Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origine medievale, la cui economia si basa su modeste attività industriali e su un crescente sviluppo dell’indotto turistico. I piodesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochissimi risiedono in aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che partono da un minimo di 720 e arrivano a un massimo di 2.081 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, è caratterizzato da case con loggiati in legno e tetti ricoperti da piode ed è allineato alla sinistra del fiume, in uno spazio verde ricoperto di pinete e pascoli. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta una cava di lavagna, accompagnata, in capo, da una testa di Minerva “al naturale”.

Piccola comunità di montagna, di origine medievale, la cui economia si basa su modeste attività industriali e su un crescente sviluppo dell’indotto turistico. I piodesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochissimi risiedono in aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che partono da un minimo di 720 e arrivano a un massimo di 2.081 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, è caratterizzato da case con loggiati in legno e tetti ricoperti da piode ed è allineato alla sinistra del fiume, in uno spazio verde ricoperto di pinete e pascoli. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta una cava di lavagna, accompagnata, in capo, da una testa di Minerva “al naturale”.

Storia

Il toponimo sembra ricondurre a un antico nome latino PLOTA che con l’aggiunta della “v” è diventato PIOVA, il cui significato è ‘lastra di pietra che serve per coprire il tetto’. Nel 1217, durante l’età medievale, passò sotto la giurisdizione del comune di Vercelli; successivamente, nel 1350, i Visconti ne rivendicarono la proprietà diventandone i signori. La dominazione della casata milanese durò fino al 1703, anno in cui i Savoia ne presero possesso. Da quel momento in poi, il suo destino fu legato alla casa dei regnanti piemontesi. Tra i monumenti più importanti spiccano: la parrocchiale di Santo Stefano del 1748 e l’oratorio della Madonna delle Pietre Grosse sito in località Piedimeggiana. La prima presenta al suo interno gli affreschi dell’Orgiazzi, una Via Crucis del Peracino e tre dipinti di Pier Francesco Giagnoli; il secondo, invece, costruito sul luogo di una frana, vanta come peculiarità il fatto che il suo campanile sia stato ricavato da uno dei massi caduti a valle durante la calamità. Da segnalare anche numerosi altri oratori disseminati sul territorio, tra cui l’oratorio della Madonna di Parpola o Prapola.

Il toponimo sembra ricondurre a un antico nome latino PLOTA che con l’aggiunta della “v” è diventato PIOVA, il cui significato è ‘lastra di pietra che serve per coprire il tetto’. Nel 1217, durante l’età medievale, passò sotto la giurisdizione del comune di Vercelli; successivamente, nel 1350, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a> ne rivendicarono la proprietà diventandone i signori. La dominazione della casata milanese durò fino al 1703, anno in cui i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> ne presero possesso. Da quel momento in poi, il suo destino fu legato alla casa dei regnanti piemontesi. Tra i monumenti più importanti spiccano: la parrocchiale di Santo Stefano del 1748 e l’oratorio della Madonna delle Pietre Grosse sito in località Piedimeggiana. La prima presenta al suo interno gli affreschi dell’Orgiazzi, una Via Crucis del Peracino e tre dipinti di Pier Francesco Giagnoli; il secondo, invece, costruito sul luogo di una frana, vanta come peculiarità il fatto che il suo campanile sia stato ricavato da uno dei massi caduti a valle durante la calamità. Da segnalare anche numerosi altri oratori disseminati sul territorio, tra cui l’oratorio della Madonna di Parpola o Prapola.

Economia

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. Le caratteristiche orografiche della zona hanno condizionato lo sviluppo economico dell’area; esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario si basa unicamente sull’allevamento di bovini, caprini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti dell’edilizia, delle confezioni, del legno, metallurgico e meccanico. È famosa per la “toma”, il gustoso formaggio prodotto con il latte dei bovini degli alpeggi valsesiani. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Nelle scuole del posto si impartisce solo l’istruzione elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre l’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. Le caratteristiche orografiche della zona hanno condizionato lo sviluppo economico dell’area; esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario si basa unicamente sull’allevamento di bovini, caprini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti dell’edilizia, delle confezioni, del legno, metallurgico e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>. È famosa per la “<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TOMA'>toma</a>”, il gustoso formaggio prodotto con il latte dei bovini degli alpeggi valsesiani. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Nelle scuole del posto si impartisce solo l’istruzione elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre l’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Inserita negli itinerari enogastronomici vercellesi, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare le sue specialità gastronomiche tra cui i formaggi tipici della zona. Immersa in un ambiente di grande interesse naturalistico, offre l’opportunità di effettuare escursioni e passeggiate a contatto con la natura, recandosi, in particolare, verso l’Alpe Meggiana, luogo ricco di pascoli, collegato al comune attraverso una strada carrozzabile sterrata. Non si registrano particolari manifestazioni folcloristiche, che potrebbero animare la comunità richiamando visitatori dai dintorni. Il Patrono, S. Stefano, si festeggia il 26 dicembre.

Inserita negli itinerari enogastronomici vercellesi, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare le sue specialità gastronomiche tra cui i formaggi tipici della zona. Immersa in un ambiente di grande interesse naturalistico, offre l’opportunità di effettuare escursioni e passeggiate a contatto con la natura, recandosi, in particolare, verso l’Alpe Meggiana, luogo ricco di pascoli, collegato al comune attraverso una strada carrozzabile sterrata. Non si registrano particolari manifestazioni folcloristiche, che potrebbero animare la comunità richiamando visitatori dai dintorni. Il Patrono, S. Stefano, si festeggia il 26 dicembre.

Località

Dughera, Failungo

Dughera, Failungo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Piode rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.