Descrizione

Centro collinare, di origine medievale, che ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi, conservando le tradizionali attività agricole. I rivanazzanesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, che ha conosciuto negli ultimi tempi una progressiva espansione edilizia. Il territorio, attraversato dal torrente Staffora e ricco di vigneti, disegna un profilo geometrico irregolare: se la parte centro-settentrionale è posta in pianura, quella sud-orientale presenta un andamento plano-altimetrico collinare. L'aquila raffigurata nello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, evoca la nobile famiglia Malaspina.

Centro collinare, di origine medievale, che ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi, conservando le tradizionali attività agricole. I rivanazzanesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, che ha conosciuto negli ultimi tempi una progressiva espansione edilizia. Il territorio, attraversato dal torrente Staffora e ricco di vigneti, disegna un profilo geometrico irregolare: se la parte centro-settentrionale è posta in pianura, quella sud-orientale presenta un andamento plano-altimetrico collinare. L'aquila raffigurata nello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, evoca la nobile famiglia Malaspina.

Storia

La prima testimonianza documentale della sua esistenza è dei primi anni dell'undicesimo secolo. Già a quell'epoca l'attività agricola, grazie allo sfruttamento delle acque del torrente Staffora, era abbastanza sviluppata, insieme all'allevamento dei suini, tanto che la denominazione originaria del borgo fu Vico Lardario; col passare del tempo assunse il nome di Ribulassano, cambiato poi in Rivanazzano, unendo i nomi di due sue località, Ripa e Nazzano. Le altre notizie relative al Medioevo e ai secoli successivi vedono il territorio al centro di continue lotte con i borghi limitrofi, per il diritto di usufruire delle acque dello Stàffora, e di ripetuti passaggi di proprietà: dopo essere infatti appartenuta, nell'alto Medioevo, al comitato di Tortona, seguendo le sorti di Voghera, passò ai Visconti; fu infeudata, intorno alla metà del XV secolo, da Francesco Sforza ai Campofregoso, cui subentrarono Luigi Terzaghi, i Pietro, i Mezzabarba e, sul finire del XVII secolo, i Mari. Tra i monumenti vanno ricordati: il castello Malaspina fatto ristrutturare nel XIV secolo da Galeazzo II Visconti; una torretta pentagonale del 1200, che testimonia la presenza di un altro castello; la seicentesca parrocchiale di San Germano, costruita sulle fondamenta di un preesistente edificio; la chiesa della Santissima Trinità del 1500; l'oratorio di San Rocco del XVI secolo e, a Nazzano, la quattrocentesca parrocchiale di San Giovanni Battista Decollato e la villa di San Pietro Rati-Opizoni del XVIII secolo.

La prima testimonianza documentale della sua esistenza è dei primi anni dell'undicesimo secolo. Già a quell'epoca l'attività agricola, grazie allo sfruttamento delle acque del torrente Staffora, era abbastanza sviluppata, insieme all'allevamento dei suini, tanto che la denominazione originaria del borgo fu Vico Lardario; col passare del tempo assunse il nome di Ribulassano, cambiato poi in Rivanazzano, unendo i nomi di due sue località, Ripa e Nazzano. Le altre notizie relative al Medioevo e ai secoli successivi vedono il territorio al centro di continue lotte con i borghi limitrofi, per il diritto di usufruire delle acque dello Stàffora, e di ripetuti passaggi di proprietà: dopo essere infatti appartenuta, nell'alto Medioevo, al comitato di Tortona, seguendo le sorti di Voghera, passò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>; fu infeudata, intorno alla metà del XV secolo, da Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a> ai Campofregoso, cui subentrarono Luigi Terzaghi, i Pietro, i Mezzabarba e, sul finire del XVII secolo, i Mari. Tra i monumenti vanno ricordati: il castello Malaspina fatto ristrutturare nel XIV secolo da Galeazzo II <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>; una torretta pentagonale del 1200, che testimonia la presenza di un altro castello; la seicentesca parrocchiale di San Germano, costruita sulle fondamenta di un preesistente edificio; la chiesa della Santissima Trinità del 1500; l'oratorio di San Rocco del XVI secolo e, a Nazzano, la quattrocentesca parrocchiale di San Giovanni Battista Decollato e la villa di San Pietro Rati-Opizoni del XVIII secolo.

Economia

Il centro non è sede di uffici, se si escludono quelli deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali; vi è però una stazione dei carabinieri. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, praticata con successo sia in aziende di grandi dimensioni che in piccole a conduzione diretta: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite e frutteti; è praticato anche l'allevamento avicolo. Il tessuto industriale è costituito da fabbriche metalmeccaniche e di materie plastiche, affiancate da vari mobilifici e imprese edili e da un caseificio. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto ai servizi amministrativi, scolastici e di consulenza informatica, è presente il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, conta tra le strutture sociali un asilo nido e due case di riposo; nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione primaria. Il compito di salvaguardare e diffondere la cultura e l'informazione è in parte assegnato alle iniziative di una televisione e di una radio private. Le strutture ricettive comprendono svariati ristoranti e offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Il centro non è sede di uffici, se si escludono quelli deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali; vi è però una stazione dei carabinieri. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, praticata con successo sia in aziende di grandi dimensioni che in piccole a conduzione diretta: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite e frutteti; è praticato anche l'allevamento avicolo. Il tessuto industriale è costituito da fabbriche metalmeccaniche e di materie plastiche, affiancate da vari <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILIFICI'>mobilifici</a> e imprese edili e da un caseificio. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto ai servizi amministrativi, scolastici e di consulenza informatica, è presente il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, conta tra le strutture sociali un asilo nido e due case di riposo; nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione primaria. Il compito di salvaguardare e diffondere la cultura e l'informazione è in parte assegnato alle iniziative di una televisione e di una radio private. Le strutture ricettive comprendono svariati ristoranti e offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non rientri tra i poli turistici della zona, durante la stagione delle cure termali registra un buon numero di visitatori, i quali possono usufruire dei servizi offerti dalle attrezzate terme locali. I rapporti con i centri vicini, già sviluppati per ragioni di lavoro, grazie ai vari insediamenti industriali che consentono di assorbire discreti flussi di manodopera dai dintorni, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti; tra questi vanno ricordati: la fiera primaverile di aprile, il rally dell'Oltrepò pavese a marzo e una rassegna di produzioni ad agosto, intitolata "Rivanazzano produce". La festa della Patrona, la Madonna della Neve, si celebra la prima domenica di agosto.

Sebbene non rientri tra i poli turistici della zona, durante la stagione delle cure termali registra un buon numero di visitatori, i quali possono usufruire dei servizi offerti dalle attrezzate terme locali. I rapporti con i centri vicini, già sviluppati per ragioni di lavoro, grazie ai vari insediamenti industriali che consentono di assorbire discreti flussi di manodopera dai dintorni, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti; tra questi vanno ricordati: la fiera primaverile di aprile, il rally dell'Oltrepò pavese a marzo e una rassegna di produzioni ad agosto, intitolata "Rivanazzano produce". La festa della Patrona, la Madonna della Neve, si celebra la prima domenica di agosto.

Località

Barborina, Bidella, Cascina Spalla, Chioda, Molinetti, Nazzano

Barborina, Bidella, Cascina Spalla, Chioda, Molinetti, Nazzano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rivanazzano Terme rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.