Descrizione

Comune collinare, di origine antica, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, soprattutto vitivinicole, e sul terziario. La maggior parte dei rivaltesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, vive nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra gli aggregati urbani minori di Arbusto e Ricciotti, nonché case sparse. Il territorio, comprensivo dell’isola amministrativa di Gorreta, ha un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato sorge su un terrazzo fluviale che lo delimita dalla parte verso il fiume. Lo stemma comunale, aureo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, riproduce una torre rossa sostenuta da due orsi “al naturale”, rampanti; il tutto è fondato su una verde terrazza, attraversata da una fascia ondulata, d’argento, simbolo del fiume Bormida.

Comune collinare, di origine antica, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, soprattutto vitivinicole, e sul terziario. La maggior parte dei rivaltesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, vive nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra gli aggregati urbani minori di Arbusto e Ricciotti, nonché case sparse. Il territorio, comprensivo dell’isola amministrativa di Gorreta, ha un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato sorge su un terrazzo fluviale che lo delimita dalla parte verso il fiume. Lo stemma comunale, aureo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, riproduce una torre rossa sostenuta da due orsi “al naturale”, rampanti; il tutto è fondato su una verde terrazza, attraversata da una fascia ondulata, d’argento, simbolo del fiume Bormida.

Storia

La sua denominazione è attestata dal 985 attraverso la forma RIPA ALTA, indicante sponda elevata rispetto al fiume Bormida che la costeggia. Successivamente si identificano le forme “Ripalta Vallis Bormidae”, “Rivalta De Valle Burmie” e “Rivalta De Burmia”. La notevole fertilità del suo territorio lascia pensare che fosse già abitata in epoca preistorica, sebbene le tracce di vita scoperte siano databili tra il periodo che va dalla conquista romana alla tarda antichità. Durante il Medioevo passò dal comitato d’Acqui, cui apparteneva, ai marchesi Aleramici. Dal 1191 risulta retta da una consorteria di famiglie, e nello stesso anno iniziò la sua alleanza con Alessandria. Dopo il 1216 diventò libero comune, dandosi statuti propri; nel 1331 Teodoro di Monferrato divenne suo signore. Il secolo successivo fu testimone del suo passaggio al romano Pietro Tibaldeschi: da questo momento l’insediamento divenne oggetto di numerose successioni e vendite, culminate, nel 1680, con la cessione del feudo all’alessandrino Giacomo Ottaviano Ghilini, marchese di Maranzana. Il secolo XVIII fu caratterizzato dal dominio della famiglia Ghilini che vi regnò con titolo comitale. Nel 1708 entrò a far parte dei territori sabaudi. Numerose furono le battaglie che vennero combattute presso di essa: nel 1530 il capitano Montejan da Alessandria, durante la sua spedizione per conquistare Genova, la bombardò distruggendo le sue mura di cinta; nel 1643 furono gli spagnoli a metterla a ferro e fuoco; l’anno successivo venne saccheggiata dai francesi; nel 1704 fu assediata dalle truppe del generale austriaco Stahremberg; e nel 1799 venne coinvolta nella cosiddetta battaglia del budello, condotta contro l’esercito francese. Tra le vestigia del suo passato figurano la parrocchiale di San Michele, costruita originariamente in stile romanico-gotico e trasformata in epoca barocca, e l’oratorio di San Domenico, dall’impianto seicentesco.

La sua denominazione è attestata dal 985 attraverso la forma RIPA ALTA, indicante sponda elevata rispetto al fiume Bormida che la costeggia. Successivamente si identificano le forme “Ripalta Vallis Bormidae”, “Rivalta De Valle Burmie” e “Rivalta De Burmia”. La notevole fertilità del suo territorio lascia pensare che fosse già abitata in epoca preistorica, sebbene le tracce di vita scoperte siano databili tra il periodo che va dalla conquista romana alla tarda antichità. Durante il Medioevo passò dal comitato d’Acqui, cui apparteneva, ai marchesi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ALERAMICI'>Aleramici</a>. Dal 1191 risulta retta da una consorteria di famiglie, e nello stesso anno iniziò la sua alleanza con Alessandria. Dopo il 1216 diventò libero comune, dandosi statuti propri; nel 1331 Teodoro di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> divenne suo signore. Il secolo successivo fu testimone del suo passaggio al romano Pietro Tibaldeschi: da questo momento l’insediamento divenne oggetto di numerose successioni e vendite, culminate, nel 1680, con la cessione del feudo all’alessandrino Giacomo Ottaviano Ghilini, marchese di Maranzana. Il secolo XVIII fu caratterizzato dal dominio della famiglia Ghilini che vi regnò con titolo comitale. Nel 1708 entrò a far parte dei territori sabaudi. Numerose furono le battaglie che vennero combattute presso di essa: nel 1530 il capitano Montejan da Alessandria, durante la sua spedizione per conquistare Genova, la bombardò distruggendo le sue mura di cinta; nel 1643 furono gli spagnoli a metterla a ferro e fuoco; l’anno successivo venne saccheggiata dai francesi; nel 1704 fu assediata dalle truppe del generale austriaco Stahremberg; e nel 1799 venne coinvolta nella cosiddetta battaglia del budello, condotta contro l’esercito francese. Tra le vestigia del suo passato figurano la parrocchiale di San Michele, costruita originariamente in stile romanico-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GOTICO'>gotico</a> e trasformata in epoca barocca, e l’oratorio di San Domenico, dall’impianto seicentesco.

Economia

È sede di stazione dei carabinieri. L’agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, produce uva (dalla quale si ricava il vino Doc Barbera del Monferrato), cereali, frumento, ortaggi e foraggi; si pratica anche l’allevamento di avicoli e bovini. L’industria, modestamente sviluppata, è costituita da attività produttive che operano nei comparti: meccanico, metallurgico, dell’estrazione di minerali energetici, dell’edilizia, della lavorazione del legno, delle confezioni e dei prodotti genericamente alimentari. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. È presente un’emittente radiotelevisiva locale. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza; quelle scolastiche assicurano la frequenza delle scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

È sede di stazione dei carabinieri. L’agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, produce uva (dalla quale si ricava il vino Doc <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BARBERA'>Barbera</a> del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>), cereali, frumento, ortaggi e foraggi; si pratica anche l’allevamento di avicoli e bovini. L’industria, modestamente sviluppata, è costituita da attività produttive che operano nei comparti: <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, metallurgico, dell’estrazione di minerali energetici, dell’edilizia, della lavorazione del legno, delle confezioni e dei prodotti genericamente alimentari. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. È presente un’emittente radiotelevisiva locale. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza; quelle scolastiche assicurano la frequenza delle scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo, a quanti vi si rechino, la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. Il Patrono, San Domenico, si festeggia il 4 agosto.

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo, a quanti vi si rechino, la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. Il Patrono, San Domenico, si festeggia il 4 agosto.

Località

Gorreta, Ricciotti

Gorreta, Ricciotti

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rivalta Bormida rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.