Descrizione

Comune collinare, dalle antiche origini, la cui risorsa economica più importante è costituta dall'agricoltura, alla quale si affiancano modeste iniziative industriali. La comunità dei pontenizzesi presenta un indice di vecchiaia eccezionalmente alto e si distribuisce in numerose località, delle quali, oltre al capoluogo comunale, le più popolose sono: Casa Minchino, Croce-Lago, Panzini, Pizzocorno, Molino del Conte, Prendomino e San Ponzo Semola. Il territorio comunale mostra un'orografia piuttosto movimentata, con variazioni altimetriche abbastanza accentuate: le quote infatti sono comprese tra i 251 e i 752 metri. L'abitato sorge nell'alta valle del torrente Staffora ed è in continua evoluzione, in forza di un costante ed intenso sviluppo edilizio. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su fondo azzurro, una montagna costituita di tre vette d'oro. L'accompagna un ponte d'argento che attraversa un torrente, nel quale compaiono tre pesci dello stesso colore. In capo allo scudo sono raffigurati, su fondo azzurro, un'abbazia d'argento con il tetto in rosso, e un ramo secco argentato che campeggia su sfondo rosso e d'oro.

Comune collinare, dalle antiche origini, la cui risorsa economica più importante è costituta dall'agricoltura, alla quale si affiancano modeste iniziative industriali. La comunità dei pontenizzesi presenta un indice di vecchiaia eccezionalmente alto e si distribuisce in numerose località, delle quali, oltre al capoluogo comunale, le più popolose sono: Casa Minchino, Croce-Lago, Panzini, Pizzocorno, Molino del Conte, Prendomino e San Ponzo Semola. Il territorio comunale mostra un'orografia piuttosto movimentata, con variazioni altimetriche abbastanza accentuate: le quote infatti sono comprese tra i 251 e i 752 metri. L'abitato sorge nell'alta valle del torrente Staffora ed è in continua evoluzione, in forza di un costante ed intenso sviluppo edilizio. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su fondo azzurro, una montagna costituita di tre vette d'oro. L'accompagna un ponte d'argento che attraversa un torrente, nel quale compaiono tre pesci dello stesso colore. In capo allo scudo sono raffigurati, su fondo azzurro, un'abbazia d'argento con il tetto in rosso, e un ramo secco argentato che campeggia su sfondo rosso e d'oro.

Storia

È nata come comune nel 1928, in seguito alla fusione delle località di Trebbiano, Pizzocorno, San Ponzo Sémola e Cécima, fino ad allora organizzate in comuni autonomi; Cécima, però, ha recuperato la sua autonomia amministrativa nel 1956. La storia di questi territori si è a lungo intrecciata con quella della potente famiglia dei Malaspina, cui furono affidati i feudi di Pizzocorno e Trebbiano; mentre quest'ultimo rimase sempre tra i possedimenti malaspiniani, essendo parte del feudo di Oramala, il primo subì alterne vicende: dopo essere stato affidato, verso la metà del XII secolo, all'abbazia di Sant'Alberto di Butrio, passò infatti sotto diverse signorie, tornando ai Malaspina sul finire del XV secolo. La località di San Ponzo Sémola, invece, fece parte del feudo della vicina Cécima, seguendone le vicende. Dal punto di vista monumentale, oltre ai ruderi del castello fatto costruire a Pizzocorno da Pietro Dal Verme, degna di nota è l'antica e prestigiosa abbazia di Sant'Alberto di Butrio, risalente agli anni Mille, nel cui interno è possibile ammirare il chiostro, la torre, l'abside romanica e le cappelle di Sant'Alberto e Sant'Antonio, decorate con affreschi del Quattrocento. Nel complesso monumentale vivono i seguaci dell'ordine degli Eremiti della Divina Provvidenza.

