Descrizione

Comune collinare, di origine medievale, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una discreta attività industriale. I resuttanesi, con un indice di vecchiaia superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nei nuclei urbani minori di zona P.E.E.P, nell’isola amministrativa Ciolino e in case sparse. Il territorio, ammantato da una rigogliosa vegetazione, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, che sorge arroccato sul costone meridionale di un irto colle, è interessato da una forte crescita edilizia. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, un mastio d’oro, merlato alla ghibellina.

Comune collinare, di origine medievale, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una discreta attività industriale. I resuttanesi, con un indice di vecchiaia superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nei nuclei urbani minori di zona P.E.E.P, nell’isola amministrativa Ciolino e in case sparse. Il territorio, ammantato da una rigogliosa vegetazione, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, che sorge arroccato sul costone meridionale di un irto colle, è interessato da una forte crescita edilizia. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, un mastio d’oro, merlato alla ghibellina.

Storia

Il significato del toponimo sembra essere ‘La dimora del sultano’, “Rahl as sultan” in arabo. Del 1296 l’attestazione in latino medievale “Rahalsultanus”. La sua origine risale all’epoca medievale, come testimoniano numerosi reperti archeologici della zona, ma molto probabilmente già nell’antichità era nota agli arabi. Nel XIV secolo, e precisamente nell’anno 1337, la giurisdizione del casale fu esercitata da Federico II d’Aragona; successivamente il potere passò nelle mani della nobile famiglia dei Ventimiglia. La costituzione dell’attuale nucleo urbano risale invece al XVII secolo, quando Giuseppe di Napoli, duca di Campobello, ottenne la “licentia populandi”, per ripopolare l’antico feudo. Il casale appartenne ai Di Napoli fino al 1812, anno in cui in Sicilia furono aboliti tutti i privilegi feudali. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati, che costituiscono il suo patrimonio artistico, meritano di essere segnalati: la chiesa madre, dedicata all’Immacolata Concezione, edificata nel Settecento, al cui interno si trovano pregevoli opere d’arte come un meraviglioso altare ligneo; la parrocchiale “delle anime”, che custodisce una statua della Madonna della Timpa; i ruderi del castello medievale. Poco lontano dal centro abitato si trovano i siti archeologici di monte Torrevecchia e di cozzo Mussino.

Il significato del toponimo sembra essere ‘La dimora del sultano’, “Rahl as sultan” in <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ARABO'>arabo</a>. Del 1296 l’attestazione in latino medievale “Rahalsultanus”. La sua origine risale all’epoca medievale, come testimoniano numerosi reperti archeologici della zona, ma molto probabilmente già nell’antichità era nota agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ARABI'>arabi</a>. Nel XIV secolo, e precisamente nell’anno 1337, la giurisdizione del casale fu esercitata da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=FEDERICOII'>Federico II</a> d’Aragona; successivamente il potere passò nelle mani della nobile famiglia dei Ventimiglia. La costituzione dell’attuale nucleo urbano risale invece al XVII secolo, quando Giuseppe di Napoli, duca di Campobello, ottenne la “licentia populandi”, per ripopolare l’antico feudo. Il casale appartenne ai Di Napoli fino al 1812, anno in cui in Sicilia furono aboliti tutti i privilegi feudali. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati, che costituiscono il suo patrimonio artistico, meritano di essere segnalati: la chiesa madre, dedicata all’Immacolata Concezione, edificata nel Settecento, al cui interno si trovano pregevoli opere d’arte come un meraviglioso altare ligneo; la parrocchiale “delle anime”, che custodisce una statua della Madonna della Timpa; i ruderi del castello medievale. Poco lontano dal centro abitato si trovano i siti archeologici di monte Torrevecchia e di cozzo Mussino.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario, che conserva un ruolo importante nell’economia locale, è presente con le coltivazioni tipiche delle aree interne dell’isola, da cui si ricavano, in genere: cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, agrumi e altra frutta (soprattutto mandorle); si allevamento bovini, ovini e caprini. Il settore economico secondario è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni che operano prevalentemente nei comparti: alimentare, della lavorazione del legno, dei materiali da costruzione, della metallurgia e dell’edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche locali mettono a disposizione le sole classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca intitolata a Leonardo Sciascia. Le strutture ricettive, che si estendono all’agriturismo, offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Per gli appassionati dello sport sono a disposizione un campo sportivo, uno da tennis e una palestra. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario, che conserva un ruolo importante nell’economia locale, è presente con le coltivazioni tipiche delle aree interne dell’isola, da cui si ricavano, in genere: cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMI'>agrumi</a> e altra frutta (soprattutto mandorle); si allevamento bovini, ovini e caprini. Il settore economico secondario è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni che operano prevalentemente nei comparti: alimentare, della lavorazione del legno, dei materiali da costruzione, della metallurgia e dell’edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche locali mettono a disposizione le sole classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca intitolata a <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=LEONARDOSCIASCIA'>Leonardo Sciascia</a>. Le strutture ricettive, che si estendono all’agriturismo, offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Per gli appassionati dello sport sono a disposizione un campo sportivo, uno da tennis e una palestra. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

L’aria salubre, le bellezze dell’ambiente naturale, la tranquillità del luogo e la genuinità dei suoi prodotti costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento della presenza turistica nella zona. Offre, comunque, la possibilità di effettuare piacevoli escursioni nei dintorni. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni folcloristiche o religiose ricorrenti vanno segnalati: la festa di San Giuseppe, a marzo; i riti della Settimana Santa, con sacre rappresentazioni; la festa dell’Addolorata e la fiera generale delle mercanzie a settembre. La festa patronale, in onore del Santissimo Crocifisso, si celebra il 4 maggio.

L’aria salubre, le bellezze dell’ambiente naturale, la tranquillità del luogo e la genuinità dei suoi prodotti costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento della presenza turistica nella zona. Offre, comunque, la possibilità di effettuare piacevoli escursioni nei dintorni. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni folcloristiche o religiose ricorrenti vanno segnalati: la festa di San Giuseppe, a marzo; i riti della Settimana Santa, con sacre rappresentazioni; la festa dell’Addolorata e la fiera generale delle mercanzie a settembre. La festa patronale, in onore del Santissimo Crocifisso, si celebra il 4 maggio.

Località

Ciolino

Ciolino

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Resuttano rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.