Descrizione

Comune di pianura, di probabile origine alto-medievale, con un'economia di tipo agricolo e industriale. I pralboinesi hanno un indice di vecchiaia superiore alla media e vivono quasi tutti nel capoluogo comunale, che fa registrare segni di espansione edilizia. Il territorio, attraversato da più canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, presenta un profilo geometrico molto regolare, con impercettibili differenze di altitudine, che determinano nell'abitato un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante.

Comune di pianura, di probabile origine alto-medievale, con un'economia di tipo agricolo e industriale. I pralboinesi hanno un indice di vecchiaia superiore alla media e vivono quasi tutti nel capoluogo comunale, che fa registrare segni di espansione edilizia. Il territorio, attraversato da più canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, presenta un profilo geometrico molto regolare, con impercettibili differenze di altitudine, che determinano nell'abitato un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante.

Storia

Abitata già in epoca alto-medievale, ha il toponimo composto dai termini "prato" e "Alboino": secondo la tradizione Alboino, re dei longobardi, nella seconda metà del VI secolo dopo Cristo si sarebbe stabilito, con le sue truppe, nella località di Regino, da cui poteva controllare le zone sottostanti. Infeudata in seguito all'abbazia benedettina di Leno, come ringraziamento per l'aiuto prestato durante i combattimenti contro gli ungari, nel Duecento fu donata alla potente famiglia dei Gambara, che la trasformò in un borgo fortificato, costruendovi un castello, attorno al quale si sviluppò l'abitato. Seguendo le vicende dei territori circostanti, nel 1227 fu saccheggiata da Federico II di Svevia e, conquistata dal conte di Carmagnola, dalla prima metà del XV secolo entrò a far parte dei domini della Repubblica veneta, che la coinvolse negli scontri con i Gonzaga e gli Sforza. Occupata nei primi decenni del Cinquecento dall'imperatore Massimiliano I e poi dalle truppe ispano-pontificie, sul finire del XVIII secolo si ribellò ai conti Gambara, chiedendo l'intervento del doge di Venezia. La storia successiva non si discosta da quella del resto della provincia che, dopo l'invasione napoleonica e la restaurazione austriaca, partecipò attivamente ai moti risorgimentali. Tra monumenti spiccano: la parrocchiale di Sant'Andrea, eretta nel XVIII secolo; il palazzo Gambara, costruito sui resti dell'antico castello di proprietà della stessa famiglia; la quattrocentesca torre civica; la chiesa di Santa Maria degli Angeli e il santuario della Madonna del Veneto, risalente alla prima metà del Settecento.

Abitata già in epoca alto-medievale, ha il toponimo composto dai termini "prato" e "Alboino": secondo la tradizione Alboino, re dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>, nella seconda metà del VI secolo dopo Cristo si sarebbe stabilito, con le sue truppe, nella località di Regino, da cui poteva controllare le zone sottostanti. Infeudata in seguito all'abbazia benedettina di Leno, come ringraziamento per l'aiuto prestato durante i combattimenti contro gli ungari, nel Duecento fu donata alla potente famiglia dei Gambara, che la trasformò in un borgo fortificato, costruendovi un castello, attorno al quale si sviluppò l'abitato. Seguendo le vicende dei territori circostanti, nel 1227 fu saccheggiata da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=FEDERICOIIDISVEVIA'>Federico II di Svevia</a> e, conquistata dal conte di Carmagnola, dalla prima metà del XV secolo entrò a far parte dei domini della Repubblica veneta, che la coinvolse negli scontri con i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a> e gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a>. Occupata nei primi decenni del Cinquecento dall'imperatore Massimiliano I e poi dalle truppe ispano-pontificie, sul finire del XVIII secolo si ribellò ai conti Gambara, chiedendo l'intervento del doge di Venezia. La storia successiva non si discosta da quella del resto della provincia che, dopo l'invasione napoleonica e la restaurazione austriaca, partecipò attivamente ai moti risorgimentali. Tra monumenti spiccano: la parrocchiale di Sant'Andrea, eretta nel XVIII secolo; il palazzo Gambara, costruito sui resti dell'antico castello di proprietà della stessa famiglia; la quattrocentesca torre civica; la chiesa di Santa Maria degli Angeli e il santuario della Madonna del Veneto, risalente alla prima metà del Settecento.

Economia

Se si escludono la stazione dei carabinieri e i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. L'economia locale è rimasta solo in parte legata all'agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, vite e foraggi; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da più aziende che operano nei comparti: alimentare, chimico, edile, metalmeccanico, metallurgico, tessile, dei materiali da costruzione, del legno e della produzione di gas; a queste si affiancano fabbriche di mobili, apparecchi medicali nonché di macchine per l'agricoltura e la silvicoltura. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell'insieme dei servizi che, accanto a quelli forniti dalla pubblica amministrazione, comprendono l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolari, presenta tra le strutture sociali una casa di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo; non manca una biblioteca per l'approfondimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno, mentre una farmacia assicura le prestazioni sanitarie di base.

Se si escludono la stazione dei carabinieri e i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. L'economia locale è rimasta solo in parte legata all'agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, vite e foraggi; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da più aziende che operano nei comparti: alimentare, chimico, edile, metalmeccanico, metallurgico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, dei materiali da costruzione, del legno e della produzione di gas; a queste si affiancano fabbriche di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a>, apparecchi medicali nonché di macchine per l'agricoltura e la silvicoltura. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell'insieme dei servizi che, accanto a quelli forniti dalla pubblica amministrazione, comprendono l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolari, presenta tra le strutture sociali una casa di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo; non manca una biblioteca per l'approfondimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno, mentre una farmacia assicura le prestazioni sanitarie di base.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, per la mancanza di particolari attrattive, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alle industrie, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per poter usufruire dei servizi non presenti sul posto e frequentare gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado, sono alquanto intensi. La vita abbastanza tranquilla degli abitanti si anima in diversi periodi dell'anno, quando vengono organizzate manifestazioni tradizionali; tra queste vanno citate: le fiere di Santa Maria degli Angeli e di San Flaviano, che si svolgono rispettivamente ad agosto e a ottobre; la fiera di Ognissanti e, a novembre, la festa del ringraziamento, con trebbiatura all'antica. La festa del Patrono, Sant'Andrea, viene celebrata il 30 novembre.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, per la mancanza di particolari attrattive, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alle industrie, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per poter usufruire dei servizi non presenti sul posto e frequentare gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado, sono alquanto intensi. La vita abbastanza tranquilla degli abitanti si anima in diversi periodi dell'anno, quando vengono organizzate manifestazioni tradizionali; tra queste vanno citate: le fiere di Santa Maria degli Angeli e di San Flaviano, che si svolgono rispettivamente ad agosto e a ottobre; la fiera di Ognissanti e, a novembre, la festa del ringraziamento, con trebbiatura all'antica. La festa del Patrono, Sant'Andrea, viene celebrata il 30 novembre.

Località

Cascina Crocetta, Cascina Rezzano, Santa Maria degli Angeli

Cascina Crocetta, Cascina Rezzano, Santa Maria degli Angeli

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pralboino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.