Descrizione

Piccola comunità, classificata “comune sparso” con sede in Pragelato-Ruà; di origine medievale, ha un’economia basata sulla zootecnia e sul turismo. I pragelatesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nelle località Soucheres-Basses e Traverses, nei nuclei urbani minori di Duc a Valle, Grand Puy, Pattemouche, Plan e Villarmond. Il territorio, classificato montano, comprendente le aree speciali Gran Costa e Punta Rognosa, è ricco di pascoli e boschi di conifere; presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 3.280 metri di quota. L’abitato, che è composto da numerose frazioni e borgate ubicate sulla sinistra orografica della valle, ai piedi dell’Albergian, mostra forti segni di espansione edilizia.

Piccola comunità, classificata “comune sparso” con sede in Pragelato-Ruà; di origine medievale, ha un’economia basata sulla zootecnia e sul turismo. I pragelatesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nelle località Soucheres-Basses e Traverses, nei nuclei urbani minori di Duc a Valle, Grand Puy, Pattemouche, Plan e Villarmond. Il territorio, classificato montano, comprendente le aree speciali Gran Costa e Punta Rognosa, è ricco di pascoli e boschi di conifere; presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 3.280 metri di quota. L’abitato, che è composto da numerose frazioni e borgate ubicate sulla sinistra orografica della valle, ai piedi dell’Albergian, mostra forti segni di espansione edilizia.

Storia

Il toponimo allude probabilmente alla rigidità del clima di questi luoghi che, collocati ad una notevole altitudine, devono affrontare lunghi inverni. Del 1064 sono le attestazioni “Pratogelata”, in cui la -a finale è probabilmente residuo di un sintagma neutro plurale PRATA GELATA, e “Pratogellado”. Del 1225, invece, la variante “Prato Ialato”. Nella forma moderna è visibile l’apocope della prima componente, tipica anche del dialetto. La prima documentazione scritta risale al 1064, precisamente quando la contessa Adelaide di Susa, la donò all’abbazia di Santa Maria di Pinerolo. Verso la metà del 1100, i signori del Delfinato, con il sostegno del re di Francia, si scontrarono con i Savoia per l’esercizio della propria giurisdizione sul feudo. Il loro legame si trasformò in unione, quando Humbert III, ultimo Delfino, nel 1349 lasciò tutti i suoi possedimenti al regnante di Francia, a patto che l’erede al trono portasse sempre il titolo di Delfino. Verso la fine del XIII secolo, quasi tutta la popolazione locale aveva aderito al credo della religione valdese, la situazione mutò quando regnarono nuovamente i Savoia. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la parrocchiale dell’Assunzione di Maria Vergine, edificata tra il 1686 e il 1689 per volere del re Luigi XIV, e il santuario della Vergine delle Nevi, costruito verso il 1960.

Il toponimo allude probabilmente alla rigidità del clima di questi luoghi che, collocati ad una notevole altitudine, devono affrontare lunghi inverni. Del 1064 sono le attestazioni “Pratogelata”, in cui la -a finale è probabilmente residuo di un sintagma neutro plurale PRATA GELATA, e “Pratogellado”. Del 1225, invece, la variante “Prato Ialato”. Nella forma moderna è visibile l’apocope della prima componente, tipica anche del dialetto. La prima documentazione scritta risale al 1064, precisamente quando la contessa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ADELAIDE'>Adelaide</a> di Susa, la donò all’abbazia di Santa Maria di Pinerolo. Verso la metà del 1100, i signori del Delfinato, con il sostegno del re di Francia, si scontrarono con i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> per l’esercizio della propria giurisdizione sul feudo. Il loro legame si trasformò in unione, quando Humbert III, ultimo Delfino, nel 1349 lasciò tutti i suoi possedimenti al regnante di Francia, a patto che l’erede al trono portasse sempre il titolo di Delfino. Verso la fine del XIII secolo, quasi tutta la popolazione locale aveva aderito al credo della religione valdese, la situazione mutò quando regnarono nuovamente i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la parrocchiale dell’Assunzione di Maria Vergine, edificata tra il 1686 e il 1689 per volere del re Luigi XIV, e il santuario della Vergine delle Nevi, costruito verso il 1960.

Economia

È sede di Pro Loco. Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario si basa sull’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende di piccole dimensioni, che operano prevalentemente nei comparti: alimentare, dei mobili e dell’edilizia. Il terziario si compone di una buona rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario e l’immobiliare. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza delle classi materne ed elementari; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica “Fondazione Giuseppe Guoit Bourg”, la biblioteca del Parco naturale val Troncea (specializzata in scienze naturali), l’osservatorio di apicoltura “Don Giacomo Angeleri” (specializzata in apicoltura e storia dell’apicoltura in Piemonte) e il museo del costume delle genti alpine. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi ai centri limitrofi.

È sede di Pro Loco. Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario si basa sull’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende di piccole dimensioni, che operano prevalentemente nei comparti: alimentare, dei mobili e dell’edilizia. Il terziario si compone di una buona rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario e l’immobiliare. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza delle classi materne ed elementari; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica “Fondazione Giuseppe Guoit Bourg”, la biblioteca del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PARCONATURALEVALTRONCEA'>Parco naturale val Troncea</a> (specializzata in scienze naturali), l’osservatorio di apicoltura “Don Giacomo Angeleri” (specializzata in apicoltura e storia dell’apicoltura in Piemonte) e il museo del costume delle genti alpine. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi ai centri limitrofi.

Relazioni

È meta turistica, frequentata dagli amanti della natura e dagli appassionati di sport alpini, invernali ed estivi. Offre a quanti vi si rechino la possibilità di usufruire di sette impianti di risalita, seggiovie, sky-lift, piste da fondo e da discesa, con viste panoramiche di ineguagliabile bellezza, piste di pattinaggio, centri di equiturismo per trekking a cavallo, nonché l’opportunità di gustare i semplici prodotti della gastronomia locale. Vanto della gastronomia locale è la produzione di miele, di marmellate e di distillati di erbe, fiori e radici. Altro motivo di richiamo è venire a contatto con un ambiente dal fascino particolare, in cui ancora si conserva la lingua occitana. Tra le manifestazioni merita di essere citata la fiera zootecnica, il 14 settembre. La Patrona, Maria Santissima Assunta, si festeggia il 15 agosto con una fiera agricola.

È meta turistica, frequentata dagli amanti della natura e dagli appassionati di sport alpini, invernali ed estivi. Offre a quanti vi si rechino la possibilità di usufruire di sette impianti di risalita, seggiovie, sky-lift, piste da fondo e da discesa, con viste panoramiche di ineguagliabile bellezza, piste di pattinaggio, centri di equiturismo per trekking a cavallo, nonché l’opportunità di gustare i semplici prodotti della gastronomia locale. Vanto della gastronomia locale è la produzione di miele, di marmellate e di distillati di erbe, fiori e radici. Altro motivo di richiamo è venire a contatto con un ambiente dal fascino particolare, in cui ancora si conserva la lingua occitana. Tra le manifestazioni merita di essere citata la fiera zootecnica, il 14 settembre. La Patrona, Maria Santissima Assunta, si festeggia il 15 agosto con una fiera agricola.

Località

Alleve, Chezal, Duca Valle, Gran Costa, Grand Puy, La Ruà, Plan, Punta Rognosa, Soucheres Basses, Traverses, Villarmond

Alleve, Chezal, Duca Valle, Gran Costa, Grand Puy, La Ruà, Plan, Punta Rognosa, Soucheres Basses, Traverses, Villarmond

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pragelato rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.