Descrizione

Comune di montagna, dalle origini presumibilmente antiche, la cui economia si basa soprattutto sull'agricoltura. I piariesi presentano un indice di vecchiaia nella media e sono concentrati quasi tutti nel capoluogo comunale, contiguo alla località XXV Aprile del comune di Villa d'Ogna. Il territorio ha un profilo geometrico ondulato, con apprezzabili variazioni altimetriche: si raggiungono gli 851 metri di quota. L'abitato, circondato da una lussureggiante vegetazione, fa registrare una forte espansione edilizia, attuatasi comunque nel rispetto dell'habitat naturale, integrando il nuovo con il passato, rappresentato da alcune caratteristiche costruzioni; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, è attraversato da una sbarra d'argento, sulla quale spicca un'alabarda con l'asta scorciata; in capo figura un pino silvestre verde, sradicato, in punta un'ape montante, d'oro.

Comune di montagna, dalle origini presumibilmente antiche, la cui economia si basa soprattutto sull'agricoltura. I piariesi presentano un indice di vecchiaia nella media e sono concentrati quasi tutti nel capoluogo comunale, contiguo alla località XXV Aprile del comune di Villa d'Ogna. Il territorio ha un profilo geometrico ondulato, con apprezzabili variazioni altimetriche: si raggiungono gli 851 metri di quota. L'abitato, circondato da una lussureggiante vegetazione, fa registrare una forte espansione edilizia, attuatasi comunque nel rispetto dell'habitat naturale, integrando il nuovo con il passato, rappresentato da alcune caratteristiche costruzioni; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, è attraversato da una sbarra d'argento, sulla quale spicca un'alabarda con l'asta scorciata; in capo figura un pino silvestre verde, sradicato, in punta un'ape montante, d'oro.

Storia

La sua storia più antica è strettamente intrecciata con quella di Clusone, che fu a lungo il nucleo più importante della zona. Il toponimo, secondo alcuni studiosi, andrebbe riportato al termine latino APIARIUM, avente il significato di 'alveare'. Possedimento, dalla prima metà dell'undicesimo secolo, dei vescovi di Bergamo, fece poi parte della Comunità di Scalve, insieme a Clusone, da cui si separò definitivamente solo nel 1636, quando acquistò l'autonomia amministrativa. Il resto della dominazione veneziana, durante la quale le furono concessi privilegi e franchigie, fu caratterizzato da una lunga vertenza con Villa d'Ogna per la spartizione di alcuni terreni. Le vicende successive al declino della Serenissima, sul finire del Settecento, hanno seguito quelle del resto della provincia. Aggregata a Villa d'Ogna con un regio decreto del 1929, tornò a essere autonoma nel 1959. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la parrocchiale di Sant'Antonio Abate, costruita in epoca imprecisata su un precedente edificio di culto, della fine del XV secolo, e la piccola chiesa dedicata a San Rocco, eretta, nel mezzo di una pineta, per un voto fatto dagli abitanti al Santo in occasione della peste del 1630.

La sua storia più antica è strettamente intrecciata con quella di Clusone, che fu a lungo il nucleo più importante della zona. Il toponimo, secondo alcuni studiosi, andrebbe riportato al termine latino APIARIUM, avente il significato di 'alveare'. Possedimento, dalla prima metà dell'undicesimo secolo, dei vescovi di Bergamo, fece poi parte della Comunità di Scalve, insieme a Clusone, da cui si separò definitivamente solo nel 1636, quando acquistò l'autonomia amministrativa. Il resto della dominazione veneziana, durante la quale le furono concessi privilegi e franchigie, fu caratterizzato da una lunga vertenza con Villa d'Ogna per la spartizione di alcuni terreni. Le vicende successive al declino della Serenissima, sul finire del Settecento, hanno seguito quelle del resto della provincia. Aggregata a Villa d'Ogna con un regio decreto del 1929, tornò a essere autonoma nel 1959. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la parrocchiale di Sant'Antonio Abate, costruita in epoca imprecisata su un precedente edificio di culto, della fine del XV secolo, e la piccola chiesa dedicata a San Rocco, eretta, nel mezzo di una pineta, per un voto fatto dagli abitanti al Santo in occasione della peste del 1630.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, pur registrandosi un sensibile calo degli addetti a questo settore; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l'allevamento di bovini, suini, equini e avicoli. Le attività industriali, limitate a qualche piccola azienda edile, sono poco significative. Alquanto modesta è pure la presenza del terziario: mancano servizi qualificati, come l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni primari della comunità. Non dispone di strutture sociali, sportive e ricreative di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare; si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; per quelle sanitarie bisogna rivolgersi altrove.

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, pur registrandosi un sensibile calo degli addetti a questo settore; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l'allevamento di bovini, suini, equini e avicoli. Le attività industriali, limitate a qualche piccola azienda edile, sono poco significative. Alquanto modesta è pure la presenza del terziario: mancano servizi qualificati, come l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni primari della comunità. Non dispone di strutture sociali, sportive e ricreative di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare; si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; per quelle sanitarie bisogna rivolgersi altrove.

Relazioni

Località di villeggiatura estiva, registra un significativo movimento di turisti, ai quali offre la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, effettuando rilassanti passeggiante nella pineta che si estende fino a Clusone e visitando il vicino Parco delle Orobie. Poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta quotidianamente a raggiungere le aree più industrializzate, intrattiene rapporti molto intensi con i comuni vicini, grazie soprattutto alla presenza sul posto del centro per cure mediche; la mancanza di altri servizi determina però movimenti pendolari anche nel senso contrario. Tra gli appuntamenti che tradizionalmente richiamano numerosi visitatori merita di essere citata la festa di San Rocco, che si svolge ad agosto, nella pineta, con una processione, stand gastronomici e giochi. Il Patrono è Sant'Antonio Abate, la cui festa viene celebrata il 17 gennaio.

Località di villeggiatura estiva, registra un significativo movimento di turisti, ai quali offre la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, effettuando rilassanti passeggiante nella pineta che si estende fino a Clusone e visitando il vicino Parco delle Orobie. Poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta quotidianamente a raggiungere le aree più industrializzate, intrattiene rapporti molto intensi con i comuni vicini, grazie soprattutto alla presenza sul posto del centro per cure mediche; la mancanza di altri servizi determina però movimenti pendolari anche nel senso contrario. Tra gli appuntamenti che tradizionalmente richiamano numerosi visitatori merita di essere citata la festa di San Rocco, che si svolge ad agosto, nella pineta, con una processione, stand gastronomici e giochi. Il Patrono è Sant'Antonio Abate, la cui festa viene celebrata il 17 gennaio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Piario rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.