itala

Descrizione

Piccola comunità collinare, di origine medievale, la cui economia è di tipo agricolo, soprattutto vitivinicolo. I pinesi, che presentano un indice tra i più alti della regione, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale, solo pochissimi si concentrano in case sparse. Il territorio, comprendente l'isola amministrativa Cappelletta, presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate; il terreno, un tempo ricco di fossili e quindi adatto all'estrazione della calce, oggi non è più così redditizio e il suo sfruttamento avviene solo dal punto di vista agricolo con la produzione di ottime uve, adatte a una viticoltura pregiata e con la coltivazione di ciliegie, ben note in tutta la regione. L'abitato, che non mostra segni di espansione edilizia, è posto su una dorsale collinare digradante verso sud, e si raccoglie ai piedi di un antico castello medievale.

Storia

L'attestazione più remota del toponimo risale probabilmente al 1115 con PINO e anche PINETUM e sembra far riferimento a ‘un'albero' eccezionalmente cresciuto in quella località che, a causa dell'altitudine (400 metri sul livello del mare), non è adatta alla vegetazione delle conifere. Fu conquistata dai romani fra il 125 e il 123 a.C. per opera del console Marco Fulvio Flacco. Compresa fin dall'alto Medioevo nel comitato di Monferrato, il feudo fu prima della famiglia dei signori di Pino, poi dei signori di Cocconuto nel XII secolo che la tennero per oltre trecento anni. Si succedettero in seguito su parte del feudo altre famiglie, fra cui i Savoia con Carlo nel 1518, gli Avogadro, gli Appiani nel 1636, e infine i Freilino nel 1711 e gli Scozia che, escludendo completamente dal dominio i Cocconuto, si divisero quasi l'intero feudo fra loro. Circondato dalle case, sulla cima della collina, si erge il castello che, costruito nel Medioevo, forse nel XIII secolo, venne largamente rimaneggiato nel Seicento e nel Settecento e anche più recentemente nel Novecento finché, nel 1944, è stato posto sotto il provvidenziale vincolo delle Belle Arti; il suo aspetto attuale, con la facciata intonacata e dopo il crollo della maestosa torre circolare, è ben diverso da quello originario che ricorda solo con molta approssimazione. La neogotica parrocchiale della Madonna del Carmine, eretta da Giuseppe Gallo nel 1899 dove sorgeva l'antica chiesa, è stata restaurata fra il XVIII e il XIX secolo; nell'interno si conserva un dipinto del Moncalvo. A lato si leva un bel campanile barocco costruito su disegno di Bernardo Vittone, con un basamento in pietra e una parte superiore in mattoni.

Economia

Non è sede di altri uffici all'infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. Va segnalata, però, la presenza della Pro Loco. L'agricoltura è ancora alla base dell'economia locale: si coltivano cereali, frumento, uva e ciliegie; praticato è pure l'allevamento di bovini, caprini e avicoli. Per quanto riguarda l'aspetto industriale, esso è pressoché inesistente, se si eccettuano semplici imprese operanti nel comparto dell'edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Carente è inoltre la dotazione di strutture scolastiche che non assicurano la frequenza neppure delle classi dell'obbligo. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno; quelle sanitarie non assicurano nemmeno il servizio sanitario di base.

Relazioni

Il magnifico panorama che si gode dall'alto del centro storico rappresenta uno dei principali motivi di interesse per i visitatori occasionali. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l'espletamento di pratiche burocratiche. Non si segnalano particolari manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero animare il borgo, richiamando visitatori dai dintorni. La festa patronale, in onore di San Carlo, si celebra il 4 novembre.

Località

Cappelletta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pino d'Asti rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 230
  • Lat 45° 3' 23,47'' 45.05651944
  • Long 7° 59' 7,66'' 7.98546111
  • CAP 14020
  • Prefisso 011
  • Codice ISTAT 005085
  • Codice Catasto G676
  • Altitudine slm 412 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2828
  • Superficie 4.05 Km2
  • Densità 56,79 ab/Km2
  • Sismicità Zona 4
  • Alba 04:44
  • Tramonto 20:13
Contatti
ODV
NomeIndirizzo
ASSOCIAZIONE DI CULTURA POPOLARE ESPERANZALOCALITA' VALLE GERVASIO, 5
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO CULTURALE LE MUSEVIA AL GIARDINO 2
DON BOSCO AMICO ? ONLUSVIA ROMA 1
DON BOSCO AMICO ? ONLUSVIA ROMA 1
S.E.A. COMUNITA' COLLINARE VAL RILATEVIA DANTE 3
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