Descrizione

Comune di montagna, dalle origini medievali e dall'economia consistentemente basata sulle attività agricole e zootecniche nonché sull'industria, soprattutto quella alimentare. La comunità dei postalesi, in cui si registra un indice di vecchiaia particolarmente alto, si distribuisce anche nelle località di Cà Spinedi e Cà San Giorgio. Il comune, che risulta in forte espansione edilizia, presenta un paesaggio caratterizzato da estesi pascoli e folti boschi di conifere, con flora e fauna tipicamente alpestri. Sotto il profilo orografico mostra un andamento plano-altimetrico decisamente irregolare, con variazioni che vanno da un minimo di 275 metri sul livello del mare a un massimo di 2.669 metri. Importanti dal punto di vista paesaggistico sono anche le zone di interesse geologico, grazie alla presenza di piramidi formate da particolari fenomeni di erosione.  

Comune di montagna, dalle origini medievali e dall'economia consistentemente basata sulle attività agricole e zootecniche nonché sull'industria, soprattutto quella alimentare. La comunità dei postalesi, in cui si registra un indice di vecchiaia particolarmente alto, si distribuisce anche nelle località di Cà Spinedi e Cà San Giorgio. Il comune, che risulta in forte espansione edilizia, presenta un paesaggio caratterizzato da estesi pascoli e folti boschi di conifere, con flora e fauna tipicamente alpestri. Sotto il profilo orografico mostra un andamento plano-altimetrico decisamente irregolare, con variazioni che vanno da un minimo di 275 metri sul livello del mare a un massimo di 2.669 metri. Importanti dal punto di vista paesaggistico sono anche le zone di interesse geologico, grazie alla presenza di piramidi formate da particolari fenomeni di erosione.  

Storia

Le prime notizie storiche che si hanno risalgono all'anno 968 e si trovano in documenti che riportano il toponimo "Postalex", di non precisa origine. Nel '200 vi dimorarono i Greco, che vi edificarono anche un castello, e, in seguito, i Dusdei ed i Pusterla. È di questo periodo la costruzione della chiesa parrocchiale, dedicata a S. Martino vescovo; nel '400 essa si sottrasse all'arcipretura di Berbenno e divenne parrocchia autonoma. Altre notizie storiche sono riferite da Feliciano Ninguarda, vescovo di Como, che nella visita pastorale dell'anno 1589 vi censì 130 fuochi, ossia 750 abitanti, e tre chiese oltre la parrocchiale: quella di Sant'Antonio Abate, sopra il monte; quella di S. Colombano, nella pianura, e quella intitolata a S. Giorgio. Altre notizie  storiche documentate non si hanno ed è da presumere che questo borgo seguì, come gli altri, le ricche vicende storiche della Valtellina. Tra i monumenti, risultano importantissimi: l'antica chiesa parrocchiale di S. Martino, oggi abbandonata, ricca di opere artistiche come una ancona lignea del XVI secolo; l'attuale parrocchiale, dedicata a Sant'Antonio Abate, sorta sui resti di una cappella contigua ai ruderi del castello Greco e con notevoli affreschi presenti al suo interno. Ha registrato nel corso dei secoli un deciso calo demografico, accentuatosi soprattutto nel secondo dopoguerra.  

Le prime notizie storiche che si hanno risalgono all'anno 968 e si trovano in documenti che riportano il toponimo "Postalex", di non precisa origine. Nel '200 vi dimorarono i Greco, che vi edificarono anche un castello, e, in seguito, i Dusdei ed i Pusterla. È di questo periodo la costruzione della chiesa parrocchiale, dedicata a S. Martino vescovo; nel '400 essa si sottrasse all'arcipretura di Berbenno e divenne parrocchia autonoma. Altre notizie storiche sono riferite da Feliciano Ninguarda, vescovo di Como, che nella visita pastorale dell'anno 1589 vi censì 130 fuochi, ossia 750 abitanti, e tre chiese oltre la parrocchiale: quella di Sant'Antonio Abate, sopra il monte; quella di S. Colombano, nella pianura, e quella intitolata a S. Giorgio. Altre notizie  storiche documentate non si hanno ed è da presumere che questo borgo seguì, come gli altri, le ricche vicende storiche della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALTELLINA'>Valtellina</a>. Tra i monumenti, risultano importantissimi: l'antica chiesa parrocchiale di S. Martino, oggi abbandonata, ricca di opere artistiche come una ancona lignea del XVI secolo; l'attuale parrocchiale, dedicata a Sant'Antonio Abate, sorta sui resti di una cappella contigua ai ruderi del castello Greco e con notevoli affreschi presenti al suo interno. Ha registrato nel corso dei secoli un deciso calo demografico, accentuatosi soprattutto nel secondo dopoguerra.  

