Descrizione

Comune di montagna, di origini antiche, con un’economia basata sull’agricoltura, sull’industria e sul turismo. I pievaroli, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e le località Roccapelago, Sant’Andrea Pelago, Sant’Anna Pelago, Tagliole, Cadagnolo, Cà di Serra, Capanella, Casa Cagnarino, Casa Guerri, Casa Mordini, Casa Pieracci, Casa Quattro, Case Lonardello, Casoni, Chiusura, Fatalcina, Isolalunga, La Borra, La Sega, Le Borelle, Le Borracce, Merizzana, Pian dei Remi, Piangrande, Poggiolo, Ponte Modino, Ponte Sant’Anna, Roncadiccio, Selvella, Serretto e Ville San Michele. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.991 metri del monte Giovo. L’abitato, situato in una conca, tra boschi di castagni, faggi e abeti, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo di cielo, tre pioppi, sormontati da tre stelle dorate e posti sulla sommità di un monte a tre cime che si origina da una riviera ondata d’argento.

Comune di montagna, di origini antiche, con un’economia basata sull’agricoltura, sull’industria e sul turismo. I pievaroli, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e le località Roccapelago, Sant’Andrea Pelago, Sant’Anna Pelago, Tagliole, Cadagnolo, Cà di Serra, Capanella, Casa Cagnarino, Casa Guerri, Casa Mordini, Casa Pieracci, Casa Quattro, Case Lonardello, Casoni, Chiusura, Fatalcina, Isolalunga, La Borra, La Sega, Le Borelle, Le Borracce, Merizzana, Pian dei Remi, Piangrande, Poggiolo, Ponte Modino, Ponte Sant’Anna, Roncadiccio, Selvella, Serretto e Ville San Michele. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.991 metri del monte Giovo. L’abitato, situato in una conca, tra boschi di castagni, faggi e abeti, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo di cielo, tre pioppi, sormontati da tre stelle dorate e posti sulla sommità di un monte a tre cime che si origina da una riviera ondata d’argento.

Storia

Abitata anticamente dai celti e dai liguri friniati, nel II secolo a.C. fu colonizzata dai romani. Il toponimo, che in documenti medievali compare nelle forme Pelavo, Pellavi, Pellago e Pelago, richiama una “pieve” sorta presso un “pelago”, dal latino PELAGUS, ‘bozzo, lagunetta’, riferito a un bacino idrico formato dallo Scoltenna, probabilmente in tempi preistorici, in seguito a frane e a smottamenti. Capoluogo della comunità del Pelago, fu assoggettata a Modena, venendo poi assegnata dagli Estensi alla nobile famiglia dei Montegarullo. Dopo aver attraversato, tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, un periodo alquanto travagliato, a causa delle ribellioni di Obizzo da Montegarullo contro gli Este, tornò sotto il diretto dominio di questi ultimi, registrando una certa tranquillità. Sul finire del Settecento si aprì all’occupazione napoleonica, entrando a far parte del Regno d’Italia al termine del restaurato governo estense. La sua storia successiva è analoga a quella del resto della provincia. è al centro di un’intensa attività culturale, grazie alla fondazione, all’inizio del XX secolo, della società “Lo Scoltenna”. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la chiesa parrocchiale; il ponte della Fola, risalente al Medioevo, sullo Scoltenna; la pieve di San Michele Pelago, del XII secolo, rimaneggiata nel Seicento; la parrocchiale e una torre medievale, a Sant’Andrea Pelago; il castello di Roccapelago, trasformato in chiesa; i resti di capanne celtiche, a Casoni.

