Descrizione

Piccola comunità di montagna, dalle origini medievali e dalla vita economica imperniata attorno alle tradizionali attività agricole e zootecniche nonché sull'industria. La comunità dei rogolesi, che presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media, si distribuisce, oltre che nel capoluogo comunale, anche nella vicina Erdona. Il comune risulta in forte espansione edilizia. Il suo territorio, molto piccolo per estensione, presenta un profilo geometrico decisamente vario e a tratti aspro nonché caratteristiche ambientali tipicamente alpestri, determinate dalle notevoli variazioni altimetriche. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura in campo d'argento una torre rossa mattonata di nero e merlata alla ghibellina; in campo azzurro si rappresenta una quercia aurea sradicata.  

Piccola comunità di montagna, dalle origini medievali e dalla vita economica imperniata attorno alle tradizionali attività agricole e zootecniche nonché sull'industria. La comunità dei rogolesi, che presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media, si distribuisce, oltre che nel capoluogo comunale, anche nella vicina Erdona. Il comune risulta in forte espansione edilizia. Il suo territorio, molto piccolo per estensione, presenta un profilo geometrico decisamente vario e a tratti aspro nonché caratteristiche ambientali tipicamente alpestri, determinate dalle notevoli variazioni altimetriche. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura in campo d'argento una torre rossa mattonata di nero e merlata alla ghibellina; in campo azzurro si rappresenta una quercia aurea sradicata.  

Storia

Ricca di tradizioni storiche, raggiunse l'autonomia agli inizi del '600, staccandosi dalla vicina Delebio, comune di cui aveva fatto parte fin dalle origini; secondo alcuni studiosi, invece, era divenuta autonoma già nel XIII secolo. Certo è che nel Medioevo fu borgo fortificato, con presenza di un castello attiguo alla chiesa di S. Giorgio; sicuramente non casuale è questa localizzazione, essendo questi un santo guerriero, molto caro al culto longobardo. Il castello venne costruito dalla famiglia Vicedomini, di fede ghibellina, e venne distrutto dai Vittani, guelfi, nei primi anni del '300; ricostruito dai proprietari, esso venne definitivamente distrutto dai grigioni che si andavano impossessando di tutta la Valtellina. Come parrocchia appartenne alla pieve di Olonio; nel XV secolo, insieme con Rasura, Pedesina, Sacco e Delebio, si staccò da essa per aderire alla parrocchia di Cosio da cui pure si divise insieme con Andalo nel XVII secolo per costituirsi in parrocchia autonoma. Il monumento architettonico più importante è la sua attuale chiesa parrocchiale, dedicata a Sant' Abbondio, di linee barocche e con due cappelle laterali riccamente affrescate: una dal pittore Antonio Petrini e l'altra dai fratelli Giuseppe e Giovanni Antonio Torricelli. Nutrita è anche la dotazione di argenteria, dono in prevalenza dei suoi emigrati in Napoli. Numericamente costante si è mantenuta la popolazione a partire dall'unità d'Italia fino ad oggi.  

Ricca di tradizioni storiche, raggiunse l'autonomia agli inizi del '600, staccandosi dalla vicina Delebio, comune di cui aveva fatto parte fin dalle origini; secondo alcuni studiosi, invece, era divenuta autonoma già nel XIII secolo. Certo è che nel Medioevo fu borgo fortificato, con presenza di un castello attiguo alla chiesa di S. Giorgio; sicuramente non casuale è questa localizzazione, essendo questi un santo guerriero, molto caro al culto longobardo. Il castello venne costruito dalla famiglia Vicedomini, di fede ghibellina, e venne distrutto dai Vittani, guelfi, nei primi anni del '300; ricostruito dai proprietari, esso venne definitivamente distrutto dai grigioni che si andavano impossessando di tutta la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALTELLINA'>Valtellina</a>. Come parrocchia appartenne alla pieve di Olonio; nel XV secolo, insieme con Rasura, Pedesina, Sacco e Delebio, si staccò da essa per aderire alla parrocchia di Cosio da cui pure si divise insieme con Andalo nel XVII secolo per costituirsi in parrocchia autonoma. Il monumento architettonico più importante è la sua attuale chiesa parrocchiale, dedicata a Sant' Abbondio, di linee barocche e con due cappelle laterali riccamente affrescate: una dal pittore Antonio Petrini e l'altra dai fratelli Giuseppe e Giovanni Antonio Torricelli. Nutrita è anche la dotazione di argenteria, dono in prevalenza dei suoi emigrati in Napoli. Numericamente costante si è mantenuta la popolazione a partire dall'unità d'Italia fino ad oggi.  

