Descrizione

Comune di pianura, dalle antiche origini, caratterizzato da sempre da un'economia prevalentemente agricola, favorita dalla fertilità del terreno riccamente irrigato; non mancano tuttavia attività industriali, piuttosto significative nel comparto dei materiali da costruzione. La comunità dei pinarolesi presenta un indice di vecchiaia particolarmente alto e risiede per la maggior parte nel capoluogo comunale. Tra le altre località le più popolose sono Castellazzo -contigua alla località Bressana del comune di Bressana Bottarone e a Robecchina del comune di Robecco Pavese-, Ca' Bellotti, Ca' de' Giorgi Il Luogo e Negrera. La superficie territoriale mostra le tipiche caratteristiche delle zone pianeggianti, con variazioni altimetriche quasi impercettibili e un andamento molto regolare. Il nucleo abitato è interessato da una certa espansione edilizia che sta portando alla costruzione di nuove abitazioni mentre si cerca di restaurare e restituire all'antico splendore le vetuste costruzioni medievali, tipiche della provincia di Pavia. Nello stemma municipale argenteo, concesso con Decreto del 1956, campeggia l'immagine di un castello rosso turrito merlato alla guelfa e posto sulle acque azzurre che si originano dalla punta dello scudo.

Comune di pianura, dalle antiche origini, caratterizzato da sempre da un'economia prevalentemente agricola, favorita dalla fertilità del terreno riccamente irrigato; non mancano tuttavia attività industriali, piuttosto significative nel comparto dei materiali da costruzione. La comunità dei pinarolesi presenta un indice di vecchiaia particolarmente alto e risiede per la maggior parte nel capoluogo comunale. Tra le altre località le più popolose sono Castellazzo -contigua alla località Bressana del comune di Bressana Bottarone e a Robecchina del comune di Robecco Pavese-, Ca' Bellotti, Ca' de' Giorgi Il Luogo e Negrera. La superficie territoriale mostra le tipiche caratteristiche delle zone pianeggianti, con variazioni altimetriche quasi impercettibili e un andamento molto regolare. Il nucleo abitato è interessato da una certa espansione edilizia che sta portando alla costruzione di nuove abitazioni mentre si cerca di restaurare e restituire all'antico splendore le vetuste costruzioni medievali, tipiche della provincia di Pavia. Nello stemma municipale argenteo, concesso con Decreto del 1956, campeggia l'immagine di un castello rosso turrito merlato alla guelfa e posto sulle acque azzurre che si originano dalla punta dello scudo.

Storia

Citata per la prima volta in alcuni documenti della metà del XIII secolo, insieme ad altri territori del contado pavese, non fa registrare nella sua storia eventi di particolare rilievo. Diverse furono le famiglie che si avvicendarono alla guida del feudo: posto infatti sotto la signoria dei Visconti, esso fu da questi assegnato ai conti Giorgi, cui subentrarono i Beccaria e i Bellisomi, che lo governarono congiuntamente, condividendo anche la proprietà del locale castello. Secondo quanto riferiscono alcuni autori, tale castello, che ancora a metà del XVIII secolo risultava appartenere in comune ai Beccaria e ai Bellisomi, fu aggiudicato a questi ultimi al termine di una disputa al gioco tra i rappresentanti delle due famiglie e, portato in dote da una loro discendente, entrò a far parte dei possedimenti della famiglia Donati. Dal punto di vista storico-architettonico, monumento più importante è certamente il castello, risalente probabilmente al Trecento, ricco di arte e di storia, con i caratteristici merli e le ornamentali bifore, realizzati rigorosamente in cotto, il tradizionale materiale utilizzato in passato nella zona. Degna di nota è anche la seicentesca chiesa parrocchiale di Sant'Agostino che, forse costruita su un edificio precedente, è stata ampliata nel corso dei secoli.

