Descrizione

Comune collinare, di probabili origini antiche, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato una modesta presenza industriale. I prepottesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, numerosissime case sparse e le località Albana, Poianis, Bodigoi, Bordon, Casali Quecig, Castelmonte, Centa, Cialla, Cladrecis, Codromaz, Cosson, Craoretto, Cras, Oborza, Prepottischis e San Pietro Chiazzacco. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 719 metri di quota. L’abitato, situato in una zona di bilinguismo italo-sloveno, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si compone di una fascia d’argento accostata in capo da un pino sradicato. Il tutto su sfondo azzurro.

Comune collinare, di probabili origini antiche, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato una modesta presenza industriale. I prepottesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, numerosissime case sparse e le località Albana, Poianis, Bodigoi, Bordon, Casali Quecig, Castelmonte, Centa, Cialla, Cladrecis, Codromaz, Cosson, Craoretto, Cras, Oborza, Prepottischis e San Pietro Chiazzacco. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 719 metri di quota. L’abitato, situato in una zona di bilinguismo italo-sloveno, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si compone di una fascia d’argento accostata in capo da un pino sradicato. Il tutto su sfondo azzurro.

Storia

Il toponimo, attestato nel XII e XIII secolo nelle forme di Prapot e Prepot, deriva dal termine sloveno “prapot”, avente il significato di ‘felce’, in riferimento alla rigogliosa vegetazione esistente nella zona. Non si hanno notizie precise sulle origini e sullo sviluppo del borgo, che probabilmente condivise le sorti del vicino monastero-fortezza di Castelmonte, divenuto di proprietà dell’abbazia di Santa Maria in Valle di Cividale del Friuli, nella seconda metà del 1100, e devastato dagli ungari, all’inizio del XV secolo. I lavori di ricostruzione furono rallentati dalle orde dei turchi, che invasero il Friuli a più riprese, sul finire del Quattrocento. A lungo sottoposta alla Repubblica Veneta, tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo venne assoggettata all’alternarsi delle dominazioni francesi e austriache, tornando sotto gli Asburgo al termine del periodo napoleonico, durante il quale la sede municipale fu fissata a Castelmonte. La storia successiva all’annessione al regno d’Italia, nel 1866, non fa registrare avvenimenti di particolare rilievo. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: il complesso monumentale del santuario di Castelmonte, costruito sul luogo di un edificio di culto dei primi anni del cristianesimo; la chiesetta dei Santi Pietro e Paolo, del XIV-XV secolo, a Centa, e la chiesa del cimitero di Albana, in cui si possono ammirare pregevoli affreschi cinquecenteschi.

Il toponimo, attestato nel XII e XIII secolo nelle forme di Prapot e Prepot, deriva dal termine sloveno “prapot”, avente il significato di ‘felce’, in riferimento alla rigogliosa vegetazione esistente nella zona. Non si hanno notizie precise sulle origini e sullo sviluppo del borgo, che probabilmente condivise le sorti del vicino monastero-fortezza di Castelmonte, divenuto di proprietà dell’abbazia di Santa Maria in Valle di Cividale del Friuli, nella seconda metà del 1100, e devastato dagli ungari, all’inizio del XV secolo. I lavori di ricostruzione furono rallentati dalle orde dei turchi, che invasero il Friuli a più riprese, sul finire del Quattrocento. A lungo sottoposta alla Repubblica Veneta, tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo venne assoggettata all’alternarsi delle dominazioni francesi e austriache, tornando sotto gli Asburgo al termine del periodo napoleonico, durante il quale la sede municipale fu fissata a Castelmonte. La storia successiva all’annessione al regno d’Italia, nel 1866, non fa registrare avvenimenti di particolare rilievo. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: il complesso monumentale del santuario di Castelmonte, costruito sul luogo di un edificio di culto dei primi anni del cristianesimo; la chiesetta dei Santi Pietro e Paolo, del XIV-XV secolo, a Centa, e la chiesa del cimitero di Albana, in cui si possono ammirare pregevoli affreschi cinquecenteschi.

Economia

L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e soprattutto di uve, è integrata dall’allevamento di bovini, ovini, suini, equini, caprini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti alimentare, edile e del legno. Non sono forniti servizi qualificati, come quello bancario; una modesta rete commerciale, appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità, completa il quadro delle attività terziarie. Non si registra la presenza di strutture sociali, sportive e ricreative degne di nota. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e soprattutto di uve, è integrata dall’allevamento di bovini, ovini, suini, equini, caprini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti alimentare, edile e del legno. Non sono forniti servizi qualificati, come quello bancario; una modesta rete commerciale, appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità, completa il quadro delle attività terziarie. Non si registra la presenza di strutture sociali, sportive e ricreative degne di nota. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

La tranquillità del luogo e le bellezze dell’ambiente naturale costituiscono valide risorse per l’incentivazione del turismo. I rapporti con il circondario non sono molto intensi; la popolazione vi si rivolge anche per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si segnalano particolari eventi ricorrenti. La festa patronale, dedicata a S. Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno.

La tranquillità del luogo e le bellezze dell’ambiente naturale costituiscono valide risorse per l’incentivazione del turismo. I rapporti con il circondario non sono molto intensi; la popolazione vi si rivolge anche per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si segnalano particolari eventi ricorrenti. La festa patronale, dedicata a S. Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno.

Località

Albana, Bodigoi, Bordon, Casali Quecig, Castelmonte, Cialla, Cladrecis, Codromaz, Cosson, Craoretto, Novacuzzo, Oborza, Podresca, Poianis, Prepottischis, San Pietro Chiazzacco

Albana, Bodigoi, Bordon, Casali Quecig, Castelmonte, Cialla, Cladrecis, Codromaz, Cosson, Craoretto, Novacuzzo, Oborza, Podresca, Poianis, Prepottischis, San Pietro Chiazzacco

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Prepotto rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.