Descrizione

Centro collinare di antiche origini, sorretto dall’agricoltura e dal comparto industriale della meccanica. I pratesi, il cui indice di vecchiaia è compreso nei valori medi, vivono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, proteso su un’ansa del fiume Sabato; il resto della comunità risiede in località Taverna Nuova, negli aggregati urbani elementari di Annunziata e Ponte del Sabato e in un buon numero di case sparse sui fondi. Il territorio comunale copre con la sua estensione una serie di dolci rilievi che superano di poco i 500 metri di quota; il paesaggio è perciò quello tipico della campagna irpina: è caratterizzato dall’alternanza di boschi cedui di roverella, acero e carpino, vigneti, oliveti e profumati frutteti; specie vegetali tipiche dei luoghi umidi (pioppi, salici, tamerici e ontani napoletani) bordano inoltre le rive fluviali.

Centro collinare di antiche origini, sorretto dall’agricoltura e dal comparto industriale della meccanica. I pratesi, il cui indice di vecchiaia è compreso nei valori medi, vivono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, proteso su un’ansa del fiume Sabato; il resto della comunità risiede in località Taverna Nuova, negli aggregati urbani elementari di Annunziata e Ponte del Sabato e in un buon numero di case sparse sui fondi. Il territorio comunale copre con la sua estensione una serie di dolci rilievi che superano di poco i 500 metri di quota; il paesaggio è perciò quello tipico della campagna irpina: è caratterizzato dall’alternanza di boschi cedui di roverella, acero e carpino, vigneti, oliveti e profumati frutteti; specie vegetali tipiche dei luoghi umidi (pioppi, salici, tamerici e ontani napoletani) bordano inoltre le rive fluviali.

Storia

Alcuni resti di un acquedotto romano e di monumenti funerari di età paleocristiana attestano che fu abitata sin dall’antichità; la costruzione del primo nucleo dell’odierno abitato risale invece al tempo della dominazione longobarda (VI secolo d.C.). Entrato in possesso della famiglia Ravelli, il primitivo insediamento fu distrutto dalle truppe del re normanno Ruggero II (1134), che inglobò successivamente il feudo tra i domini della famiglia De Prata. Ceduta da questi ultimi, verso la fine del XIV secolo, alla casata dei Filangieri, rimase alle dipendenze di questa famiglia fino al 1418, quando fu acquisita dai Caracciolo; gli ultimi signori che la amministrarono, prima dell’eversione della feudalità (1806), furono i Gargano. Il primo elemento del toponimo, attestato nelle RATIONES DECIMARUM della Campania (1328), deriva dal latino PRATULA, plurale del sostantivo neutro PRATULUM, ‘praticello’; la specificazione fa invece riferimento alla suddivisione amministrativa vigente dopo l’unità d’Italia. La basilica paleocristiana della Santissima Annunziata rappresenta uno degli edifici religiosi più interessanti dell’area irpina: costruita nell’alto Medioevo, è stata in seguito rimaneggiata: la parte anteriore risale al periodo tardo-barocco, quella posteriore all’epoca longobarda ma conserva una bella abside scavata nel tufo e decorata da uno splendido affresco, risalente al VII secolo e rappresentante la Vergine orante tra Santi; degne di nota sono anche le attigue catacombe, risalenti al III secolo d.C. e contenenti pregevoli affreschi parietali, sarcofagi e altari in pietra. Il patrimonio storico-architettonico locale annovera anche il seicentesco palazzo baronale, la settecentesca parrocchiale di San Giacomo, che contiene arredi sacri del XIX secolo e un pregevole altare in marmo intarsiato, e la chiesa di San Giuseppe (XVIII secolo), che custodisce un pulpito in legno e oggetti sacri ottocenteschi.

