Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origine antica, la cui economia si basa essenzialmente sulle tradizionali attività rurali. I preonesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.914 metri di quota. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia e immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, ha un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo argenteo, una testa di caprone, poggiata su una fascia azzurra che attraversa lo scudo e sotto la quale spicca un pino silvestre sradicato.

Piccola comunità di montagna, di origine antica, la cui economia si basa essenzialmente sulle tradizionali attività rurali. I preonesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.914 metri di quota. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia e immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, ha un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo argenteo, una testa di caprone, poggiata su una fascia azzurra che attraversa lo scudo e sotto la quale spicca un pino silvestre sradicato.

Storia

Citata per la prima volta in un documento dell’inizio del XIII secolo, ha origini più antiche, come testimoniano i reperti di epoca preromana rinvenuti nella zona. Il toponimo, che nel Medioevo compare nelle forme di Prion, Preon, Pregons e Preono, deriva probabilmente dal latino PETRA, ‘pietra’, con l’aggiunta del suffisso accrescitivo –one. La sua storia, nella quale mancano avvenimenti di particolare rilievo, ha seguito quella dei territori circostanti, a lungo travagliati dalle lotte tra i potenti feudatari friulani e tra questi e il patriarca di Aquileia. Situata in posizione isolata, ai margini dei grandi traffici, nel Quattrocento passò, col resto della regione, sotto il dominio di Venezia, che sfruttò il grande patrimonio boschivo della Carnia, prelevandovi ingenti quantità di legname per i propri arsenali. La conquista dell’autonomia amministrativa risale alla seconda metà del XV secolo, quando furono fissati i confini con Socchieve. Col declino della Repubblica Veneta, sul finire del Settecento, si aprì all’alternarsi delle dominazioni francesi e austriache, tornando poi nelle mani degli Asburgo. Annessa al territorio italiano nel 1866, è stata duramente colpita dal terremoto del 1976. Povera è la presenza di monumenti; non vi sono infatti edifici di una certa rilevanza architettonica, fatta eccezione per la parrocchiale e la chiesetta della Madonna di Peraries o della Seazza.

Citata per la prima volta in un documento dell’inizio del XIII secolo, ha origini più antiche, come testimoniano i reperti di epoca preromana rinvenuti nella zona. Il toponimo, che nel Medioevo compare nelle forme di Prion, Preon, Pregons e Preono, deriva probabilmente dal latino PETRA, ‘pietra’, con l’aggiunta del suffisso accrescitivo –one. La sua storia, nella quale mancano avvenimenti di particolare rilievo, ha seguito quella dei territori circostanti, a lungo travagliati dalle lotte tra i potenti feudatari friulani e tra questi e il patriarca di Aquileia. Situata in posizione isolata, ai margini dei grandi traffici, nel Quattrocento passò, col resto della regione, sotto il dominio di Venezia, che sfruttò il grande patrimonio boschivo della Carnia, prelevandovi ingenti quantità di legname per i propri arsenali. La conquista dell’autonomia amministrativa risale alla seconda metà del XV secolo, quando furono fissati i confini con Socchieve. Col declino della Repubblica Veneta, sul finire del Settecento, si aprì all’alternarsi delle dominazioni francesi e austriache, tornando poi nelle mani degli Asburgo. Annessa al territorio italiano nel 1866, è stata duramente colpita dal terremoto del 1976. Povera è la presenza di monumenti; non vi sono infatti edifici di una certa rilevanza architettonica, fatta eccezione per la parrocchiale e la chiesetta della Madonna di Peraries o della Seazza.

Economia

L’agricoltura si basa essenzialmente sulla produzione di cereali, ortaggi e frutta, a causa delle caratteristiche del territorio, che non risulta adatto a diversi tipi di coltivazioni; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di ovini e avicoli. Le attività industriali sono limitate a qualche piccola impresa edile. Modesta è anche la presenza del terziario: mancano servizi qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non vi sono strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. È possibile frequentare soltanto le scuole materne; si può però usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre la mancanza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

L’agricoltura si basa essenzialmente sulla produzione di cereali, ortaggi e frutta, a causa delle caratteristiche del territorio, che non risulta adatto a diversi tipi di coltivazioni; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di ovini e avicoli. Le attività industriali sono limitate a qualche piccola impresa edile. Modesta è anche la presenza del terziario: mancano servizi qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non vi sono strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. È possibile frequentare soltanto le scuole materne; si può però usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre la mancanza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo della tranquillità del luogo e delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza di estesi boschi. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta quotidianamente a raggiungere le vicine aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono anche per esigenze scolastiche e per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si segnalano particolari momenti di folclore, che potrebbero fungere da richiamo per numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Giorgio, si celebra il 23 aprile.

Offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo della tranquillità del luogo e delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza di estesi boschi. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta quotidianamente a raggiungere le vicine aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono anche per esigenze scolastiche e per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si segnalano particolari momenti di folclore, che potrebbero fungere da richiamo per numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Giorgio, si celebra il 23 aprile.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Preone rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.