Descrizione

Piccola comunità di pianura, di origine antica, ha un’economia basata principalmente sull’attività agricola. È famosa per le sue ciliege. I rivaronesi, aventi un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vivono principalmente nel capoluogo comunale; solo pochi risiedono in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate, che vanno da un minimo di 81 a un massimo di 173 metri sul livello del mare. L’abitato, che non mostra segni di espansione edilizia, si adagia ai piedi di una collina ed è lambito dal corso del fiume Tanaro. Sullo sfondo a bande argentate e nere dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca un leone azzurro coronato.

Piccola comunità di pianura, di origine antica, ha un’economia basata principalmente sull’attività agricola. È famosa per le sue ciliege. I rivaronesi, aventi un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vivono principalmente nel capoluogo comunale; solo pochi risiedono in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate, che vanno da un minimo di 81 a un massimo di 173 metri sul livello del mare. L’abitato, che non mostra segni di espansione edilizia, si adagia ai piedi di una collina ed è lambito dal corso del fiume Tanaro. Sullo sfondo a bande argentate e nere dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca un leone azzurro coronato.

Storia

Il toponimo, attestato in periodo medievale, è giustificato dalla posizione geografica dell’insediamento, posto sulla riva del Tanaro, risultante com’è da “Riparia”, derivante a sua volta da RIPA, termine molto utilizzato in toponomastica. Venne fondata anticamente dai marici, tribù ligure dedita alla pastorizia e all’agricoltura. In epoca medievale appartenne, insieme a Bassignana, al comitato di Lomello, di cui l’imperatore Ottone, investì, in qualità di signore, il vescovo di Pavia. Successivamente divenne proprietà della famiglia del conte Stazzone Adamo Amizzone, da cui passò nelle mani del vescovo di Tortona Liutfredo. Diversi furono, poi, i conti che ne divennero signori: Riccardo di Ossola, Umberto di Rufo, Umberto di Stazzona e Ottone di Montiglio. Nel 1441 venne infeudata, dal duca Filippo Maria Visconti, ai fratelli Bellingeri, Guglielmo, Bonifacio e Francesco, ultima dinastia a governare localmente. Tra le testimonianze storico-architettoniche di maggior valore si segnala la parrocchiale della Natività di Maria, di cui si hanno notizie a partire dal 1560. Costruita rivolta a levante, ha subito due trasformazioni che hanno modificato il suo assetto: oggi, infatti, la sua facciata è rivolta a sud e presenta, dietro la grotta di Lourdes, un affresco risalente al Cinquecento; nel corso del XVIII secolo il conte rettore Michele Amedeo Bellingeri vi fece eseguire, dal marmorino Luigi Giudice di Pavia, l’altare maggiore, vero gioiello dell’arte barocca.

Il toponimo, attestato in periodo medievale, è giustificato dalla posizione geografica dell’insediamento, posto sulla riva del Tanaro, risultante com’è da “Riparia”, derivante a sua volta da RIPA, termine molto utilizzato in toponomastica. Venne fondata anticamente dai marici, tribù ligure dedita alla pastorizia e all’agricoltura. In epoca medievale appartenne, insieme a Bassignana, al comitato di Lomello, di cui l’imperatore Ottone, investì, in qualità di signore, il vescovo di Pavia. Successivamente divenne proprietà della famiglia del conte Stazzone Adamo Amizzone, da cui passò nelle mani del vescovo di Tortona Liutfredo. Diversi furono, poi, i conti che ne divennero signori: Riccardo di Ossola, Umberto di Rufo, Umberto di Stazzona e Ottone di Montiglio. Nel 1441 venne infeudata, dal duca Filippo Maria Visconti, ai fratelli Bellingeri, Guglielmo, Bonifacio e Francesco, ultima dinastia a governare localmente. Tra le testimonianze storico-architettoniche di maggior valore si segnala la parrocchiale della Natività di Maria, di cui si hanno notizie a partire dal 1560. Costruita rivolta a levante, ha subito due trasformazioni che hanno modificato il suo assetto: oggi, infatti, la sua facciata è rivolta a sud e presenta, dietro la grotta di Lourdes, un affresco risalente al Cinquecento; nel corso del XVIII secolo il conte rettore Michele Amedeo Bellingeri vi fece eseguire, dal marmorino Luigi Giudice di Pavia, l’altare maggiore, vero gioiello dell’arte barocca.

Economia

Fatta eccezione per gli ordinari uffici municipali e postali, non vi sono altre strutture degne di nota. Il settore primario, presente con la coltivazione di frumento, mais, ortaggi, foraggi, cereali, uva e altra frutta e con l’allevamento di avicoli, rappresenta la principale fonte di reddito della popolazione. Particolarmente intensa è la produzione di ciliegie. L’industria è pressoché inesistente: si registra, infatti, la presenza di imprese di piccole dimensioni che operano nei soli comparti dell’edilizia e manifatturiero (gioielleria e oreficeria). Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario sul posto non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Fatta eccezione per gli ordinari uffici municipali e postali, non vi sono altre strutture degne di nota. Il settore primario, presente con la coltivazione di frumento, mais, ortaggi, foraggi, cereali, uva e altra frutta e con l’allevamento di avicoli, rappresenta la principale fonte di reddito della popolazione. Particolarmente intensa è la produzione di ciliegie. L’industria è pressoché inesistente: si registra, infatti, la presenza di imprese di piccole dimensioni che operano nei soli comparti dell’edilizia e manifatturiero (gioielleria e oreficeria). Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario sul posto non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Relazioni

L’assenza di significative attrattive non permette lo sviluppo di un vero e proprio afflusso turistico, sebbene sia inserita in un circuito turistico comprendente il Parco fluviale del Po e offre la possibilità di immergersi in un ambiente naturale ricco di flora e fauna, nonché di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra gli eventi ricorrenti che allietano la comunità e richiamano visitatori dai dintorni meritano di essere citate le manifestazioni legate alla sua produzione frutticola di rilievo “Camminata tra i ciliegi in fiore”, ad aprile, e la sagra delle ciliegie, a maggio. La festa patronale, in onore della Natività di Maria Vergine, si celebra l’8 settembre.

L’assenza di significative attrattive non permette lo sviluppo di un vero e proprio afflusso turistico, sebbene sia inserita in un circuito turistico comprendente il Parco fluviale del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PO'>Po</a> e offre la possibilità di immergersi in un ambiente naturale ricco di flora e fauna, nonché di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra gli eventi ricorrenti che allietano la comunità e richiamano visitatori dai dintorni meritano di essere citate le manifestazioni legate alla sua produzione frutticola di rilievo “Camminata tra i ciliegi in fiore”, ad aprile, e la sagra delle ciliegie, a maggio. La festa patronale, in onore della Natività di Maria Vergine, si celebra l’8 settembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rivarone rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.