Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origine antica, la cui economia si basa sulla zootecnia affiancata da un recente sviluppo dell'indotto turistico. I rimellesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche in aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio, comprendente parte dell'area speciale Cima Capezzone (montagna disabitata), presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.421 metri di quota. L'abitato, in forte espansione edilizia, sorge su un alto declivio che domina il vallone, tributario di destra della valle Mastallone, e si sviluppa intorno al centro principale, dominato da un'imponente chiesa. Esso conserva ancora le caratteristiche costruzioni in legno, che testimoniano il passaggio di popolazioni walser provenienti dalla Svizzera tedesca. Lo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da due fasce ondate, azzurre, accompagnate, in capo, da un piccone e da una pala posti in croce di Sant'Andrea e recanti, al centro, una lampada da minatore.

Piccola comunità di montagna, di origine antica, la cui economia si basa sulla zootecnia affiancata da un recente sviluppo dell'indotto turistico. I rimellesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche in aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio, comprendente parte dell'area speciale Cima Capezzone (montagna disabitata), presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.421 metri di quota. L'abitato, in forte espansione edilizia, sorge su un alto declivio che domina il vallone, tributario di destra della valle Mastallone, e si sviluppa intorno al centro principale, dominato da un'imponente chiesa. Esso conserva ancora le caratteristiche costruzioni in legno, che testimoniano il passaggio di popolazioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=WALSER'>walser</a> provenienti dalla Svizzera tedesca. Lo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da due fasce ondate, azzurre, accompagnate, in capo, da un piccone e da una pala posti in croce di Sant'Andrea e recanti, al centro, una lampada da minatore.

Storia

Il toponimo deriva dal diminutivo di Rima, con il significato di ‘buca, crepaccio', forse perché dallo stretto varco che si apriva tra le rocce la si poteva raggiungere dal basso della valle. Non si hanno notizie sulle sue prime vicende e incerte sono anche le sue origini: l'unica cosa che si sa è che la popolazione potrebbe derivare dal ceppo di una colonia walser proveniente dell'alto Vallese, ipotesi che trova conferma nei tratti somatici, nei costumi e nelle usanze dei rimellesi. Tra gli edifici di maggior pregio storico-artistico figurano: la chiesa della Madonna del Rumore, così chiamata per il frastuono delle acque; la parrocchiale di San Michele Arcangelo, edificata nel Cinquecento sulla base di quella precedente di origine cinquecentesca; l'oratorio di San Giuseppe, al cui interno è presente la statua del Santo, e infine, gli oratori di San Gottardo, di San Giorgio e della Madonna Ausiliatrice.

Il toponimo deriva dal diminutivo di Rima, con il significato di ‘buca, crepaccio', forse perché dallo stretto varco che si apriva tra le rocce la si poteva raggiungere dal basso della valle. Non si hanno notizie sulle sue prime vicende e incerte sono anche le sue origini: l'unica cosa che si sa è che la popolazione potrebbe derivare dal ceppo di una colonia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=WALSER'>walser</a> proveniente dell'alto Vallese, ipotesi che trova conferma nei tratti somatici, nei costumi e nelle usanze dei rimellesi. Tra gli edifici di maggior pregio storico-artistico figurano: la chiesa della Madonna del Rumore, così chiamata per il frastuono delle acque; la parrocchiale di San Michele Arcangelo, edificata nel Cinquecento sulla base di quella precedente di origine cinquecentesca; l'oratorio di San Giuseppe, al cui interno è presente la statua del Santo, e infine, gli oratori di San Gottardo, di San Giorgio e della Madonna Ausiliatrice.

Economia

È sede di Pro Loco. L'economia non ha abbandonato le tradizionali attività rurali: è praticato l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli, che costituiscono una voce importante del bilancio locale. L'industria, di dimensioni pressoché insignificanti, è limitata a qualche piccola impresa edile, metallurgica e della fabbricazione di strumenti di precisione. Il terziario non fornisce servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione per le classi elementari; per l'arricchimento culturale si segnala la presenza del museo gabinetto di curosità e cose rare intitolato “Giovanni Battista Filippa”, risalente al 1834, al cui interno si possono ammirare collezioni di monete, esemplari di minerali, oggetti vari provenienti dalla campagna di Spagna con l'armata napoleonica del contadino Filippa e varie pergamene. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; l'assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

È sede di Pro Loco. L'economia non ha abbandonato le tradizionali attività rurali: è praticato l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli, che costituiscono una voce importante del bilancio locale. L'industria, di dimensioni pressoché insignificanti, è limitata a qualche piccola impresa edile, metallurgica e della fabbricazione di strumenti di precisione. Il terziario non fornisce servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione per le classi elementari; per l'arricchimento culturale si segnala la presenza del museo gabinetto di curosità e cose rare intitolato “Giovanni Battista Filippa”, risalente al 1834, al cui interno si possono ammirare collezioni di monete, esemplari di minerali, oggetti vari provenienti dalla campagna di Spagna con l'armata napoleonica del contadino Filippa e varie pergamene. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; l'assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Inserita in uno scenario naturale ricco di verde, che si presta in estate a rilassanti passeggiate e splendide escursioni a contatto con la natura, richiama visitatori anche grazie alla bellezza del patrimonio storico-architettonico, nonché alla gustosa cucina locale, con specialità quali il camoscio, il capretto, il famoso “caprino di Rimella”, il coniglio e la trota. Inoltre la vicinanza del Parco Naturale Alta Valsesia e delle cime Pianello (1.085 m), Sant'Antonio (1.151 m) e Colle Dorchetta (1.818 m) ne fa una meta frequentata anche durante la stagione invernale, vista la vicinanza con le stazioni sciistiche. Tra le manifestazioni culturali o ricreative va segnalata la tradizionale usanza che ricorre il giorno dell'Ascensione e vede i rimellesi scambiarsi i pani dell'amicizia con la comunità di Fobello, in segno di fraternità e solidarietà. Inoltre, sono da menzionare: la festa dell'Assunta, a ferragosto; la festa degli alpini, la prima domenica di agosto, e la festa di carnevale con la “paniccia”, a febbraio. Il Patrono, S. Michele, si festeggia il 29 settembre.

Inserita in uno scenario naturale ricco di verde, che si presta in estate a rilassanti passeggiate e splendide escursioni a contatto con la natura, richiama visitatori anche grazie alla bellezza del patrimonio storico-architettonico, nonché alla gustosa cucina locale, con specialità quali il camoscio, il capretto, il famoso “caprino di Rimella”, il coniglio e la trota. Inoltre la vicinanza del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PARCONATURALEALTAVALSESIA'>Parco Naturale Alta Valsesia</a> e delle cime Pianello (1.085 m), Sant'Antonio (1.151 m) e Colle Dorchetta (1.818 m) ne fa una meta frequentata anche durante la stagione invernale, vista la vicinanza con le stazioni sciistiche. Tra le manifestazioni culturali o ricreative va segnalata la tradizionale usanza che ricorre il giorno dell'Ascensione e vede i rimellesi scambiarsi i pani dell'amicizia con la comunità di Fobello, in segno di fraternità e solidarietà. Inoltre, sono da menzionare: la festa dell'Assunta, a ferragosto; la festa degli alpini, la prima domenica di agosto, e la festa di carnevale con la “paniccia”, a febbraio. Il Patrono, S. Michele, si festeggia il 29 settembre.

Località

Cima Capezzone, Grondo, Pianello, San Gottardo, Sant'Antonio, Sella, Villa Superiore

Cima Capezzone, Grondo, Pianello, San Gottardo, Sant'Antonio, Sella, Villa Superiore

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rimella rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.