Descrizione

"Comune sparso" con sede in Calveseglio; prevalentemente agricolo, è di antichissime origini. I plesiensi, che presentano un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, sono in gran parte concentrati nel capoluogo comunale e, solo in misura assai minore, nelle località di Breglia, Barna, Il Piazzo e San Rocco. Il territorio, ricco di boschi e di pascoli, occupa la zona montuosa in prossimità del lago; presenta un profilo geometrico assai mutevole, con significative variazioni altimetriche tra le varie zone. L'abitato, in forte espansione edilizia, risente in misura meno accentuata delle caratteristiche montane del territorio. Lo stemma comunale, troncato, concesso con decreto del 1951, raffigura, in campo aureo, un'aquila nera poggiata sulla fascia rossa di troncatura in cui sono iscritte, in oro, sette lettere in greco antico formanti la parola "plesíos"; nella parte inferiore, partita, si raffigura una tunica d'argento in campo verde, mentre il secondo campo è bandato d'azzurro e d'argento.

"Comune sparso" con sede in Calveseglio; prevalentemente agricolo, è di antichissime origini. I plesiensi, che presentano un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, sono in gran parte concentrati nel capoluogo comunale e, solo in misura assai minore, nelle località di Breglia, Barna, Il Piazzo e San Rocco. Il territorio, ricco di boschi e di pascoli, occupa la zona montuosa in prossimità del lago; presenta un profilo geometrico assai mutevole, con significative variazioni altimetriche tra le varie zone. L'abitato, in forte espansione edilizia, risente in misura meno accentuata delle caratteristiche montane del territorio. Lo stemma comunale, troncato, concesso con decreto del 1951, raffigura, in campo aureo, un'aquila nera poggiata sulla fascia rossa di troncatura in cui sono iscritte, in oro, sette lettere in greco antico formanti la parola "plesíos"; nella parte inferiore, partita, si raffigura una tunica d'argento in campo verde, mentre il secondo campo è bandato d'azzurro e d'argento.

Storia

Per la sua favorevole posizione su fertili e soleggiati terrazzi morenici fu abitata fin da epoche remotissime, come testimoniano i numerosi reperti archeologici rinvenuti nel corso di campagne di scavo condotte agli inizi del XX secolo. La sua nascita si deve con ogni probabilità all'originario stanziamento nella zona di comunità di pastori attratti dalle ricche risorse naturali del luogo, in particolare dagli ampi pascoli, dai boschi e dalle fertili terre che avrebbero poi favorito l'agricoltura. Una forma più evoluta di società, riconducibile alla cosiddetta "civiltà della Ca' Morta", era certamente sviluppata già in epoca precedente alla dominazione romana. Restano tuttavia scarse le testimonianze storiche che consentono datazioni certe. Di sicuro nel X secolo questo territorio divenne feudo dei Castelli. Il toponimo potrebbe riflette un "plagia", 'declivio', in riferimento alla sua posizione sul pendio dei monti prossimi al lago. Fra i rinvenimenti archeologici vanno segnalate alcune tombe cinerarie preromane e un massoavello, tomba romana databile al II-III secolo d.C. Nel patrimonio architettonico sacro spiccano: la chiesa parrocchiale, dedicata a San Fedele, del XVI secolo; la chiesa di Santa Maddalena, in località Barna, costruita nel XVII secolo; la chiesa di San Gregorio Magno e il santuario della Madonna, entrambi del XVIII secolo, in località Breglia. La vocazione agro-zootecnica del comune non è mai venuta meno e solo in anni recenti lo sviluppo industriale delle zone circostanti ha determinato un notevole aumento della quota di forza-lavoro locale addetta a quel settore, con conseguente incremento del fenomeno del pendolarismo.

