Descrizione

Comune di pianura, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha affiancato modeste iniziative industriali e un crescente sviluppo turistico. I refrancoresi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, le località Calcini (contigua a quella di Bertoglia del comune di Viarigi), Ponte Barcara e Timone (contigua a quella di Valenzani dei comuni di Castagnole Monferrato e Asti), numerosi aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare con variazioni altimetriche appena accennate. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, figura, in campo azzurro, un castello d’argento, costituito da tre torri e fondato su una verde campagna, solcata da una riviera rossa; sullo sfondo rosso del capo spicca una stella d’argento. Sotto lo scudo, su lista azzurra, bifida e svolazzante, campeggia il motto: FUSO EX SANGUINE LIBERTAS.

Comune di pianura, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha affiancato modeste iniziative industriali e un crescente sviluppo turistico. I refrancoresi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, le località Calcini (contigua a quella di Bertoglia del comune di Viarigi), Ponte Barcara e Timone (contigua a quella di Valenzani dei comuni di Castagnole Monferrato e Asti), numerosi aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare con variazioni altimetriche appena accennate. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, figura, in campo azzurro, un castello d’argento, costituito da tre torri e fondato su una verde campagna, solcata da una riviera rossa; sullo sfondo rosso del capo spicca una stella d’argento. Sotto lo scudo, su lista azzurra, bifida e svolazzante, campeggia il motto: FUSO EX SANGUINE LIBERTAS.

Storia

Il toponimo deriva dal latino RIVUS (EX SANGUINE) FRANCORUM APPELLATUS, prendendo spunto dal luogo della sanguinosa battaglia avvenuta nel 663 tra i franchi di Clotario e i longobardi di Grimoaldo. Altri ritengono che si riferisca invece agli scontri tra i franchi di Carlo Magno e i saraceni stanziati presso Alba; l’attestazione come “Rivofrancora” è del 1197. Abitata già in epoca romana, seguì le sorti del capoluogo nelle lotte con i marchesi di Monferrato. A loro fu ceduta dall’imperatore Carlo V di Boemia nel 1355, ed essi la concessero in retrofeudo ai fratelli Guttuari e poi al signore di Mazzè, Bernardo di Valperga. Passò sotto il dominio degli Sforza e nel 1483 i diritti furono trasferiti a Defendente Suardi di Bergamo, siniscalco del marchese di Monferrato. Fu venduta nel 1522 a Mercurino Arborio Gattinara, gran cancelliere dell’impero. Carlo V confermò i diritti acquisiti dalla località e concesse nuovi privilegi, come quello di eleggere il giorno dell’Epifania un re che in quella sola occasione aveva pieni poteri. Nel XVII secolo fu coinvolta nelle battaglie franco-spagnole che causarono gravi danni alle fortificazioni. Con il trattato di Vienna del 1703 la proprietà passò ai Savoia, ma ciò non fu ben accetto dalla popolazione che, temendo di perdere i suoi antichi privilegi, insistette per entrare a far parte dell’impero, sotto il ducato di Milano; solo nel 1721, dopo aspri conflitti, divenne definitivamente possedimento sabaudo. Sulla sommità di un colle si erge la vecchia parrocchiale dei Santi Martino e Dionigi (XVI secolo); attualmente non più adibita al culto, è stata ampliata nel XVIII secolo arricchendosi di abside e sacrestia. L’attuale parrocchiale si trova nella parte bassa dell’abitato, mentre il campanile che si incontra nella piazza è di epoca barocca ed era attiguo a una chiesa, quella di San Sebastiano, oggi non più esistente. La cappella votiva è stata eretta in memoria dei caduti della prima guerra mondiale.

