Descrizione

Piccola comunità di montagna, di probabile origine medievale, la cui economia si basa sulle, seppur modeste, attività rurali e su un crescente sviluppo del turismo. I pietraporziesi, che presentano un indice di vecchiaia da primato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale e pochi nuclei urbani minori. Il territorio, comprendente l’area speciale Costabella del Piz (montagna disabitata che raggiunge i 2.996 metri di quota), presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, è posto nel fondovalle: la parte più antica è caratterizzata da alcune vecchie case ornate da aperture ad arco, in pietra di tufo. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, un torrione di pietra, merlato alla guelfa e fondato su una verde campagna; lo sfondo è dominato da quattro monti “al naturale”, con le cime innevate.

Piccola comunità di montagna, di probabile origine medievale, la cui economia si basa sulle, seppur modeste, attività rurali e su un crescente sviluppo del turismo. I pietraporziesi, che presentano un indice di vecchiaia da primato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale e pochi nuclei urbani minori. Il territorio, comprendente l’area speciale Costabella del Piz (montagna disabitata che raggiunge i 2.996 metri di quota), presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, è posto nel fondovalle: la parte più antica è caratterizzata da alcune vecchie case ornate da aperture ad arco, in pietra di tufo. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, un torrione di pietra, merlato alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a> e fondato su una verde campagna; lo sfondo è dominato da quattro monti “al naturale”, con le cime innevate.

Storia

Il toponimo compare nella documentazione del 1165 con “Peraporco”, seguito da diverse varianti. L’etimo sarebbe pertanto rappresentato da “petra porci”, inteso come ‘pietra del porco’, riferito a una pietra che avrebbe avuto la forma del dorso di un porco. La storia del borgo è strettamente legata a quella degli altri insediamenti umani dell’alta valle: appartenne, nel XIII secolo, ai marchesi di Saluzzo che la ressero fino a quando Carlo I d’Angiò occupò la Valle Stura. Sul finire del XV secolo passò ai Savoia. Sotto il profilo storico-artistico interessanti sono: l’antico campanile dei “Catre Loupes”, situato all’interno del cimitero, così chiamato per la presenza di figure animalesche agli angoli della cuspide; la parrocchiale di Santo Stefano, costruita nel 1700 in sostituzione di quella più antica; la confraternita della Madonna del Carmine, con un caratteristico campanile con tetto in legno; infine, la parrocchiale di Maria Vergine Assunta, situata in località Pontebernardo, con un campanile del Settecento.

Il toponimo compare nella documentazione del 1165 con “Peraporco”, seguito da diverse varianti. L’etimo sarebbe pertanto rappresentato da “petra porci”, inteso come ‘pietra del porco’, riferito a una pietra che avrebbe avuto la forma del dorso di un porco. La storia del borgo è strettamente legata a quella degli altri insediamenti umani dell’alta valle: appartenne, nel XIII secolo, ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDISALUZZO'>marchesi di Saluzzo</a> che la ressero fino a quando Carlo I d’Angiò occupò la Valle Stura. Sul finire del XV secolo passò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Sotto il profilo storico-artistico interessanti sono: l’antico campanile dei “Catre Loupes”, situato all’interno del cimitero, così chiamato per la presenza di figure animalesche agli angoli della cuspide; la parrocchiale di Santo Stefano, costruita nel 1700 in sostituzione di quella più antica; la confraternita della Madonna del Carmine, con un caratteristico campanile con tetto in legno; infine, la parrocchiale di Maria Vergine Assunta, situata in località Pontebernardo, con un campanile del Settecento.

Economia

Non si registrano particolari strutture burocratiche: le uniche presenti sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio; non manca però la stazione dei carabinieri. Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario è presente unicamente con l’allevamento di ovini e avicoli. Si pratica, inoltre, la silvicoltura. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale, fatta eccezione per una piccola impresa edile e della lavorazione del legno, data l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Mancano scuole di ogni ordine e grado, nonché una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe gli abitanti a rivolgersi alle località più fornite anche per i servizi sanitari di base.

Non si registrano particolari strutture burocratiche: le uniche presenti sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio; non manca però la stazione dei carabinieri. Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario è presente unicamente con l’allevamento di ovini e avicoli. Si pratica, inoltre, la silvicoltura. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale, fatta eccezione per una piccola impresa edile e della lavorazione del legno, data l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Mancano scuole di ogni ordine e grado, nonché una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’assenza di una farmacia costringe gli abitanti a rivolgersi alle località più fornite anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Costituisce una meta turistica abbastanza frequentata sia in estate che in inverno; offre, a quanti vi si rechino, la possibilità di effettuare piacevoli itinerari tra boschi di abeti e di larici; inoltre, percorrendo i valloni laterali si può arrivare ai laghetti alpini, con possibilità di pernottamento nei rifugi. Per gli amanti dello sport numerose sono le ascensioni ai monti, tra cui, quella più frequente, è quella al monte Tenibres, alla testa dell’Ubac e al becco alto del Piz. Un’ulteriore attrattiva è rappresentata dalla possibilità di praticare lo sci di fondo. Ma ad esercitare un forte richiamo sono pure le numerose manifestazioni che vi si svolgono. Tra tutte vanno menzionate: il “Trofeo tre valloni”, una gara internazionale di sci alpino, che si tiene nel mese di aprile; “Rampido”, cioè una gara internazionale di mountain bike che si sviluppa lungo un percorso di 12 chilometri lungo sentieri e mulattiere, a settembre; la “Festa di turluc”, il 26 dicembre, che richiama momenti di vita all’insegna delle tradizioni pastorali con giochi popolari, racconti di un tempo, serata gastronomica, mostre, musiche e balli occitani. Il Patrono, Santo Stefano, si festeggia il 3 agosto.

Costituisce una meta turistica abbastanza frequentata sia in estate che in inverno; offre, a quanti vi si rechino, la possibilità di effettuare piacevoli itinerari tra boschi di abeti e di larici; inoltre, percorrendo i valloni laterali si può arrivare ai laghetti alpini, con possibilità di pernottamento nei rifugi. Per gli amanti dello sport numerose sono le ascensioni ai monti, tra cui, quella più frequente, è quella al monte Tenibres, alla testa dell’Ubac e al becco alto del Piz. Un’ulteriore attrattiva è rappresentata dalla possibilità di praticare lo sci di fondo. Ma ad esercitare un forte richiamo sono pure le numerose manifestazioni che vi si svolgono. Tra tutte vanno menzionate: il “Trofeo tre valloni”, una gara internazionale di sci alpino, che si tiene nel mese di aprile; “Rampido”, cioè una gara internazionale di mountain bike che si sviluppa lungo un percorso di 12 chilometri lungo sentieri e mulattiere, a settembre; la “Festa di turluc”, il 26 dicembre, che richiama momenti di vita all’insegna delle tradizioni pastorali con giochi popolari, racconti di un tempo, serata gastronomica, mostre, musiche e balli occitani. Il Patrono, Santo Stefano, si festeggia il 3 agosto.

Località

Castello, Costabella del Piz, Le Barricate, Pontebernardo

Castello, Costabella del Piz, Le Barricate, Pontebernardo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pietraporzio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.