Abitata anticamente dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=CELTI'>celti</a> e dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LIGURI'>liguri</a> friniati, nel II secolo a.C. fu colonizzata dai romani. Il toponimo, che in documenti medievali compare nelle forme Pelavo, Pellavi, Pellago e Pelago, richiama una “pieve” sorta presso un “pelago”, dal latino PELAGUS, ‘bozzo, lagunetta’, riferito a un bacino idrico formato dallo Scoltenna, probabilmente in tempi preistorici, in seguito a frane e a smottamenti. Capoluogo della comunità del Pelago, fu assoggettata a Modena, venendo poi assegnata dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=ESTENSI'>Estensi</a> alla nobile famiglia dei Montegarullo. Dopo aver attraversato, tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, un periodo alquanto travagliato, a causa delle ribellioni di Obizzo da Montegarullo contro gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=ESTE'>Este</a>, tornò sotto il diretto dominio di questi ultimi, registrando una certa tranquillità. Sul finire del Settecento si aprì all’occupazione napoleonica, entrando a far parte del Regno d’Italia al termine del restaurato governo estense. La sua storia successiva è analoga a quella del resto della provincia. è al centro di un’intensa attività culturale, grazie alla fondazione, all’inizio del XX secolo, della società “Lo Scoltenna”. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la chiesa parrocchiale; il ponte della Fola, risalente al Medioevo, sullo Scoltenna; la pieve di San Michele Pelago, del XII secolo, rimaneggiata nel Seicento; la parrocchiale e una torre medievale, a Sant’Andrea Pelago; il castello di Roccapelago, trasformato in chiesa; i resti di capanne celtiche, a Casoni.

Economia

è sede della Pro Loco, dello IAT (ufficio per l’informazione e l’assistenza per il turismo) e della stazione dei carabinieri. I principali prodotti agricoli sono: gli ortaggi, i foraggi e la frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti cartario, edile e automobilistico. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si registra la presenza di una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive accanto alla ristorazione offrono un’ampia possibilità di soggiorno. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale poliambulatorio.

è sede della Pro Loco, dello IAT (ufficio per l’informazione e l’assistenza per il turismo) e della stazione dei carabinieri. I principali prodotti agricoli sono: gli ortaggi, i foraggi e la frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti cartario, edile e automobilistico. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si registra la presenza di una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive accanto alla ristorazione offrono un’ampia possibilità di soggiorno. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale poliambulatorio.

Relazioni

Meta di villeggiatura, registra un significativo movimento di turisti, cui offre la possibilità di praticare gli sport invernali, in particolare lo sci, compreso quello di fondo. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli appuntamenti consueti meritano di essere citate: la festa di Sant’Anna, a luglio; la sagra del mirtillo e la festa del perdono, ad agosto. La Patrona, Santa Maria Assunta, si festeggia il 15 agosto.

Meta di villeggiatura, registra un significativo movimento di turisti, cui offre la possibilità di praticare gli sport invernali, in particolare lo sci, compreso quello di fondo. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli appuntamenti consueti meritano di essere citate: la festa di Sant’Anna, a luglio; la sagra del mirtillo e la festa del perdono, ad agosto. La Patrona, Santa Maria Assunta, si festeggia il 15 agosto.

Località

Bernardina, Ca' di Serra, Cadagnolo, Capanella, Casa Cagnarino, Casa Guerri, Casa Mordini, Casa Quattro, Case Lonardello, Casoni, Chiusura, La Borra, La Sega, Le Borelle, Le Borracce, Merizzana, Monte Giovo, Pian dei Remi, Poggiolo, Ponte Modino, Ponte Sant'Anna, Roccapelago, Roncadiccio, Sant'Andrea Pelago, Sant'Anna Pelago, Selvella, Tagliole, Ville San Michele

Bernardina, Ca' di Serra, Cadagnolo, Capanella, Casa Cagnarino, Casa Guerri, Casa Mordini, Casa Quattro, Case Lonardello, Casoni, Chiusura, La Borra, La Sega, Le Borelle, Le Borracce, Merizzana, Monte Giovo, Pian dei Remi, Poggiolo, Ponte Modino, Ponte Sant'Anna, Roccapelago, Roncadiccio, Sant'Andrea Pelago, Sant'Anna Pelago, Selvella, Tagliole, Ville San Michele

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pievepelago rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.