Descrizione

Centro di pianura, di antiche origini, con un’economia di tipo prevalentemente agricolo. Gli erchiolani, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati quasi tutti nel capoluogo comunale; una piccola percentuale della popolazione vive in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con lievi differenze di altitudine, che determinano nell’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, si rappresentano il semidio Ercole (Eracle in greco), nell’atto di spezzare una colonna, e gli occhi di Santa Lucia, a ricordare le origini del toponimo, di derivazione messapica, e l’esistenza del Santuario di Santa Lucia, sorto sul territorio di Erchie nei primi anni del XVII secolo.

Centro di pianura, di antiche origini, con un’economia di tipo prevalentemente agricolo. Gli erchiolani, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati quasi tutti nel capoluogo comunale; una piccola percentuale della popolazione vive in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con lievi differenze di altitudine, che determinano nell’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, si rappresentano il semidio Ercole (Eracle in greco), nell’atto di spezzare una colonna, e gli occhi di Santa Lucia, a ricordare le origini del toponimo, di derivazione messapica, e l’esistenza del Santuario di Santa Lucia, sorto sul territorio di Erchie nei primi anni del XVII secolo.

Storia

Abitata fin da tempi preistorici, stando ai reperti neolitici rinvenuti nella zona, deve la sua fondazione ai messapi che, verso il VI-V secolo a.C., crearono nelle vicinanze di Oria, loro capitale, un luogo dedicato al culto dei propri dei e in particolare a Ercole, da cui deriva il toponimo. Chiamata in origine HERCULEA, fu poi colonizzata dai romani, la cui presenza nel territorio è testimoniata dalla scoperta di una necropoli nelle vicinanze della masseria Terme di Filippo. Di un agglomerato urbano, anche se piccolo, può parlarsi soltanto a partire dalla seconda metà del Duecento; in precedenza vi erano stati degli insediamenti rupestri, come quello della grotta dell’Annunziata, nella quale, nel IX-X secolo, si rifugiarono alcuni monaci basiliani. Popolata, nel Cinquecento, da immigrati albanesi, registrò un progressivo incremento demografico, che ben presto rese necessaria la creazione di una struttura amministrativa locale, per cui fu istituita l’università. Suoi feudatari furono, tra gli altri, i Montefuscolo, i Bonifacio, gli Albrizzi, gli Imperiali e i Laviano. Pervasa dalle idee risorgimentali, a metà dell’Ottocento assistette al dilagare del brigantaggio. Tra i monumenti spiccano: la settecentesca parrocchiale, in stile neoclassico; la chiesa di Santa Lucia, costruita sull’omonima cripta basiliana, in cui sgorga un’acqua ritenuta miracolosa; la chiesa di San Nicola, dell’inizio del Seicento; quella di San Salvatore e il palazzo ducale o Laviano, della seconda metà del XVIII secolo. Interessanti sono inoltre: la grotta del Padreterno, costruzione megalitica, classificata tra i monumenti nazionali, e la grotta dell’Annunziata, cripta sotterranea, del VI secolo.

Abitata fin da tempi preistorici, stando ai reperti neolitici rinvenuti nella zona, deve la sua fondazione ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=MESSAPI'>messapi</a> che, verso il VI-V secolo a.C., crearono nelle vicinanze di Oria, loro capitale, un luogo dedicato al culto dei propri dei e in particolare a Ercole, da cui deriva il toponimo. Chiamata in origine HERCULEA, fu poi colonizzata dai romani, la cui presenza nel territorio è testimoniata dalla scoperta di una necropoli nelle vicinanze della masseria Terme di Filippo. Di un agglomerato urbano, anche se piccolo, può parlarsi soltanto a partire dalla seconda metà del Duecento; in precedenza vi erano stati degli insediamenti rupestri, come quello della grotta dell’Annunziata, nella quale, nel IX-X secolo, si rifugiarono alcuni monaci basiliani. Popolata, nel Cinquecento, da immigrati albanesi, registrò un progressivo incremento demografico, che ben presto rese necessaria la creazione di una struttura amministrativa locale, per cui fu istituita l’università. Suoi feudatari furono, tra gli altri, i Montefuscolo, i Bonifacio, gli Albrizzi, gli Imperiali e i Laviano. Pervasa dalle idee risorgimentali, a metà dell’Ottocento assistette al dilagare del brigantaggio. Tra i monumenti spiccano: la settecentesca parrocchiale, in stile neoclassico; la chiesa di Santa Lucia, costruita sull’omonima cripta basiliana, in cui sgorga un’acqua ritenuta miracolosa; la chiesa di San Nicola, dell’inizio del Seicento; quella di San Salvatore e il palazzo ducale o Laviano, della seconda metà del XVIII secolo. Interessanti sono inoltre: la grotta del Padreterno, costruzione megalitica, classificata tra i monumenti nazionali, e la grotta dell’Annunziata, cripta sotterranea, del VI secolo.