Economia

Il comune ospita unicamente gli uffici pubblici municipali e postali e non si rilevano infrastrutture sociali particolarmente importanti. La principale fonte di reddito è ancora costituita dall'agricoltura ed in particolar modo dalle tradizionali coltivazioni di cereali, foraggio, vite (gran parte dei vigneti locali sono in zona Doc) e alberi da frutta: soprattutto le mele e i kiwi sono prodotti locali molto rinomati. Consistente è anche l'attività zootecnica: si allevano in prevalenza bovini, suini e ovini. È comunque piuttosto sviluppata anche la media industria, presente in diversi comparti e particolarmente in quelli della produzione lattiero-casearia, della fabbricazione di mobili, del taglio e della finitura della pietra e infine dell'edilizia. La rete commerciale e distributiva è proporzionata alle esigenze dell'abitato; l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria non è rappresentato.  Per quanto riguarda l'istruzione, la comunità dispone solamente di una scuola materna e non sono rappresentate scuole elementari o secondarie. Non ci sono neppure strutture culturali come teatri o musei ma è presente una biblioteca. I pubblici esercizi consentono la ristorazione di turisti e visitatori. Non sono presenti affatto strutture ospedaliere e farmaceutiche.  

Il comune ospita unicamente gli uffici pubblici municipali e postali e non si rilevano infrastrutture sociali particolarmente importanti. La principale fonte di reddito è ancora costituita dall'agricoltura ed in particolar modo dalle tradizionali coltivazioni di cereali, foraggio, vite (gran parte dei vigneti locali sono in zona Doc) e alberi da frutta: soprattutto le mele e i kiwi sono prodotti locali molto rinomati. Consistente è anche l'attività zootecnica: si allevano in prevalenza bovini, suini e ovini. È comunque piuttosto sviluppata anche la media industria, presente in diversi comparti e particolarmente in quelli della produzione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARIA'>lattiero-casearia</a>, della fabbricazione di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a>, del taglio e della finitura della pietra e infine dell'edilizia. La rete commerciale e distributiva è proporzionata alle esigenze dell'abitato; l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria non è rappresentato.  Per quanto riguarda l'istruzione, la comunità dispone solamente di una scuola materna e non sono rappresentate scuole elementari o secondarie. Non ci sono neppure strutture culturali come teatri o musei ma è presente una biblioteca. I pubblici esercizi consentono la ristorazione di turisti e visitatori. Non sono presenti affatto strutture ospedaliere e farmaceutiche.  

Relazioni

Grazie alla favorevole posizione geografica tra le riserve naturali del Parco della Bernina e di quello delle Orobie, il comune risente, anche se in minima parte, del traffico turistico, specialmente estivo. I rapporti con i centri vicini sono invece particolarmente intensi a causa dell'assenza di alcuni servizi e soprattutto di lavoro, il che provoca un consistente fenomeno di pendolarismo. Il calendario delle manifestazioni e degli eventi speciali non prevede ricorrenze di rilievo. Il Patrono è S. Antonio, che si festeggia il 17 gennaio.  

Grazie alla favorevole posizione geografica tra le riserve naturali del Parco della Bernina e di quello delle Orobie, il comune risente, anche se in minima parte, del traffico turistico, specialmente estivo. I rapporti con i centri vicini sono invece particolarmente intensi a causa dell'assenza di alcuni servizi e soprattutto di lavoro, il che provoca un consistente fenomeno di pendolarismo. Il calendario delle manifestazioni e degli eventi speciali non prevede ricorrenze di rilievo. Il Patrono è S. Antonio, che si festeggia il 17 gennaio.  

Località

Ca' Spinedi-Ca' San Giorgio, Colma

Ca' Spinedi-Ca' San Giorgio, Colma

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Postalesio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.