È nata come comune nel 1928, in seguito alla fusione delle località di Trebbiano, Pizzocorno, San Ponzo Sémola e Cécima, fino ad allora organizzate in comuni autonomi; Cécima, però, ha recuperato la sua autonomia amministrativa nel 1956. La storia di questi territori si è a lungo intrecciata con quella della potente famiglia dei Malaspina, cui furono affidati i feudi di Pizzocorno e Trebbiano; mentre quest'ultimo rimase sempre tra i possedimenti malaspiniani, essendo parte del feudo di Oramala, il primo subì alterne vicende: dopo essere stato affidato, verso la metà del XII secolo, all'abbazia di Sant'Alberto di Butrio, passò infatti sotto diverse signorie, tornando ai Malaspina sul finire del XV secolo. La località di San Ponzo Sémola, invece, fece parte del feudo della vicina Cécima, seguendone le vicende. Dal punto di vista monumentale, oltre ai ruderi del castello fatto costruire a Pizzocorno da Pietro Dal Verme, degna di nota è l'antica e prestigiosa abbazia di Sant'Alberto di Butrio, risalente agli anni Mille, nel cui interno è possibile ammirare il chiostro, la torre, l'abside romanica e le cappelle di Sant'Alberto e Sant'Antonio, decorate con affreschi del Quattrocento. Nel complesso monumentale vivono i seguaci dell'ordine degli Eremiti della Divina Provvidenza.

Economia

La principale fonte di reddito per gli abitanti continua ad essere costituita dall'agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite e alberi da frutto, soprattutto meli; è praticato anche l'allevamento avicolo. L'industria è rappresentata soltanto da qualche piccola impresa edile, affiancata da un altrettanto piccolo mobilificio e da una falegnameria. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto ai consueti servizi amministrativi e scolastici, figura quello di consulenza informatica che fa da supporto alle attività industriali e commerciali. Non dispone di servizi pubblici particolari né di strutture sociali di rilievo, mentre quelle scolastiche permettono di frequentare le scuole elementari e medie. Le strutture ricettive offrono un buon numero di ristoranti e la possibilità di soggiorno, grazie alla presenza di un piccolo esercizio alberghiero; quelle sanitarie garantiscono sul posto il solo servizio farmaceutico.

La principale fonte di reddito per gli abitanti continua ad essere costituita dall'agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite e alberi da frutto, soprattutto meli; è praticato anche l'allevamento avicolo. L'industria è rappresentata soltanto da qualche piccola impresa edile, affiancata da un altrettanto piccolo mobilificio e da una falegnameria. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto ai consueti servizi amministrativi e scolastici, figura quello di consulenza informatica che fa da supporto alle attività industriali e commerciali. Non dispone di servizi pubblici particolari né di strutture sociali di rilievo, mentre quelle scolastiche permettono di frequentare le scuole elementari e medie. Le strutture ricettive offrono un buon numero di ristoranti e la possibilità di soggiorno, grazie alla presenza di un piccolo esercizio alberghiero; quelle sanitarie garantiscono sul posto il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Alla scarsa affluenza turistica, legata alla mancanza di attrattive particolari, fatta eccezione per una stupenda cornice paesaggistica, si accompagnano le poche presenze esterne nel mondo del lavoro, visto che né l'agricoltura né tanto meno l'industria ed il terziario hanno raggiunto un livello tale da consentire l'impiego di manodopera proveniente dalla zona; al contrario, si registra ancora un forte movimento di pendolari verso le aree più industrializzate. Gli stessi rapporti con i comuni vicini non sono particolarmente rilevanti, a causa delle carenze riscontrabili nei servizi e della mancanza di quei tradizionali appuntamenti folcloristici che altrove sono soliti richiamare numerosi visitatori. La festa patronale, in onore della Madonna della Guardia, si celebra il 29 agosto.

Alla scarsa affluenza turistica, legata alla mancanza di attrattive particolari, fatta eccezione per una stupenda cornice paesaggistica, si accompagnano le poche presenze esterne nel mondo del lavoro, visto che né l'agricoltura né tanto meno l'industria ed il terziario hanno raggiunto un livello tale da consentire l'impiego di manodopera proveniente dalla zona; al contrario, si registra ancora un forte movimento di pendolari verso le aree più industrializzate. Gli stessi rapporti con i comuni vicini non sono particolarmente rilevanti, a causa delle carenze riscontrabili nei servizi e della mancanza di quei tradizionali appuntamenti folcloristici che altrove sono soliti richiamare numerosi visitatori. La festa patronale, in onore della Madonna della Guardia, si celebra il 29 agosto.

Località

Abbadia Sant'Alberto, Casa Minchino, Croce-Lago, Lumello, Moglie, Molino del Conte, Panzini, Pizzocorno, Prendomino, Risaia, San Ponzo Semola, Vignola

Abbadia Sant'Alberto, Casa Minchino, Croce-Lago, Lumello, Moglie, Molino del Conte, Panzini, Pizzocorno, Prendomino, Risaia, San Ponzo Semola, Vignola

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Ponte Nizza rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.