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Descrizione

Centro di pianura, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I ravarinesi, con un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale in numerose case sparse e, in minor misura, in altre località, di cui le più popolose sono: Casoni, Stuffione, La Bocchetta e La Villa. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti: di questa caratteristica orografica risente l’abitato, che ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante e mostra segni evidenti di espansione edilizia. Sullo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, campeggia l’immagine di un castello ”al naturale”.

Storia

I primi insediamenti nella zona, il cui toponimo deriva con ogni probabilità da riparius, ‘luogo presso la riva’, o da rovaria, ‘zona ricca di querce’, risalgono a epoche antiche, come testimoniato dai reperti archeologici rinvenuti. Le tracce della centuriazione e una lapide databile a età non posteriore a quella augustea attestano la presenza romana nella zona. Nel corso del Medioevo, dopo essere appartenuta all’abbazia di Nonantola, passò (nella seconda metà del XIII secolo) al comune di Modena, che più volte fu costretto a difenderne il possesso a fronte delle rivendicazioni di Bologna, alla quale il borgo fu sottomesso nel 1310, per ritornare a Modena l’anno seguente ed entrare, nella prima metà del XV secolo, tra i possedimenti della famiglia modenese dei Rangoni. Coinvolta nella guerra tra i Farnese e i Barberini, fu gravemente danneggiata, nel corso del XVIII secolo, dal passaggio di truppe straniere e, in particolare, dall’arrivo, sul finire del secolo, di quelle napoleoniche. A seguito della prima caduta del ducato estense, fu annessa al Dipartimento del Reno e posta alle dipendenze del Cantone di San Giovanni in Persiceto -e dal 1810 del comune di Nonantola-: recuperò l’autonomia amministrativa solo col definitivo crollo dello stato estense nel 1859. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: palazzo Rangoni, grande complesso fortificato, che, nella sua struttura originaria, risale alla seconda metà del XIV secolo; la parrocchiale di San Giovanni Battista; le villa appartenuta a Donna Clarina dei Rangoni, villa Bonasi-Benucci; il forno restaurato e la villa Raisini, ad Abrenunzio; “la Conventa”, a Canaletto; la parrocchiale, la Ca’ Longa e il palazzo Gelati, a Stuffone.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si producono cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, uva e frutta; molto sviluppato è l’allevamento di suini. L’industria è rappresentata da aziende operanti nei comparti tessile, metalmeccanico ed edile. Il terziario si compone della rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra i quali, accanto ad attività di consulenza informatica, è presente quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significative, annovera tra le strutture sociali un asilo nido, una casa di riposo e una casa protetta. Le strutture scolastiche assicurano la sola istruzione primaria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive, che comprendono alcune aziende agrituristiche, offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Alla scarsa affluenza turistica, nonostante l’inserimento negli itinerari dell’agriturismo romagnolo, la qualità dei prodotti agricoli e la suggestiva cornice paesaggistica, fa riscontro un elevato numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie alla presenza degli insediamenti industriali, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera dai dintorni. Le sue attività produttive e commerciali la pongono inoltre al centro di rapporti particolarmente intensi con i centri vicini. Il calendario delle manifestazioni tradizionali o folcloriche e degli eventi ricorrenti non si mostra molto ricco: si segnala unicamente la sagra di San Giovanni, con esposizione e vendita di merci varie, che si tiene a giugno. La festa del Patrono, Sant’Antonio, si celebra il 13 giugno con l’omonima sagra.

Località

Bollitora, Ca' Robi, Canaletto, Casoni, La Bocchetta, La Villa, Pedagna, Stuffione

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Ravarino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 6.233
  • Lat 44° 43' 20,13'' 44.72225833
  • Long 11° 6' 6,69'' 11.10185833
  • CAP 41017
  • Prefisso 059
  • Codice ISTAT 036034
  • Codice Catasto H195
  • Altitudine slm 23 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2242
  • Superficie 28.53 Km2
  • Densità 218,47 ab/Km2
  • Sismicità Zona 3
  • Alba 05:24
  • Tramonto 19:04
Contatti
ODV
NomeIndirizzo
ASSOCIAZIONE LA LUCCIOLA ONLUSVIA GILIBERTI N 1013
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