Descrizione

Comune di pianura, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha affiancato una modesta presenza industriale. I poceniesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono distribuiti per la maggior parte tra il capoluogo comunale e la località di Torsa. Il territorio, comprendente anche i nuclei Casali Luca, Casali Stroppolo e Paradiso nonché numerose case sparse, ha un profilo geometrico molto regolare, con differenze di altitudine quasi irrilevanti. L'abitato, che fa registrare segni di espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante. Sullo sfondo verde dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigurano tre spighe dorate poste a ventaglio e un cartiglio, dello stesso colore, che riporta la scritta PULCINIA A. D. MCCLI; la parte bassa dello scudo è attraversata da due fasce argentee su ciascuna delle quali spicca un pesce.

Comune di pianura, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha affiancato una modesta presenza industriale. I poceniesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono distribuiti per la maggior parte tra il capoluogo comunale e la località di Torsa. Il territorio, comprendente anche i nuclei Casali Luca, Casali Stroppolo e Paradiso nonché numerose case sparse, ha un profilo geometrico molto regolare, con differenze di altitudine quasi irrilevanti. L'abitato, che fa registrare segni di espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante. Sullo sfondo verde dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigurano tre spighe dorate poste a ventaglio e un cartiglio, dello stesso colore, che riporta la scritta PULCINIA A. D. MCCLI; la parte bassa dello scudo è attraversata da due fasce argentee su ciascuna delle quali spicca un pesce.

Storia

La presenza romana nella zona è testimoniata dal rinvenimento di alcuni reperti archeologici, tra cui figurano monete, anfore e i resti di una strada che, passando per il territorio poceniese, congiungeva Aprilia a Cividale del Friuli. Il toponimo sembra derivare dal nome personale latino femminile PULCINIA. Il primo insediamento sorse forse in prossimità del fiume Stella, che consentiva la possibilità della pesca. Dotata probabilmente di un castello, dopo la caduta dell’impero romano si aprì alle invasioni barbariche, subendo saccheggi e distruzioni. Possedimento patriarcale, fu infeudata a più signori locali, cui subentrarono la potente famiglia friulana dei Savorgnan e quella dei conti di Sarmete, sotto i quali registrò una certa crescita economica, legata soprattutto allo sviluppo dell’attività agricolo-pastorale. Col declino della Repubblica di Venezia, che si era impadronita del Friuli dalla prima metà del XV secolo, passò sotto la dominazione asburgica e quindi sotto quella napoleonica. Dopo la restaurazione austriaca e la partecipazione ai moti risorgimentali, fu annessa all’Italia, nel 1866. Tra i monumenti si possono ammirare: la parrocchiale del capoluogo comunale, affiancata da un alto campanile; quella di Torsa, la cui costruzione iniziò nella seconda metà del XVIII secolo; la chiesa dedicata alla Madonna, della fine del Seicento, e la settecentesca villa Fraccaroli, nella località di Paradiso.

La presenza romana nella zona è testimoniata dal rinvenimento di alcuni reperti archeologici, tra cui figurano monete, anfore e i resti di una strada che, passando per il territorio poceniese, congiungeva Aprilia a Cividale del Friuli. Il toponimo sembra derivare dal nome personale latino femminile PULCINIA. Il primo insediamento sorse forse in prossimità del fiume Stella, che consentiva la possibilità della pesca. Dotata probabilmente di un castello, dopo la caduta dell’impero romano si aprì alle invasioni barbariche, subendo saccheggi e distruzioni. Possedimento patriarcale, fu infeudata a più signori locali, cui subentrarono la potente famiglia friulana dei Savorgnan e quella dei conti di Sarmete, sotto i quali registrò una certa crescita economica, legata soprattutto allo sviluppo dell’attività agricolo-pastorale. Col declino della Repubblica di Venezia, che si era impadronita del Friuli dalla prima metà del XV secolo, passò sotto la dominazione asburgica e quindi sotto quella napoleonica. Dopo la restaurazione austriaca e la partecipazione ai moti risorgimentali, fu annessa all’Italia, nel 1866. Tra i monumenti si possono ammirare: la parrocchiale del capoluogo comunale, affiancata da un alto campanile; quella di Torsa, la cui costruzione iniziò nella seconda metà del XVIII secolo; la chiesa dedicata alla Madonna, della fine del Seicento, e la settecentesca villa Fraccaroli, nella località di Paradiso.

Economia

Non è sede di particolari uffici, fatta eccezione per quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. L’agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi, frutta e soprattutto di vite, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. L’industria è rappresentata da alcune aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, metalmeccanico, del legno e della produzione di mobili. È presente il servizio bancario; una rete commerciale di dimensioni non rilevanti ma sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità completa il quadro delle attività terziarie. Non vi sono strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, anche di soggiorno. A livello sanitario è garantito il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Non è sede di particolari uffici, fatta eccezione per quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. L’agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi, frutta e soprattutto di vite, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. L’industria è rappresentata da alcune aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, metalmeccanico, del legno e della produzione di mobili. È presente il servizio bancario; una rete commerciale di dimensioni non rilevanti ma sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità completa il quadro delle attività terziarie. Non vi sono strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, anche di soggiorno. A livello sanitario è garantito il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

I rapporti con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti sul posto, sono piuttosto intensi e favoriti da un agevole sistema di collegamenti. La festa del Patrono, San Nicolò, viene celebrata il 6 dicembre.

I rapporti con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti sul posto, sono piuttosto intensi e favoriti da un agevole sistema di collegamenti. La festa del Patrono, San Nicolò, viene celebrata il 6 dicembre.

Località

Casali Luca, Molino Vecchio, Paradiso, Torsa

Casali Luca, Molino Vecchio, Paradiso, Torsa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pocenia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.