Descrizione

Comune di montagna, dalle origini presumibilmente medievali, la cui economia si basa soprattutto sull'industria, oltre che sulle tradizionali attività agricole. I pianichesi presentano un indice di vecchiaia nella media e sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, contiguo alla località di Sòvere del comune omonimo. Il territorio ha un profilo geometrico ondulato, con differenze di altitudine comprese tra un minimo di 240 e un massimo di 700 metri. L'abitato, che, con i resti del castello medievale, ricorda la funzione difensiva dell'insediamento, ha conservato un aspetto rurale, non facendo registrare particolari segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, aureo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, riporta un castello rosso merlato alla guelfa fondato su una collina verde alla cui base si pongono altre quattro colline solcate da un fiume defluente in banda; in capo si raffigura una ruota dentata di otto pezzi smaltata di azzurro.

Comune di montagna, dalle origini presumibilmente medievali, la cui economia si basa soprattutto sull'industria, oltre che sulle tradizionali attività agricole. I pianichesi presentano un indice di vecchiaia nella media e sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, contiguo alla località di Sòvere del comune omonimo. Il territorio ha un profilo geometrico ondulato, con differenze di altitudine comprese tra un minimo di 240 e un massimo di 700 metri. L'abitato, che, con i resti del castello medievale, ricorda la funzione difensiva dell'insediamento, ha conservato un aspetto rurale, non facendo registrare particolari segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, aureo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, riporta un castello rosso merlato alla guelfa fondato su una collina verde alla cui base si pongono altre quattro colline solcate da un fiume defluente in banda; in capo si raffigura una ruota dentata di otto pezzi smaltata di azzurro.

Storia

Citata per la prima volta, come Plenego e Plenico, in documenti del XIII secolo, secondo alcuni studiosi deriverebbe il toponimo dal nome latino di persona PLENIUS, con il suffisso -icus, o da PLENUM, in riferimento all'ubicazione dell'abitato, posto su un terrapieno tra due avvallamenti. Sviluppatasi intorno al locale castello, assegnato, nella prima metà del Duecento, ai nobili Codeferri di Solto Collina, rimase a lungo sotto la giurisdizione della pieve di Solto, acquistando l'autonomia amministrativa verso il 1360. La storia successiva, nella quale mancano eventi di particolare rilievo, non si discosta da quella dei territori circostanti che, dopo essere stati assoggettati alla dominazione dei Visconti, nel XV secolo passarono sotto la Repubblica veneta, di cui seguirono le vicende fino all'avvento di Napoleone, sul finire del Settecento. A partire dagli anni Sessanta ha registrato un graduale svilup po economico, che ha arrestato il massiccio flusso migratorio del secondo dopoguerra. Di un certo pregio architettonico, oltre ai resti della fortezza medievale, sono: la chiesa parrocchiale, costruita negli anni Venti; il campanile della vecchia parrocchiale, della metà del XIX secolo; la quattrocentesca casa Gualeni, restaurata di recente, e la villa Invernizzi, di fine Ottocento, con pregevoli dipinti di pittori bergamaschi dell'epoca.

Citata per la prima volta, come Plenego e Plenico, in documenti del XIII secolo, secondo alcuni studiosi deriverebbe il toponimo dal nome latino di persona PLENIUS, con il suffisso -icus, o da PLENUM, in riferimento all'ubicazione dell'abitato, posto su un terrapieno tra due avvallamenti. Sviluppatasi intorno al locale castello, assegnato, nella prima metà del Duecento, ai nobili Codeferri di Solto Collina, rimase a lungo sotto la giurisdizione della pieve di Solto, acquistando l'autonomia amministrativa verso il 1360. La storia successiva, nella quale mancano eventi di particolare rilievo, non si discosta da quella dei territori circostanti che, dopo essere stati assoggettati alla dominazione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, nel XV secolo passarono sotto la Repubblica veneta, di cui seguirono le vicende fino all'avvento di Napoleone, sul finire del Settecento. A partire dagli anni Sessanta ha registrato un graduale svilup po economico, che ha arrestato il massiccio flusso migratorio del secondo dopoguerra. Di un certo pregio architettonico, oltre ai resti della fortezza medievale, sono: la chiesa parrocchiale, costruita negli anni Venti; il campanile della vecchia parrocchiale, della metà del XIX secolo; la quattrocentesca casa Gualeni, restaurata di recente, e la villa Invernizzi, di fine Ottocento, con pregevoli dipinti di pittori bergamaschi dell'epoca.

Economia

Se si escludono l'ufficio postale e il municipio, non ve ne sono altri degni di nota. Sul posto manca anche una stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. L'economia locale è rimasta solo in parte legata all'agricoltura: si producono cereali, foraggi, vite e frutta; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, equini e avicoli. Il settore che contribuisce maggiormente a elevare il reddito pro capite è quello industriale: sviluppata è l'industria tessile, affiancata da più aziende che operano nei comparti edile e della fabbricazione di mobili. Il terziario si compone di una discreta rete distributiva e dell'insieme dei servizi, che comprendono l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Non si registra la presenza di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo; è possibile frequentare soltanto le scuole materne ed elementari ma non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Se si escludono l'ufficio postale e il municipio, non ve ne sono altri degni di nota. Sul posto manca anche una stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. L'economia locale è rimasta solo in parte legata all'agricoltura: si producono cereali, foraggi, vite e frutta; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, equini e avicoli. Il settore che contribuisce maggiormente a elevare il reddito pro capite è quello industriale: sviluppata è l'industria tessile, affiancata da più aziende che operano nei comparti edile e della fabbricazione di mobili. Il terziario si compone di una discreta rete distributiva e dell'insieme dei servizi, che comprendono l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Non si registra la presenza di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo; è possibile frequentare soltanto le scuole materne ed elementari ma non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur meritando di essere visitata per le bellezze dell'ambiente naturale, arricchito dalla vicinanza del lago d'Iseo, è abbastanza frequentata per lavoro, dal momento che le sue industrie offrono discrete opportunità di impiego. I rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per frequentare le altre scuole dell'obbligo e gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti sul posto, sono alquanto intensi e favoriti da un agevole sistema di comunicazioni. Non si segnalano particolari momenti di folclore, che potrebbero animare la comunità, richiamando numerosi visitatori dai dintorni. Il Santo Patrono è Zenone, la cui festa viene celebrata il 12 aprile.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur meritando di essere visitata per le bellezze dell'ambiente naturale, arricchito dalla vicinanza del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LAGODISEO'>lago d'Iseo</a>, è abbastanza frequentata per lavoro, dal momento che le sue industrie offrono discrete opportunità di impiego. I rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per frequentare le altre scuole dell'obbligo e gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti sul posto, sono alquanto intensi e favoriti da un agevole sistema di comunicazioni. Non si segnalano particolari momenti di folclore, che potrebbero animare la comunità, richiamando numerosi visitatori dai dintorni. Il Santo Patrono è Zenone, la cui festa viene celebrata il 12 aprile.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pianico rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.