Citata per la prima volta in alcuni documenti della metà del XIII secolo, insieme ad altri territori del contado pavese, non fa registrare nella sua storia eventi di particolare rilievo. Diverse furono le famiglie che si avvicendarono alla guida del feudo: posto infatti sotto la signoria dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, esso fu da questi assegnato ai conti Giorgi, cui subentrarono i Beccaria e i Bellisomi, che lo governarono congiuntamente, condividendo anche la proprietà del locale castello. Secondo quanto riferiscono alcuni autori, tale castello, che ancora a metà del XVIII secolo risultava appartenere in comune ai Beccaria e ai Bellisomi, fu aggiudicato a questi ultimi al termine di una disputa al gioco tra i rappresentanti delle due famiglie e, portato in dote da una loro discendente, entrò a far parte dei possedimenti della famiglia Donati. Dal punto di vista storico-architettonico, monumento più importante è certamente il castello, risalente probabilmente al Trecento, ricco di arte e di storia, con i caratteristici merli e le ornamentali bifore, realizzati rigorosamente in cotto, il tradizionale materiale utilizzato in passato nella zona. Degna di nota è anche la seicentesca chiesa parrocchiale di Sant'Agostino che, forse costruita su un edificio precedente, è stata ampliata nel corso dei secoli.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture. Le uniche attività che si svolgono sul posto sono quelle connesse al funzionamento del municipio e dell'ufficio postale. La principale fonte di reddito dei pinarolesi è ancora oggi l'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno che permettono proficue coltivazioni di cereali, frumento, prodotti ortofrutticoli, foraggi, vite e frutteti. Oltre al tradizionale lavoro dei campi è praticato anche l'allevamento di bovini. Un discreto sviluppo caratterizza anche alcune iniziative industriali come quella riguardante la produzione di materiale da costruzione. Accanto a questa attività, che assorbe un buon numero di addetti, si segnala la presenza di alcune imprese edili e di qualche mobilificio. Più modesta è invece la presenza del terziario, che si compone soltanto di una discreta rete distributiva e dei poco rilevanti servizi forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole. Mancano strutture sociali, mentre quelle scolastiche permettono di frequentare le classi dell'obbligo e quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca. Le strutture ricettive assicurano la sola ristorazione e quelle sanitarie il solo servizio farmaceutico.

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture. Le uniche attività che si svolgono sul posto sono quelle connesse al funzionamento del municipio e dell'ufficio postale. La principale fonte di reddito dei pinarolesi è ancora oggi l'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno che permettono proficue coltivazioni di cereali, frumento, prodotti ortofrutticoli, foraggi, vite e frutteti. Oltre al tradizionale lavoro dei campi è praticato anche l'allevamento di bovini. Un discreto sviluppo caratterizza anche alcune iniziative industriali come quella riguardante la produzione di materiale da costruzione. Accanto a questa attività, che assorbe un buon numero di addetti, si segnala la presenza di alcune imprese edili e di qualche <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILIFICIO'>mobilificio</a>. Più modesta è invece la presenza del terziario, che si compone soltanto di una discreta rete distributiva e dei poco rilevanti servizi forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole. Mancano strutture sociali, mentre quelle scolastiche permettono di frequentare le classi dell'obbligo e quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca. Le strutture ricettive assicurano la sola ristorazione e quelle sanitarie il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra i poli turistici della zona, mancando di attrattive particolari, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie al buon andamento dell'agricoltura e alla presenza di alcune iniziative industriali che consentono di richiamare manodopera dai comuni vicini, i cui rapporti con i pinarolesi sono piuttosto intensi. Non manca tuttavia un certo pendolarismo verso le aree più industrializzate. La festa del Patrono, Sant'Agostino, si celebra il primo lunedì di ottobre.

Sebbene non figuri tra i poli turistici della zona, mancando di attrattive particolari, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie al buon andamento dell'agricoltura e alla presenza di alcune iniziative industriali che consentono di richiamare manodopera dai comuni vicini, i cui rapporti con i pinarolesi sono piuttosto intensi. Non manca tuttavia un certo pendolarismo verso le aree più industrializzate. La festa del Patrono, Sant'Agostino, si celebra il primo lunedì di ottobre.

Località

Ca' Bellotti, Ca' De Giorgi, Cascina Nuova, Castellazzo Depetris, Castellazzo Vecchio, Il Luogo, Negrera

Ca' Bellotti, Ca' De Giorgi, Cascina Nuova, Castellazzo Depetris, Castellazzo Vecchio, Il Luogo, Negrera

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pinarolo Po rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.