Per la sua favorevole posizione su fertili e soleggiati terrazzi morenici fu abitata fin da epoche remotissime, come testimoniano i numerosi reperti archeologici rinvenuti nel corso di campagne di scavo condotte agli inizi del XX secolo. La sua nascita si deve con ogni probabilità all'originario stanziamento nella zona di comunità di pastori attratti dalle ricche risorse naturali del luogo, in particolare dagli ampi pascoli, dai boschi e dalle fertili terre che avrebbero poi favorito l'agricoltura. Una forma più evoluta di società, riconducibile alla cosiddetta "civiltà della Ca' Morta", era certamente sviluppata già in epoca precedente alla dominazione romana. Restano tuttavia scarse le testimonianze storiche che consentono datazioni certe. Di sicuro nel X secolo questo territorio divenne feudo dei Castelli. Il toponimo potrebbe riflette un "plagia", 'declivio', in riferimento alla sua posizione sul pendio dei monti prossimi al lago. Fra i rinvenimenti archeologici vanno segnalate alcune tombe cinerarie preromane e un massoavello, tomba romana databile al II-III secolo d.C. Nel patrimonio architettonico sacro spiccano: la chiesa parrocchiale, dedicata a San Fedele, del XVI secolo; la chiesa di Santa Maddalena, in località Barna, costruita nel XVII secolo; la chiesa di San Gregorio Magno e il santuario della Madonna, entrambi del XVIII secolo, in località Breglia. La vocazione agro-zootecnica del comune non è mai venuta meno e solo in anni recenti lo sviluppo industriale delle zone circostanti ha determinato un notevole aumento della quota di forza-lavoro locale addetta a quel settore, con conseguente incremento del fenomeno del pendolarismo.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri di rilievo; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. I plesiensi vivono prevalentemente dei prodotti agricoli (orticoltura) e in misura relativamente scarsa dell'allevamento; conserva una struttura tipicamente rurale, dovuta anche all'assenza dell'industria, fatta eccezione per quella lattiero-casearia. La rete commerciale è sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità e l'offerta dei servizi, che si identifica nell'attività della pubblica amministrazione, è commisurata alle dimensioni del comune: si registra la presenza della biblioteca ma non quella del servizio bancario né quella di servizi assicurativi o di consulenza informatica. Nelle scuole locali s'impartisce la sola istruzione primaria; le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L'assenza di strutture sanitarie costringe la popolazione a spostarsi anche per i servizi di base.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri di rilievo; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. I plesiensi vivono prevalentemente dei prodotti agricoli (orticoltura) e in misura relativamente scarsa dell'allevamento; conserva una struttura tipicamente rurale, dovuta anche all'assenza dell'industria, fatta eccezione per quella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARIA'>lattiero-casearia</a>. La rete commerciale è sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità e l'offerta dei servizi, che si identifica nell'attività della pubblica amministrazione, è commisurata alle dimensioni del comune: si registra la presenza della biblioteca ma non quella del servizio bancario né quella di servizi assicurativi o di consulenza informatica. Nelle scuole locali s'impartisce la sola istruzione primaria; le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L'assenza di strutture sanitarie costringe la popolazione a spostarsi anche per i servizi di base.

Relazioni

È meta di un turismo di tipo giornaliero, legato alla splendida posizione panoramica e alla vicinanza al lago. Da qui si effettuano, inoltre, le salite al monte Grona, da dove si gode una splendida vista sulle Alpi e sui laghi di Como e di Lugano, e al monte Bregagno. Offre poche possibilità di lavoro e intrattiene rapporti poco rilevanti con i comuni limitrofi, ai quali tuttavia la popolazione si rivolge, oltre che per motivi di lavoro (considerato il notevole sviluppo industriale e, in generale, il ricco tessuto economico della zona), per l'istruzione secondaria, il commercio e l'espletamento di pratiche burocratiche. La festa del Patrono, San Fedele, si celebra il 28 ottobre.

È meta di un turismo di tipo giornaliero, legato alla splendida posizione panoramica e alla vicinanza al lago. Da qui si effettuano, inoltre, le salite al monte Grona, da dove si gode una splendida vista sulle Alpi e sui <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LAGHIDICOMO'>laghi di Como</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DILUGANO'>di Lugano</a>, e al monte Bregagno. Offre poche possibilità di lavoro e intrattiene rapporti poco rilevanti con i comuni limitrofi, ai quali tuttavia la popolazione si rivolge, oltre che per motivi di lavoro (considerato il notevole sviluppo industriale e, in generale, il ricco tessuto economico della zona), per l'istruzione secondaria, il commercio e l'espletamento di pratiche burocratiche. La festa del Patrono, San Fedele, si celebra il 28 ottobre.

Località

Barna, Breglia, Il Piazzo, Ligomena, Logo, Monte Bregagno

Barna, Breglia, Il Piazzo, Ligomena, Logo, Monte Bregagno

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Plesio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.