Descrizione

Comune di montagna, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I poliganesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale e, in minor misura, in altre località, di cui le più popolose sono: Ponte Talbignano, Ponte Gambola, Talbignano, Ponte Brandola e Ca’ Rossi, oltre che in numerose case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 275 metri sul livello del mare a un massimo di 1.053 metri. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano.

Comune di montagna, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I poliganesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale e, in minor misura, in altre località, di cui le più popolose sono: Ponte Talbignano, Ponte Gambola, Talbignano, Ponte Brandola e Ca’ Rossi, oltre che in numerose case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 275 metri sul livello del mare a un massimo di 1.053 metri. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoca antica come attesta l’origine di alcuni toponimi: il torrente Rossenna, denominato Rasenna fino all’ottavo secolo d.C., deriva infatti il toponimo da “Rasna”, nome con cui si autodefiniva il popolo etrusco, mentre il nome del borgo è di origine celtica e deriva da “Polinacus”. Nell’undicesimo secolo sede di una pieve, con giurisdizione estesa su buona parte delle chiese della valle attraversata dal Rossenna, in seguito rientrò tra i possedimenti della Badia di Frassinoro. Agli inizi del XIII secolo divenne feudo della nobile famiglia dei Montecuccoli, che ne ricevettero l’investitura dall’imperatore Ottone IV. I Montecuccoli vi governarono, nonostante gli accesi dissidi con i De Gomula, fino alla fine del XVIII secolo, quando il borgo venne annesso al ducato di Modena, di cui seguì tutte le vicende. La storia più recente registra la sua distruzione nell’ottobre del 1944, a seguito di una rappresaglia tedesca per un’azione partigiana, e l’incremento del flusso migratorio, determinato dalla scarsità delle risorse e che, iniziato nell’Ottocento, è proseguito anche nel secondo dopoguerra, provocando un consistente calo demografico. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano un’antica torre, la parrocchiale, la rocca di Talbignano, dell’undicesimo secolo, e i resti di un castello medioevale a Brandola.

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoca antica come attesta l’origine di alcuni toponimi: il torrente Rossenna, denominato Rasenna fino all’ottavo secolo d.C., deriva infatti il toponimo da “Rasna”, nome con cui si autodefiniva il popolo etrusco, mentre il nome del borgo è di origine celtica e deriva da “Polinacus”. Nell’undicesimo secolo sede di una pieve, con giurisdizione estesa su buona parte delle chiese della valle attraversata dal Rossenna, in seguito rientrò tra i possedimenti della Badia di Frassinoro. Agli inizi del XIII secolo divenne feudo della nobile famiglia dei Montecuccoli, che ne ricevettero l’investitura dall’imperatore Ottone IV. I Montecuccoli vi governarono, nonostante gli accesi dissidi con i De Gomula, fino alla fine del XVIII secolo, quando il borgo venne annesso al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=DUCATODIMODENA'>ducato di Modena</a>, di cui seguì tutte le vicende. La storia più recente registra la sua distruzione nell’ottobre del 1944, a seguito di una rappresaglia tedesca per un’azione partigiana, e l’incremento del flusso migratorio, determinato dalla scarsità delle risorse e che, iniziato nell’Ottocento, è proseguito anche nel secondo dopoguerra, provocando un consistente calo demografico. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano un’antica torre, la parrocchiale, la rocca di Talbignano, dell’undicesimo secolo, e i resti di un castello medioevale a Brandola.

Economia

Oltre che degli uffici destinati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede della Pro Loco. Il sindaco, all’occorrenza, svolge anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, poiché manca sul posto una stazione dei carabinieri. La principale fonte di reddito per la popolazione continua a essere costituita dall’agricoltura, basata sulla produzione di cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, uva e frutta; molto sviluppato è l’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da aziende operanti nei comparti metalmeccanico, alimentare (lattiero-caseario) ed edile, cui si affiancano fabbriche specializzate nella lavorazione delle materie plastiche. Il terziario si compone della rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Nelle scuole è impartita la sola istruzione primaria e secondaria di primo grado; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni necessario rivolgersi altrove.

Oltre che degli uffici destinati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede della Pro Loco. Il sindaco, all’occorrenza, svolge anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, poiché manca sul posto una stazione dei carabinieri. La principale fonte di reddito per la popolazione continua a essere costituita dall’agricoltura, basata sulla produzione di cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, uva e frutta; molto sviluppato è l’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da aziende operanti nei comparti metalmeccanico, alimentare (lattiero-caseario) ed edile, cui si affiancano fabbriche specializzate nella lavorazione delle materie plastiche. Il terziario si compone della rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Nelle scuole è impartita la sola istruzione primaria e secondaria di primo grado; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Meta di villeggiatura, è molto frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera, specie nel settore agricolo. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, si intensificano in occasione dei tradizionali appuntamenti del folclore: il Raduno di moto d’epoca, a giugno; la festa della Madonna della Rondine e la Fiera millenaria dello Statuto, a luglio; “Polinago sotto le stelle”, “Polinago in Festa” e “Musica medioevale al castello e ceramica Raku” (antica lavorazione della ceramica), ad agosto; la Sagra di San Michele, a settembre; la “Castagnata medioevale”, a ottobre. La festa del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto con una fiera di tradizione millenaria.

Meta di villeggiatura, è molto frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera, specie nel settore agricolo. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, si intensificano in occasione dei tradizionali appuntamenti del folclore: il Raduno di moto d’epoca, a giugno; la festa della Madonna della Rondine e la Fiera millenaria dello Statuto, a luglio; “Polinago sotto le stelle”, “Polinago in Festa” e “Musica medioevale al castello e ceramica Raku” (antica lavorazione della ceramica), ad agosto; la Sagra di San Michele, a settembre; la “Castagnata medioevale”, a ottobre. La festa del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto con una fiera di tradizione millenaria.

Località

Badaglia, Beguzzi, Belenci, Berchio, Ca' Rossi, Canalina, Carloni, Casale, Casina, Cassano, Ceppadella, Chiesa-Cassano, Fiorentino, Gombola, Maranello, Monteleone, Nogato, Pian del Fiume, Piciniera, Poggio, Ponte Brandola, Ponte Gombola, Ponte Talbignano, Ronchi, San Martino, Serre, Talbignano

Badaglia, Beguzzi, Belenci, Berchio, Ca' Rossi, Canalina, Carloni, Casale, Casina, Cassano, Ceppadella, Chiesa-Cassano, Fiorentino, Gombola, Maranello, Monteleone, Nogato, Pian del Fiume, Piciniera, Poggio, Ponte Brandola, Ponte Gombola, Ponte Talbignano, Ronchi, San Martino, Serre, Talbignano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Polinago rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.