Descrizione

Comune di pianura, di origine medievale, ha un’economia fondata sull’agricoltura e su una discreta attività industriale e terziaria. I quattordiesi, che presentano un indice di vecchiaia chiaramente al di sopra della media, vivono principalmente nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra le località Piepasso e Serra, alcuni aggregati urbani minori e un discreto numero di case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate, che vanno da un minimo di 104 a un massimo di 170 metri sul livello del mare. L’abitato si estende in dolce pendio su una modesta propaggine collinare. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta una pietra miliare di marmo variegato, fondata su una strada selciata e accostata, in un cantone del capo, da una mitria vescovile addossata a un pastorale, entrambi d’argento. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Comune di pianura, di origine medievale, ha un’economia fondata sull’agricoltura e su una discreta attività industriale e terziaria. I quattordiesi, che presentano un indice di vecchiaia chiaramente al di sopra della media, vivono principalmente nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra le località Piepasso e Serra, alcuni aggregati urbani minori e un discreto numero di case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate, che vanno da un minimo di 104 a un massimo di 170 metri sul livello del mare. L’abitato si estende in dolce pendio su una modesta propaggine collinare. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta una pietra miliare di marmo variegato, fondata su una strada selciata e accostata, in un cantone del capo, da una mitria vescovile addossata a un pastorale, entrambi d’argento. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Storia

Il toponimo, attestato sin dal 910, appare nelle forme di “Quaptuordi”, “Quaturde”, “Quatuordecim”, “Quatordese”, “Quatordexe” e “Quatorze”, tutte derivanti da QUATTUORDECIM, numero indicativo degli iugeri di cui era formato il fondo cui si riferisce. Le sue origini risalgono al periodo medievale: il primo documento in cui si trova menzione del suo insediamento appartiene al 1159, anno in cui Federico Barbarossa la confermò al vescovo di Asti. Successivamente è lo stesso comune di Asti che infeuderà parte del suo territorio a una signoria del posto. È quindi chiaro come sia gravitata, sin dal XII secolo, nell’area astigiana. A questo stesso periodo risalgono le origini del castello, saccheggiato più volte e andato in definitiva rovina nel corso del 1700, e della curtis, un’azienda agricola. Nel 1225 divenne asilo per gli astigiani sconfitti dagli alessandrini, la cui battaglia venne addirittura ricordata dal trovatore Falchetto di Romans. Carlo IV cedette, nel 1357, in qualità di feudo, il castello e il suo territorio a Ottone e Bernabone Guttuari, mentre, dal 1431, iniziò il frazionamento tra diversi feudatari, tra cui i De Regibus, i Bagnoli, i Guasco, gli Amedei, i Carretti e i Colli. Tra le vestigia del suo passato sono degne di nota: la rocca Civalieri, oggi trasformata in azienda agricola, denominata originariamente Sparvera e appartenuta alla famiglia degli Scarampi; il palazzo Olivazzi, risalente al XVII secolo; la casa Sanfront, oggi sede del municipio; il settecentesco palazzo Tapparone-Canefri; la parrocchiale di San Pietro, costruita intorno al 1781 in stile barocco piemontese; l’antica chiesa di San Francesco.