Economia

L’agricoltura, favorita dalle caratteristiche del territorio, si basa su tutti i tipi di colture; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini e caprini. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metallurgico e del legno. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. La presenza del servizio bancario permette l’esercizio del credito e dell’intermediazione monetaria. Tra le strutture sociali si segnala un asilo nido. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l’istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; c’è la Pro Loco. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

L’agricoltura, favorita dalle caratteristiche del territorio, si basa su tutti i tipi di colture; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini e caprini. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metallurgico e del legno. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. La presenza del servizio bancario permette l’esercizio del credito e dell’intermediazione monetaria. Tra le strutture sociali si segnala un asilo nido. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l’istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; c’è la Pro Loco. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non registri un significativo movimento di turisti, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i prodotti locali, tra cui il vino Primitivo rosso violaceo, e visitare le suggestive grotte della zona, che ancora conservano le tracce dei remoti abitatori. Tra gli appuntamenti consueti meritano di essere citati: le commedie in vernacolo, a gennaio; il concerto di primavera, il 21 marzo; i riti della settimana Santa; la festa di Santa Lucia e il pellegrinaggio al santuario della Santa, rispettivamente il secondo mercoledì e il quinto giovedì dopo Pasqua; la festa della “puccia”, a giugno; la fiera di Santa Lucia, il 13 dicembre, e la “pettolata”, la domenica prima di Natale. In occasione della festa di San Giuseppe, il 19 marzo, si imbandisce una tavolata, “la mattra”, con piatti tipici del luogo: “tria” (tagliatelle) condita con olio fritto e pane grattugiato; tria con miele, “ampasciuni” (mascari) fritti e con sugo, baccalà, pesce e cavolfiori fritti; ai convenuti si usa offrire, in segno di pace, “l’uccellino”, preparato con farina e acqua, senza lievito. La Patrona, Santa Irene, viene festeggiata il 5 maggio.

Sebbene non registri un significativo movimento di turisti, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i prodotti locali, tra cui il vino Primitivo rosso violaceo, e visitare le suggestive grotte della zona, che ancora conservano le tracce dei remoti abitatori. Tra gli appuntamenti consueti meritano di essere citati: le commedie in vernacolo, a gennaio; il concerto di primavera, il 21 marzo; i riti della settimana Santa; la festa di Santa Lucia e il pellegrinaggio al santuario della Santa, rispettivamente il secondo mercoledì e il quinto giovedì dopo Pasqua; la festa della “puccia”, a giugno; la fiera di Santa Lucia, il 13 dicembre, e la “pettolata”, la domenica prima di Natale. In occasione della festa di San Giuseppe, il 19 marzo, si imbandisce una tavolata, “la mattra”, con piatti tipici del luogo: “tria” (tagliatelle) condita con olio fritto e pane grattugiato; tria con miele, “ampasciuni” (mascari) fritti e con sugo, baccalà, pesce e cavolfiori fritti; ai convenuti si usa offrire, in segno di pace, “l’uccellino”, preparato con farina e acqua, senza lievito. La Patrona, Santa Irene, viene festeggiata il 5 maggio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Erchie rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.