Descrizione

Comune di pianura, di antica origine, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale, caratterizzato da una buona presenza dell'industria tessile, e incrementato i servizi. La comunità dei pievesi presenta un indice di vecchiaia particolarmente alto e si concentra soprattutto nel capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia. Il territorio comunale, comprendente anche le località di Cascine Nuove, Gallia, Messora, Cascina Cisa e Provvidenza e le isole amministrative di San Pio (nel territorio della piemontese provincia di Alessandria) e Terzo (in quello del comune di Mezzana Bigli), presenta un profilo del tutto uniforme e un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante. La grande abbondanza di acqua, assicurata dalla vicinanza del fiume Po, rende il terreno particolarmente fertile, favorendo la crescita tutt'intorno all'abitato di rigogliosi pioppeti, caratteristici delle zone prospicienti il fiume. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su fondo a sbarre d'argento e rosse, un castello munito di torre centrale e merlato alla guelfa.

Comune di pianura, di antica origine, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale, caratterizzato da una buona presenza dell'industria tessile, e incrementato i servizi. La comunità dei pievesi presenta un indice di vecchiaia particolarmente alto e si concentra soprattutto nel capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia. Il territorio comunale, comprendente anche le località di Cascine Nuove, Gallia, Messora, Cascina Cisa e Provvidenza e le isole amministrative di San Pio (nel territorio della piemontese provincia di Alessandria) e Terzo (in quello del comune di Mezzana Bigli), presenta un profilo del tutto uniforme e un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante. La grande abbondanza di acqua, assicurata dalla vicinanza del fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PO'>Po</a>, rende il terreno particolarmente fertile, favorendo la crescita tutt'intorno all'abitato di rigogliosi pioppeti, caratteristici delle zone prospicienti il fiume. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su fondo a sbarre d'argento e rosse, un castello munito di torre centrale e merlato alla guelfa.

Storia

Località di un certo rilievo in epoca romana, come provato dal rinvenimento di numerosi reperti archeologici, deriva il nome dal latino PLEBS CAIRENSIS o PLEBS CAIRI: la prima parte si riferisce all'esistenza di una chiesa che predominava su quelle vicine e la seconda al nome dell'omonima località, oggi parte integrante del capoluogo comunale. Dotata di fortificazioni, nel corso del Medioevo fu inserita nel comitato di Lomello e sottoposta alla signoria dei conti palatini, venendo distrutta una prima volta da Federico Barbarossa, verso la metà del XII secolo, e successivamente, agli inizi del 1400, da Facino Cane, un condottiero al soldo di Gian Galeazzo Visconti. Dopo essere stata assegnata ai Beccaria, ai quali si deve la ricostruzione del castello, entrò tra i possedimenti degli Isimbardi, un cui esponente, Ottaviano, insieme a Gentile Beccaria e Rinaldo Zatti, si guadagnò la riconoscenza del futuro papa Leone X, liberandolo dai francesi, che lo avevano catturato, quando era ancora cardinale, durante la battaglia di Ravenna del 1511. Tra i monumenti degni di nota sono la chiesa parrocchiale, ricostruita dopo la disastrosa inondazione del 1518 e intitolata a Maria Vergine della Consolazione, l'antico castello, citato già in atti del 1100, il palazzo degli Isimbardi d'Adda e l'arco eretto alla fine del 1500 in onore di Margherita d'Austria.

Località di un certo rilievo in epoca romana, come provato dal rinvenimento di numerosi reperti archeologici, deriva il nome dal latino PLEBS CAIRENSIS o PLEBS CAIRI: la prima parte si riferisce all'esistenza di una chiesa che predominava su quelle vicine e la seconda al nome dell'omonima località, oggi parte integrante del capoluogo comunale. Dotata di fortificazioni, nel corso del Medioevo fu inserita nel comitato di Lomello e sottoposta alla signoria dei conti palatini, venendo distrutta una prima volta da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a>, verso la metà del XII secolo, e successivamente, agli inizi del 1400, da Facino Cane, un condottiero al soldo di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GIANGALEAZZOVISCONTI'>Gian Galeazzo Visconti</a>. Dopo essere stata assegnata ai Beccaria, ai quali si deve la ricostruzione del castello, entrò tra i possedimenti degli Isimbardi, un cui esponente, Ottaviano, insieme a Gentile Beccaria e Rinaldo Zatti, si guadagnò la riconoscenza del futuro papa Leone X, liberandolo dai francesi, che lo avevano catturato, quando era ancora cardinale, durante la battaglia di Ravenna del 1511. Tra i monumenti degni di nota sono la chiesa parrocchiale, ricostruita dopo la disastrosa inondazione del 1518 e intitolata a Maria Vergine della Consolazione, l'antico castello, citato già in atti del 1100, il palazzo degli Isimbardi d'Adda e l'arco eretto alla fine del 1500 in onore di Margherita d'Austria.

