

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Robecco Pavese rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.