Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origine medievale, la cui economia si basa sulle attività agro-pastorali. I ribordesi, che presentano un indice di vecchiaia da primato, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nella località Talosio, con il maggior numero di residenti; il resto della popolazione si distribuisce in alcuni nuclei urbani minori e in case sparse. Il territorio, che comprende le aree speciali Laghi e Monte Colombo, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 3.270 metri di quota. L’abitato, interessato da una forte espansione edilizia, è posto in una strettoia della valle del torrente Ribordone, che più a monte si allarga in una conca ampia e verdissima caratterizzata da estesi pascoli e folti boschi. Contrasta con la dolcezza di questo paesaggio l’imponente sperone roccioso che si erge a ridosso dell’abitato, quasi a volerlo proteggere da ogni potenziale minaccia. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. La prima sezione, a fondo rosso, racchiude una stella d’oro a otto raggi; nel secondo campo, azzurro, figura una montagna d’argento a due vette, fondata in punta e sovrastata da un camoscio “al naturale”. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Piccola comunità di montagna, di origine medievale, la cui economia si basa sulle attività agro-pastorali. I ribordesi, che presentano un indice di vecchiaia da primato, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nella località Talosio, con il maggior numero di residenti; il resto della popolazione si distribuisce in alcuni nuclei urbani minori e in case sparse. Il territorio, che comprende le aree speciali Laghi e Monte Colombo, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 3.270 metri di quota. L’abitato, interessato da una forte espansione edilizia, è posto in una strettoia della valle del torrente Ribordone, che più a monte si allarga in una conca ampia e verdissima caratterizzata da estesi pascoli e folti boschi. Contrasta con la dolcezza di questo paesaggio l’imponente sperone roccioso che si erge a ridosso dell’abitato, quasi a volerlo proteggere da ogni potenziale minaccia. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. La prima sezione, a fondo rosso, racchiude una stella d’oro a otto raggi; nel secondo campo, azzurro, figura una montagna d’argento a due vette, fondata in punta e sovrastata da un camoscio “al naturale”. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Storia

Il toponimo deriva da RIVUS BORDONUS, con esplicito riferimento al torrente che ne attraversa il territorio. Le attestazioni medievali riportano Ribordono fin dal XIV secolo. Il determinante BORDONUS deve probabilmente accostarsi al personale o gentilizio longobardo latinizzato in BURDO -ONIS. Feudo dei conti di San Martino e poi dei Valperga, si trovò al centro della faida tra le due famiglie, che durò per diversi anni finché i Savoia, nel XV secolo, estesero il loro dominio sulla valle, infeudandola in seguito alla famiglia dei Valperga. Nel corso del secolo successivo, subì le conseguenze della guerra tra Francesi e Spagnoli: il castello di Pertica, valido baluardo di re Arduino, fu ridotto in rovina. La sua storia seguente non evidenzia avvenimenti di particolare rilievo. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: i ruderi del castello, edificato da re Arduino nel IX secolo su una rupe non facilmente accessibile, dalla quale si poteva dominare tutta la vallata; la parrocchiale di San Michele, risalente all’inizio del Seicento e restaurata nel 1863, a tre navate irregolari e dalla facciata in stile barocco, e il santuario della Madonna di Prascondù, ricostruito e ampliato più volte nel corso dei secoli, che conserva una pregevole icona seicentesca in legno.

Il toponimo deriva da RIVUS BORDONUS, con esplicito riferimento al torrente che ne attraversa il territorio. Le attestazioni medievali riportano Ribordono fin dal XIV secolo. Il determinante BORDONUS deve probabilmente accostarsi al personale o gentilizio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDO'>longobardo</a> latinizzato in BURDO -ONIS. Feudo dei conti di San Martino e poi dei Valperga, si trovò al centro della faida tra le due famiglie, che durò per diversi anni finché i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>, nel XV secolo, estesero il loro dominio sulla valle, infeudandola in seguito alla famiglia dei Valperga. Nel corso del secolo successivo, subì le conseguenze della guerra tra Francesi e Spagnoli: il castello di Pertica, valido baluardo di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=REARDUINO'>re Arduino</a>, fu ridotto in rovina. La sua storia seguente non evidenzia avvenimenti di particolare rilievo. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: i ruderi del castello, edificato da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=REARDUINO'>re Arduino</a> nel IX secolo su una rupe non facilmente accessibile, dalla quale si poteva dominare tutta la vallata; la parrocchiale di San Michele, risalente all’inizio del Seicento e restaurata nel 1863, a tre navate irregolari e dalla facciata in stile barocco, e il santuario della Madonna di Prascondù, ricostruito e ampliato più volte nel corso dei secoli, che conserva una pregevole icona seicentesca in legno.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario si basa unicamente sulla produzione di ortaggi e sull’allevamento di bovini, caprini e avicoli. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale, fatta eccezione per piccole aziende che operano nei comparti dell’edilizia e della meccanica, data l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie non assicurano nemmeno il servizio farmaceutico.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario si basa unicamente sulla produzione di ortaggi e sull’allevamento di bovini, caprini e avicoli. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale, fatta eccezione per piccole aziende che operano nei comparti dell’edilizia e della meccanica, data l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie non assicurano nemmeno il servizio farmaceutico.

Relazioni

La mancanza di strutture ricettive non permette una piena valutazione delle potenzialità turistiche del comprensorio comunale, che è immerso in una zona molto ridente e soleggiata. Interessanti escursioni consentono di raggiungere mete piacevoli, come il monte Colombo, uno dei più spettacolari belvedere sul Gran Paradiso e sulla pianura piemontese. La corona di abeti che la cinge e il ponte ad una sola arcata, che sovrasta le acque del Ribordone, inoltre, conferiscono al luogo un fascino unico, che sembra evocare le atmosfere di vecchie leggende. Non vi si svolgono particolari manifestazioni religiose o folcloristiche. La festa della Patrona, Madonna del Santuario di Prascondù, si celebra il 27 agosto con una caratteristica processione.

La mancanza di strutture ricettive non permette una piena valutazione delle potenzialità turistiche del comprensorio comunale, che è immerso in una zona molto ridente e soleggiata. Interessanti escursioni consentono di raggiungere mete piacevoli, come il monte Colombo, uno dei più spettacolari belvedere sul <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GRANPARADISO'>Gran Paradiso</a> e sulla pianura piemontese. La corona di abeti che la cinge e il ponte ad una sola arcata, che sovrasta le acque del Ribordone, inoltre, conferiscono al luogo un fascino unico, che sembra evocare le atmosfere di vecchie leggende. Non vi si svolgono particolari manifestazioni religiose o folcloristiche. La festa della Patrona, Madonna del Santuario di Prascondù, si celebra il 27 agosto con una caratteristica processione.

Località

Ceresa, Ciantel, Costa, Crosa, Laghi, Monte Colombo, Posio, Riva, Rongarbogno, Schiaroglio, Talosio, Verlucca

Ceresa, Ciantel, Costa, Crosa, Laghi, Monte Colombo, Posio, Riva, Rongarbogno, Schiaroglio, Talosio, Verlucca

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Ribordone rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.