Il toponimo deriva dal latino RIVUS (EX SANGUINE) FRANCORUM APPELLATUS, prendendo spunto dal luogo della sanguinosa battaglia avvenuta nel 663 tra i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FRANCHI'>franchi</a> di Clotario e i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a> di Grimoaldo. Altri ritengono che si riferisca invece agli scontri tra i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FRANCHI'>franchi</a> di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CARLOMAGNO'>Carlo Magno</a> e i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SARACENI'>saraceni</a> stanziati presso Alba; l’attestazione come “Rivofrancora” è del 1197. Abitata già in epoca romana, seguì le sorti del capoluogo nelle lotte con i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDIMONFERRATO'>marchesi di Monferrato</a>. A loro fu ceduta dall’imperatore <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CARLOV'>Carlo V</a> di Boemia nel 1355, ed essi la concessero in retrofeudo ai fratelli Guttuari e poi al signore di Mazzè, Bernardo di Valperga. Passò sotto il dominio degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SFORZA'>Sforza</a> e nel 1483 i diritti furono trasferiti a Defendente Suardi di Bergamo, siniscalco del marchese di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>. Fu venduta nel 1522 a Mercurino Arborio Gattinara, gran cancelliere dell’impero. <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CARLOV'>Carlo V</a> confermò i diritti acquisiti dalla località e concesse nuovi privilegi, come quello di eleggere il giorno dell’Epifania un re che in quella sola occasione aveva pieni poteri. Nel XVII secolo fu coinvolta nelle battaglie franco-spagnole che causarono gravi danni alle fortificazioni. Con il trattato di Vienna del 1703 la proprietà passò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>, ma ciò non fu ben accetto dalla popolazione che, temendo di perdere i suoi antichi privilegi, insistette per entrare a far parte dell’impero, sotto il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DUCATODIMILANO'>ducato di Milano</a>; solo nel 1721, dopo aspri conflitti, divenne definitivamente possedimento sabaudo. Sulla sommità di un colle si erge la vecchia parrocchiale dei Santi Martino e Dionigi (XVI secolo); attualmente non più adibita al culto, è stata ampliata nel XVIII secolo arricchendosi di abside e sacrestia. L’attuale parrocchiale si trova nella parte bassa dell’abitato, mentre il campanile che si incontra nella piazza è di epoca barocca ed era attiguo a una chiesa, quella di San Sebastiano, oggi non più esistente. La cappella votiva è stata eretta in memoria dei caduti della prima guerra mondiale.

Economia

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, uva (utilizzata per la produzione dei vini Barbera e Grignolino) e altra frutta e l’allevamento di bovini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti: tessile, edile, della lavorazione del legno, dell’industria meccanica, metallurgica ed elettronica. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario, assicurativo e immobiliare. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, annovera tra le strutture sociali una casa di riposo. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si può disporre della biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è garantito il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, uva (utilizzata per la produzione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VINIBARBERA'>vini Barbera</a> e Grignolino) e altra frutta e l’allevamento di bovini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti: <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, edile, della lavorazione del legno, dell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=INDUSTRIAMECCANICA'>industria meccanica</a>, metallurgica ed elettronica. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario, assicurativo e immobiliare. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, annovera tra le strutture sociali una casa di riposo. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si può disporre della biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è garantito il servizio farmaceutico.

Relazioni

La ricca produzione vinicola, le specialità gastronomiche locali e le bellezze dell’ambiente naturale rappresentano una ragione sufficiente per attirare numerosi visitatori sul posto. Non mancano poi momenti di folclore e di vita contadina. La manifestazione refrancorese più nota è la festa di Pentecoste, con la “Fasulà dal francù”, cioè la tradizionale distribuzione di fagioli con cotica di maiale precedentemente cotti in paioli, a giugno; essa risale al Cinquecento e si caratterizza anche per la vendita di ciotole di terracotta, per i concerti della banda musicale e per le mostre di pittura. La festa patronale, in onore dei Santissimi Martino e Dionigi, si celebra il 9 ottobre.

La ricca produzione vinicola, le specialità gastronomiche locali e le bellezze dell’ambiente naturale rappresentano una ragione sufficiente per attirare numerosi visitatori sul posto. Non mancano poi momenti di folclore e di vita contadina. La manifestazione refrancorese più nota è la festa di Pentecoste, con la “Fasulà dal francù”, cioè la tradizionale distribuzione di fagioli con cotica di maiale precedentemente cotti in paioli, a giugno; essa risale al Cinquecento e si caratterizza anche per la vendita di ciotole di terracotta, per i concerti della banda musicale e per le mostre di pittura. La festa patronale, in onore dei Santissimi Martino e Dionigi, si celebra il 9 ottobre.

Località

Barcara, Borgo Bonina, Calcini, Cascina Brezzi, Cascina Meli, Cascina Ponte Pattini, Cascina Serra Maggiora, Cascina Stradella, Maddalena, Ponte Barcara, Rossi, Timone

Barcara, Borgo Bonina, Calcini, Cascina Brezzi, Cascina Meli, Cascina Ponte Pattini, Cascina Serra Maggiora, Cascina Stradella, Maddalena, Ponte Barcara, Rossi, Timone

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Refrancore rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.