Il toponimo, attestato sin dal 910, appare nelle forme di “Quaptuordi”, “Quaturde”, “Quatuordecim”, “Quatordese”, “Quatordexe” e “Quatorze”, tutte derivanti da QUATTUORDECIM, numero indicativo degli iugeri di cui era formato il fondo cui si riferisce. Le sue origini risalgono al periodo medievale: il primo documento in cui si trova menzione del suo insediamento appartiene al 1159, anno in cui <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a> la confermò al vescovo di Asti. Successivamente è lo stesso comune di Asti che infeuderà parte del suo territorio a una signoria del posto. È quindi chiaro come sia gravitata, sin dal XII secolo, nell’area astigiana. A questo stesso periodo risalgono le origini del castello, saccheggiato più volte e andato in definitiva rovina nel corso del 1700, e della curtis, un’azienda agricola. Nel 1225 divenne asilo per gli astigiani sconfitti dagli alessandrini, la cui battaglia venne addirittura ricordata dal trovatore Falchetto di Romans. Carlo IV cedette, nel 1357, in qualità di feudo, il castello e il suo territorio a Ottone e Bernabone Guttuari, mentre, dal 1431, iniziò il frazionamento tra diversi feudatari, tra cui i De Regibus, i Bagnoli, i Guasco, gli Amedei, i Carretti e i Colli. Tra le vestigia del suo passato sono degne di nota: la rocca Civalieri, oggi trasformata in azienda agricola, denominata originariamente Sparvera e appartenuta alla famiglia degli Scarampi; il palazzo Olivazzi, risalente al XVII secolo; la casa Sanfront, oggi sede del municipio; il settecentesco palazzo Tapparone-Canefri; la parrocchiale di San Pietro, costruita intorno al 1781 in stile barocco piemontese; l’antica chiesa di San Francesco.

Economia

È sede di Pro Loco. L’agricoltura mantiene tutt’oggi un discreto spessore nell’economia locale: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi e uva; si pratica anche l’allevamento di avicoli, bovini e caprini. Il settore industriale, anch’esso voce importante nella formazione del reddito locale, è costituito da imprese che operano nei comparti: metallurgico, edile, dell’estrazione di sabbia, ghiaia e argilla, della lavorazione di articoli in gomma e in plastica. Ma il maggior numero di addetti all’industria si registra nei settori chimico, elettronico, e in quello dell’indotto automobilistico. Il terziario si compone di una buona rete commerciale, oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli più qualificato, come bancario e assicurativo. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. A livello scolastico è assicurata solamente l’istruzione per le classi elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. La capacità ricettiva offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato sul posto il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

È sede di Pro Loco. L’agricoltura mantiene tutt’oggi un discreto spessore nell’economia locale: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi e uva; si pratica anche l’allevamento di avicoli, bovini e caprini. Il settore industriale, anch’esso voce importante nella formazione del reddito locale, è costituito da imprese che operano nei comparti: metallurgico, edile, dell’estrazione di sabbia, ghiaia e argilla, della lavorazione di articoli in gomma e in plastica. Ma il maggior numero di addetti all’industria si registra nei settori chimico, elettronico, e in quello dell’indotto automobilistico. Il terziario si compone di una buona rete commerciale, oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli più qualificato, come bancario e assicurativo. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. A livello scolastico è assicurata solamente l’istruzione per le classi elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. La capacità ricettiva offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato sul posto il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

La totale mancanza di strutture ricettive contribuisce a renderla meta di irrilevante richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale. Abbastanza frequentata per lavoro, intrattiene, comunque, dei rapporti poco intensi con i comuni limitrofi: ad essi la popolazione si rivolge per motivi di studio e per tutte le esigenze che non possono essere soddisfatte sul posto. Di particolare interesse folcloristico è la fiera legata alla festa patronale che si tiene, secondo tradizione, nei primi giorni di luglio. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, si celebra il 29 giugno.

La totale mancanza di strutture ricettive contribuisce a renderla meta di irrilevante richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale. Abbastanza frequentata per lavoro, intrattiene, comunque, dei rapporti poco intensi con i comuni limitrofi: ad essi la popolazione si rivolge per motivi di studio e per tutte le esigenze che non possono essere soddisfatte sul posto. Di particolare interesse folcloristico è la fiera legata alla festa patronale che si tiene, secondo tradizione, nei primi giorni di luglio. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, si celebra il 29 giugno.

Località

Casa Bianca, Casa Malvista, Casa Valdrosso, Piepasso, Serra, Stazione Masio-Quattordio

Casa Bianca, Casa Malvista, Casa Valdrosso, Piepasso, Serra, Stazione Masio-Quattordio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Quattordio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.