Descrizione

Centro di pianura, di origine antica, probabilmente romana, che basa la sua economia soprattutto su attività primarie e secondarie. È noto per una rarissima opera manoscritta del Quattrocento, la “Passione di Revello”, unico dramma di questo genere giunto fino a noi in unico esemplare. La comunità dei revellesi, che mostra un indice di vecchiaia nella media, si distribuisce tra il capoluogo comunale, la località di Staffarda, vari nuclei urbani minori nonché case sparse. Il territorio, dal profilo geometrico irregolare, è caratterizzato da variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato è posto alla sinistra dell’ampio sbocco in pianura della valle; Staffarda è raccolta intorno all’antica abbazia, a nord-est, nella pianura irrigua del Po. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con Decreto del Capo del Governo. La prima sezione è a sfondo azzurro; nella seconda, argentata, campeggia la lettera d’oro R, posta in palo. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Centro di pianura, di origine antica, probabilmente romana, che basa la sua economia soprattutto su attività primarie e secondarie. È noto per una rarissima opera manoscritta del Quattrocento, la “Passione di Revello”, unico dramma di questo genere giunto fino a noi in unico esemplare. La comunità dei revellesi, che mostra un indice di vecchiaia nella media, si distribuisce tra il capoluogo comunale, la località di Staffarda, vari nuclei urbani minori nonché case sparse. Il territorio, dal profilo geometrico irregolare, è caratterizzato da variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato è posto alla sinistra dell’ampio sbocco in pianura della valle; Staffarda è raccolta intorno all’antica abbazia, a nord-est, nella pianura irrigua del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PO'>Po</a>. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con Decreto del Capo del Governo. La prima sezione è a sfondo azzurro; nella seconda, argentata, campeggia la lettera d’oro R, posta in palo. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Storia

Il nome “Revellum”, citato nei documenti medioevali, e la presenza di alcuni resti archeologici rinvenuti sui fianchi del colle (San Biagio), costituente il massiccio del Monte Bracco che giustificherebbe, tra l’altro, l’ipotesi relativa al toponimo, documentata a partire dal 1075 con “Rupellum”, con riferimento, appunto, alle rupi del monte che fa da sfondo al borgo, potrebbero avvalorare la presenza di un antico e importante insediamento risalente all’epoca romana. In alcuni documenti del X secolo, risulta che i longobardi la indicavano CURTIS REGIA, ossia: territorio sottratto integralmente all’amministrazione dei romani. Viene citata in un registro dei conti della metà secolo XI e in un atto del 1075, dove si fa riferimento al suo castello. A partire da questo periodo sicuramente godeva di una certa importanza, tanto che la diocesi di Torino vi istituì una pieve, con giurisdizione sulle altre chiese della Valle Po fino al 1300 circa. A partire dall’anno 1001, con il marchese Olderico Manfredi, iniziò l’epoca feudale durante la quale diversi domini si succedettero al governo del borgo, tra cui, già nel XII secolo, i marchesi di Saluzzo, unici signori di un vasto territorio. Dopo la reggenza dell’ultimo marchese Gabrile, passò al re di Francia e ancora, nel 1614, sotto il dominio del duca di Savoia. Nel 1642, durante il periodo della guerra tra la duchessa reggente, Maria Cristina e i cognati, fu oggetto di aspra contesa che terminò con la distruzione, concordata con il ministro Richelieu, del fortificatissimo castello. Successivamente a queste contese, perse importanza strategica e politica. Sotto il profilo storico-artistico interessanti sono: la collegiata, realizzata nel XV secolo, in stile tardo-gotico; l’abbazia di Staffarda, edificata per opera dei monaci circensi tra il XII e XIII secolo; il castello, del X secolo; la cappella di San Biagio, con una statua medievale del santo; palazzo marchionale, edificato nel XVI secolo a forma quadrata; la torre dell’orologio, anch’essa del XVI secolo; il forte del Bramafan, a pianta esagonale; infine, numerose chiese disseminate sul territorio.