Economia

Dal punto di vista economico, le principali fonti di reddito del comune sono costituite dalle attività agricole e dall'industria. Le coltivazioni presenti sul territorio sono quelle tradizionali e non estensive dei cereali e degli alberi da frutta mentre, per quanto riguarda la zootecnia, si allevano prevalentemente bovini e caprini. L'industria è invece abbastanza sviluppata in diversi comparti: la produzione alimentare, l'edilizia e la falegnameria. La maggior parte della popolazione attiva è comunque costretta a cercare lavoro nei vicini centri industriali della bassa Valtellina o nel capoluogo di provincia. La rete commerciale risponde alle esigenze dell'abitato anche se l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria non è presente. Le istituzioni scolastiche locali garantiscono solamente l'istruzione materna ed elementare. Anche le strutture culturali, come musei, teatri o biblioteche, non sono rappresentate, così come impianti sportivi o per il tempo libero capaci di assecondare le richieste della gioventù locale. Gli esercizi pubblici consentono la ristorazione dei visitatori. Non sono presenti sul territorio particolari servizi sociali o strutture sanitarie, né di tipo ospedaliero né farmaceutiche.  

Dal punto di vista economico, le principali fonti di reddito del comune sono costituite dalle attività agricole e dall'industria. Le coltivazioni presenti sul territorio sono quelle tradizionali e non estensive dei cereali e degli alberi da frutta mentre, per quanto riguarda la zootecnia, si allevano prevalentemente bovini e caprini. L'industria è invece abbastanza sviluppata in diversi comparti: la produzione alimentare, l'edilizia e la falegnameria. La maggior parte della popolazione attiva è comunque costretta a cercare lavoro nei vicini centri industriali della bassa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALTELLINA'>Valtellina</a> o nel capoluogo di provincia. La rete commerciale risponde alle esigenze dell'abitato anche se l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria non è presente. Le istituzioni scolastiche locali garantiscono solamente l'istruzione materna ed elementare. Anche le strutture culturali, come musei, teatri o biblioteche, non sono rappresentate, così come impianti sportivi o per il tempo libero capaci di assecondare le richieste della gioventù locale. Gli esercizi pubblici consentono la ristorazione dei visitatori. Non sono presenti sul territorio particolari servizi sociali o strutture sanitarie, né di tipo ospedaliero né farmaceutiche.  

Relazioni

La presenza del Parco Naturale delle Orobie valtellinesi e delle altre mete del turismo estivo della montagna rende il comune a sua volta meta facile per il turismo, specialmente durante l'estate, anche se il traffico dei visitatori non assume dimensioni rilevanti. I rapporti con i centri vicini, invece, sono particolarmente intensi ed il comune risente positivamente della prossimità delle aree industrializzate della bassa Valtellina, verso cui si rivolge, oltre che per l'occupazione, anche per usufruire dei servizi assenti sul territorio. Il calendario delle manifestazioni speciali non prevede eventi o festività di rilievo. Il Patrono della comunità è Sant' Abbondio, che viene festeggiato la prima domenica di settembre.  

La presenza del Parco Naturale delle Orobie valtellinesi e delle altre mete del turismo estivo della montagna rende il comune a sua volta meta facile per il turismo, specialmente durante l'estate, anche se il traffico dei visitatori non assume dimensioni rilevanti. I rapporti con i centri vicini, invece, sono particolarmente intensi ed il comune risente positivamente della prossimità delle aree industrializzate della bassa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALTELLINA'>Valtellina</a>, verso cui si rivolge, oltre che per l'occupazione, anche per usufruire dei servizi assenti sul territorio. Il calendario delle manifestazioni speciali non prevede eventi o festività di rilievo. Il Patrono della comunità è Sant' Abbondio, che viene festeggiato la prima domenica di settembre.  

Località

Pizzo Rotondo

Pizzo Rotondo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rogolo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.