Economia

La principale risorsa economica di questa località è l'agricoltura specializzata nella coltivazione dei tipici prodotti padani; l'abbondanza di acqua favorisce innanzitutto la produzione di riso ma vengono coltivati con successo anche altri cereali, come il mais e il granturco, accanto ai prodotti dell'orto e ai foraggi. Particolarmente sviluppato risulta anche l'allevamento di suini e avicoli. Un ruolo rilevante nell'economia locale è svolto però anche dall'industria, che fa registrare un particolare sviluppo del comparto tessile, affiancato da quelli metalmeccanico ed edile, e dal terziario, che si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma adeguata alle esigenze della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto ai servizi amministrativi e scolastici, sono presenti il servizio bancario e l'attività di consulenza informatica. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria ma mancano altre strutture culturali; vi è un asilo nido. Le strutture ricettive comprendono qualche ristorante ed esercizi alberghieri e quelle sanitarie sono rappresentate dalla farmacia e da una clinica privata.

La principale risorsa economica di questa località è l'agricoltura specializzata nella coltivazione dei tipici prodotti padani; l'abbondanza di acqua favorisce innanzitutto la produzione di riso ma vengono coltivati con successo anche altri cereali, come il mais e il granturco, accanto ai prodotti dell'orto e ai foraggi. Particolarmente sviluppato risulta anche l'allevamento di suini e avicoli. Un ruolo rilevante nell'economia locale è svolto però anche dall'industria, che fa registrare un particolare sviluppo del comparto <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, affiancato da quelli metalmeccanico ed edile, e dal terziario, che si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma adeguata alle esigenze della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto ai servizi amministrativi e scolastici, sono presenti il servizio bancario e l'attività di consulenza informatica. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria ma mancano altre strutture culturali; vi è un asilo nido. Le strutture ricettive comprendono qualche ristorante ed esercizi alberghieri e quelle sanitarie sono rappresentate dalla farmacia e da una clinica privata.

Relazioni

A differenza di altri comuni della bassa Lombardia, questo ridente paese della Lomellina ha saputo restare al passo coi tempi, mostrando una grande apertura verso il progresso industriale. Ciò ha permesso di creare molte opportunità di lavoro per la manodopera interna ed esterna, incentivando i rapporti con i centri limitrofi, che lo considerano un importante punto di riferimento. Tra le manifestazioni che richiamano frequentatori diversi da quelli quotidiani vanno ricordati la fiera di merci e bestiame e il circuito ciclistico (se ne è superata già la 47ª edizione), che si svolgono il martedì successivo alla seconda domenica di settembre. La festa patronale, in onore della Natività di Maria Vergine, si celebra la seconda domenica di settembre, con una caratteristica processione con la statua della Madonna in fasce.

A differenza di altri comuni della bassa Lombardia, questo ridente paese della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LOMELLINA'>Lomellina</a> ha saputo restare al passo coi tempi, mostrando una grande apertura verso il progresso industriale. Ciò ha permesso di creare molte opportunità di lavoro per la manodopera interna ed esterna, incentivando i rapporti con i centri limitrofi, che lo considerano un importante punto di riferimento. Tra le manifestazioni che richiamano frequentatori diversi da quelli quotidiani vanno ricordati la fiera di merci e bestiame e il circuito ciclistico (se ne è superata già la 47ª edizione), che si svolgono il martedì successivo alla seconda domenica di settembre. La festa patronale, in onore della Natività di Maria Vergine, si celebra la seconda domenica di settembre, con una caratteristica processione con la statua della Madonna in fasce.

Località

Cascine Nuove, Gallia, Messora, Provvidenza, San Pio, Terzo

Cascine Nuove, Gallia, Messora, Provvidenza, San Pio, Terzo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pieve del Cairo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.