Alcuni resti di un acquedotto romano e di monumenti funerari di età paleocristiana attestano che fu abitata sin dall’antichità; la costruzione del primo nucleo dell’odierno abitato risale invece al tempo della dominazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a> (VI secolo d.C.). Entrato in possesso della famiglia Ravelli, il primitivo insediamento fu distrutto dalle truppe del re <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=NORMANNORUGGEROII'>normanno Ruggero II</a> (1134), che inglobò successivamente il feudo tra i domini della famiglia De Prata. Ceduta da questi ultimi, verso la fine del XIV secolo, alla casata dei Filangieri, rimase alle dipendenze di questa famiglia fino al 1418, quando fu acquisita dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>; gli ultimi signori che la amministrarono, prima dell’eversione della feudalità (1806), furono i Gargano. Il primo elemento del toponimo, attestato nelle RATIONES DECIMARUM della Campania (1328), deriva dal latino PRATULA, plurale del sostantivo neutro PRATULUM, ‘praticello’; la specificazione fa invece riferimento alla suddivisione amministrativa vigente dopo l’unità d’Italia. La basilica paleocristiana della Santissima Annunziata rappresenta uno degli edifici religiosi più interessanti dell’area irpina: costruita nell’alto Medioevo, è stata in seguito rimaneggiata: la parte anteriore risale al periodo tardo-barocco, quella posteriore all’epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a> ma conserva una bella abside scavata nel tufo e decorata da uno splendido affresco, risalente al VII secolo e rappresentante la Vergine orante tra Santi; degne di nota sono anche le attigue catacombe, risalenti al III secolo d.C. e contenenti pregevoli affreschi parietali, sarcofagi e altari in pietra. Il patrimonio storico-architettonico locale annovera anche il seicentesco palazzo baronale, la settecentesca parrocchiale di San Giacomo, che contiene arredi sacri del XIX secolo e un pregevole altare in marmo intarsiato, e la chiesa di San Giuseppe (XVIII secolo), che custodisce un pulpito in legno e oggetti sacri ottocenteschi.

Economia

L’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, ortaggi, legumi, uva, olive, frutta e nocciole, è interessata da una crisi fisiologica e irreversibile e si avvia a cedere il ruolo di traino dell’economia locale al settore secondario: quest’ultimo mostra un buon dinamismo soprattutto nel comparto della meccanica ma comprende anche piccole aziende alimentari, edili e del legno. Assai basso è il livello di sviluppo del terziario, rappresentato da una rete distributiva in grado di soddisfare solo le esigenze basilari della comunità e privo di servizi più qualificati, come quello bancario e le assicurazioni. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, ospita scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado, un ufficio sanitario comunale e la farmacia; è invece sprovvista di strutture culturali di rilievo nonché di un adeguato apparato ricettivo.

L’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, ortaggi, legumi, uva, olive, frutta e nocciole, è interessata da una crisi fisiologica e irreversibile e si avvia a cedere il ruolo di traino dell’economia locale al settore secondario: quest’ultimo mostra un buon dinamismo soprattutto nel comparto della meccanica ma comprende anche piccole aziende alimentari, edili e del legno. Assai basso è il livello di sviluppo del terziario, rappresentato da una rete distributiva in grado di soddisfare solo le esigenze basilari della comunità e privo di servizi più qualificati, come quello bancario e le assicurazioni. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, ospita scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado, un ufficio sanitario comunale e la farmacia; è invece sprovvista di strutture culturali di rilievo nonché di un adeguato apparato ricettivo.

Relazioni

Dotata di un rilevante patrimonio storico-architettonico, rappresenta anche una tranquilla stazione climatica, purtroppo penalizzata dalla carenza di strutture ricettive e ricreative. Nel mese di aprile è teatro di una delle più note e singolari manifestazioni religiose e folcloristiche della provincia, il “volo dell’Angelo”, consistente nella discesa di una bambina vestita da angelo lungo un cavo teso tra il campanile della basilica dell’Annunziata e il piazzale antistante; questa cerimonia, di origini antichissime, è seguita da una solenne processione dedicata alla Vergine. La festa del Patrono, San Giacomo, si celebra il 25 luglio.

Dotata di un rilevante patrimonio storico-architettonico, rappresenta anche una tranquilla stazione climatica, purtroppo penalizzata dalla carenza di strutture ricettive e ricreative. Nel mese di aprile è teatro di una delle più note e singolari manifestazioni religiose e folcloristiche della provincia, il “volo dell’Angelo”, consistente nella discesa di una bambina vestita da angelo lungo un cavo teso tra il campanile della basilica dell’Annunziata e il piazzale antistante; questa cerimonia, di origini antichissime, è seguita da una solenne processione dedicata alla Vergine. La festa del Patrono, San Giacomo, si celebra il 25 luglio.

Località

Annunziata, Montagnola, Ponte del Sabato, Taverna Nuova

Annunziata, Montagnola, Ponte del Sabato, Taverna Nuova

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Prata di Principato Ultra rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.