Il nome “Revellum”, citato nei documenti medioevali, e la presenza di alcuni resti archeologici rinvenuti sui fianchi del colle (San Biagio), costituente il massiccio del Monte Bracco che giustificherebbe, tra l’altro, l’ipotesi relativa al toponimo, documentata a partire dal 1075 con “Rupellum”, con riferimento, appunto, alle rupi del monte che fa da sfondo al borgo, potrebbero avvalorare la presenza di un antico e importante insediamento risalente all’epoca romana. In alcuni documenti del X secolo, risulta che i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a> la indicavano CURTIS REGIA, ossia: territorio sottratto integralmente all’amministrazione dei romani. Viene citata in un registro dei conti della metà secolo XI e in un atto del 1075, dove si fa riferimento al suo castello. A partire da questo periodo sicuramente godeva di una certa importanza, tanto che la diocesi di Torino vi istituì una pieve, con giurisdizione sulle altre chiese della Valle <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PO'>Po</a> fino al 1300 circa. A partire dall’anno 1001, con il marchese Olderico Manfredi, iniziò l’epoca feudale durante la quale diversi domini si succedettero al governo del borgo, tra cui, già nel XII secolo, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDISALUZZO'>marchesi di Saluzzo</a>, unici signori di un vasto territorio. Dopo la reggenza dell’ultimo marchese Gabrile, passò al re di Francia e ancora, nel 1614, sotto il dominio del duca di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Nel 1642, durante il periodo della guerra tra la duchessa reggente, Maria Cristina e i cognati, fu oggetto di aspra contesa che terminò con la distruzione, concordata con il ministro Richelieu, del fortificatissimo castello. Successivamente a queste contese, perse importanza strategica e politica. Sotto il profilo storico-artistico interessanti sono: la collegiata, realizzata nel XV secolo, in stile tardo-gotico; l’abbazia di Staffarda, edificata per opera dei monaci circensi tra il XII e XIII secolo; il castello, del X secolo; la cappella di San Biagio, con una statua medievale del santo; palazzo marchionale, edificato nel XVI secolo a forma quadrata; la torre dell’orologio, anch’essa del XVI secolo; il forte del Bramafan, a pianta esagonale; infine, numerose chiese disseminate sul territorio.

Economia

È sede di Pro Loco. Alla silvicoltura, alla coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi, uva, nocciole e altra frutta e all’allevamento di bovini, suini, caprini e polli del settore primario, è connesso il settore secondario, che abbraccia numerosi comparti. Alle attività connesse al turismo si aggiungono quelle tradizionali del terziario, presente con il servizio bancario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole assicurano l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica e il museo intitolato “Carlo Denina”. La dotazione ricettiva garantisce la ristorazione e il soggiorno. Le strutture sanitarie si avvalgono del servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. Alla silvicoltura, alla coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi, uva, nocciole e altra frutta e all’allevamento di bovini, suini, caprini e polli del settore primario, è connesso il settore secondario, che abbraccia numerosi comparti. Alle attività connesse al turismo si aggiungono quelle tradizionali del terziario, presente con il servizio bancario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole assicurano l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica e il museo intitolato “Carlo Denina”. La dotazione ricettiva garantisce la ristorazione e il soggiorno. Le strutture sanitarie si avvalgono del servizio farmaceutico.

Relazioni

La ricchezza del patrimonio storico-artistico unita alle bellezze naturali del paesaggio circostante fanno di essa una meta apprezzata dagli amanti della cultura e dell’ambiente naturale. Abbastanza frequentata per lavoro, intrattiene rapporti con i comuni vicini per il completamento degli studi, l’espletamento di pratiche burocratiche e servizi in genere. Il Patrono, San Biagio, si festeggia il 3 febbraio.

La ricchezza del patrimonio storico-artistico unita alle bellezze naturali del paesaggio circostante fanno di essa una meta apprezzata dagli amanti della cultura e dell’ambiente naturale. Abbastanza frequentata per lavoro, intrattiene rapporti con i comuni vicini per il completamento degli studi, l’espletamento di pratiche burocratiche e servizi in genere. Il Patrono, San Biagio, si festeggia il 3 febbraio.

Località

Borgo Po, Campagnole, Cascina Arrò, Cascina Testa, Madonna delle Grazie, Paschero, Ruata Coffeneri, Ruata dei Lucchi, Ruata Servour, San Giovanni, San Pietro, Staffarda, Tetto Alto

Borgo Po, Campagnole, Cascina Arrò, Cascina Testa, Madonna delle Grazie, Paschero, Ruata Coffeneri, Ruata dei Lucchi, Ruata Servour, San Giovanni, San Pietro, Staffarda, Tetto Alto

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Revello rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.