Descrizione

Centro di pianura, di origine antica, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I povolettesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale. Il territorio, ricco di corsi d’acqua, ha un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche più accentuate nella parte settentrionale. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico prevalentemente pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, tre pioppi radicati in una pianura argentea.

Centro di pianura, di origine antica, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I povolettesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale. Il territorio, ricco di corsi d’acqua, ha un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche più accentuate nella parte settentrionale. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico prevalentemente pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, tre pioppi radicati in una pianura argentea.

Storia

Citata per la prima volta, come Povoleto, in un documento del XIII secolo, ha origini più antiche, come testimonia l’etimologia del toponimo, derivante dal termine latino POPULUS, ossia ‘pioppo’, con l’aggiunta del suffisso collettivo –ETUM. La sua storia, in cui mancano avvenimenti di particolare rilievo, non si discosta da quella dei territori circostanti, devastati dalle invasioni barbariche, nel corso dell’alto Medioevo. Coinvolta, nel Trecento, nelle lotte tra i potenti signori della zona, primi tra tutti i Savorgnan, e tra questi e il patriarca di Aquileia, nella prima metà del XV secolo passò sotto il dominio della repubblica veneta. Incendiata dai turchi, sul finire del Quattrocento, condivise le sorti della Serenissima, il cui declino, sancito dalla pace di Campoformio, del 1797, fu seguito dall’alternarsi delle dominazioni francesi e austriache. Terminata la parentesi napoleonica, tornò sotto la Casa d’Austria fino al 1866, quando venne annessa al regno d’Italia. Ingenti sono stati i danni causati dal terremoto del 1976. Tra i monumenti figurano: la parrocchiale di San Clemente, edificata nel XVIII secolo; la cinquecentesca chiesa di San Benedetto; quella coeva di San Vitale, a Siacco; la chiesetta di San Leonardo, a Bellazoia; la chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia, a Grions; la casa padronale Roselli della Rovere, del Settecento, e la trecentesca chiesa di San Pietro, a Magredis; la villa Mangilli-Lampertico, del XVII secolo, in località Marsure di Sopra; la villa Mangilli, a Marsure di Sotto; la chiesetta di San Nicolò, a Primulacco; la chiesa di San Martino, del XIX secolo, a Ravosa, e la parrocchiale di Salt.

Citata per la prima volta, come Povoleto, in un documento del XIII secolo, ha origini più antiche, come testimonia l’etimologia del toponimo, derivante dal termine latino POPULUS, ossia ‘pioppo’, con l’aggiunta del suffisso collettivo –ETUM. La sua storia, in cui mancano avvenimenti di particolare rilievo, non si discosta da quella dei territori circostanti, devastati dalle invasioni barbariche, nel corso dell’alto Medioevo. Coinvolta, nel Trecento, nelle lotte tra i potenti signori della zona, primi tra tutti i Savorgnan, e tra questi e il patriarca di Aquileia, nella prima metà del XV secolo passò sotto il dominio della repubblica veneta. Incendiata dai turchi, sul finire del Quattrocento, condivise le sorti della Serenissima, il cui declino, sancito dalla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=PACEDICAMPOFORMIO'>pace di Campoformio</a>, del 1797, fu seguito dall’alternarsi delle dominazioni francesi e austriache. Terminata la parentesi napoleonica, tornò sotto la Casa d’Austria fino al 1866, quando venne annessa al regno d’Italia. Ingenti sono stati i danni causati dal terremoto del 1976. Tra i monumenti figurano: la parrocchiale di San Clemente, edificata nel XVIII secolo; la cinquecentesca chiesa di San Benedetto; quella coeva di San Vitale, a Siacco; la chiesetta di San Leonardo, a Bellazoia; la chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia, a Grions; la casa padronale Roselli della Rovere, del Settecento, e la trecentesca chiesa di San Pietro, a Magredis; la villa Mangilli-Lampertico, del XVII secolo, in località Marsure di Sopra; la villa Mangilli, a Marsure di Sotto; la chiesetta di San Nicolò, a Primulacco; la chiesa di San Martino, del XIX secolo, a Ravosa, e la parrocchiale di Salt.

Economia

Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali; per l’assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, uve e frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. L’industria è presente con i comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), cantieristico, chimico, edile, elettrico, elettronico, estrattivo, metalmeccanico, della tipografia, del legno e dei materiali da costruzione; non mancano fabbriche di mobili, prodotti petroliferi raffinati, articoli in plastica e strumenti di precisione. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche attività di consulenza informatica. Tra le strutture sociali si segnala un asilo nido. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali; per l’assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, uve e frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. L’industria è presente con i comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), cantieristico, chimico, edile, elettrico, elettronico, estrattivo, metalmeccanico, della tipografia, del legno e dei materiali da costruzione; non mancano fabbriche di mobili, prodotti petroliferi raffinati, articoli in plastica e strumenti di precisione. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche attività di consulenza informatica. Tra le strutture sociali si segnala un asilo nido. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non registri un significativo movimento di turisti, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alla presenza delle industrie, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I rapporti con i comuni vicini non sono molto rilevanti; a essi la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Non vi sono particolari momenti di folclore, che potrebbero dare una nota di colore durante l’anno. Una festa degna di nota è quella del Patrono, San Clemente, celebrata il 23 novembre.

Sebbene non registri un significativo movimento di turisti, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alla presenza delle industrie, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I rapporti con i comuni vicini non sono molto rilevanti; a essi la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Non vi sono particolari momenti di folclore, che potrebbero dare una nota di colore durante l’anno. Una festa degna di nota è quella del Patrono, San Clemente, celebrata il 23 novembre.

Località

Bellazoia, Belvedere, Casali Cos, Grions, Marsure di Sotto, Primulacco, Ravosa-Magredis, Savorgnano del Torre, Siacco

Bellazoia, Belvedere, Casali Cos, Grions, Marsure di Sotto, Primulacco, Ravosa-Magredis, Savorgnano del Torre, Siacco

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Povoletto rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.