Descrizione

Piccola comunità di montagna, di probabili origini medievali, con un'economia basata soprattutto sulle attività connesse al turismo, che hanno finito col soppiantare quelle tradizionali di tipo agricolo. I piazzatorresi presentano un indice di vecchiaia nella media e sono concentrati nel capoluogo comunale, interessato da una forte espansione edilizia. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.369 metri del monte Pegherolo. L'abitato, circondato da alte cime coperte di vegetazione boschiva, soprattutto abetaie e pinete, mostra un andamento plano-altimetrico vario. Il comune fa uso di uno stemma, di cui la redazione non ha ottenuto l'autorizzazione alla riproduzione.

Piccola comunità di montagna, di probabili origini medievali, con un'economia basata soprattutto sulle attività connesse al turismo, che hanno finito col soppiantare quelle tradizionali di tipo agricolo. I piazzatorresi presentano un indice di vecchiaia nella media e sono concentrati nel capoluogo comunale, interessato da una forte espansione edilizia. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.369 metri del monte Pegherolo. L'abitato, circondato da alte cime coperte di vegetazione boschiva, soprattutto abetaie e pinete, mostra un andamento plano-altimetrico vario. Il comune fa uso di uno stemma, di cui la redazione non ha ottenuto l'autorizzazione alla riproduzione.

Storia

Non si hanno notizie sufficienti per poterne ricostruire con precisione l'evoluzione storica. Il toponimo è composto da "piazza", inteso nel senso di 'piano' o 'luogo sgombro', e da "torre", che può riferirsi alla presenza nella zona di una 'casa torre' o, in senso traslato, a una 'rupe alta e dritta'; non manca però chi lo riporta all'espressione dialettale "piassa d' Tor", ossia 'piazza del Toro'. Staccatasi, agli inizi del XVI secolo, dalla collegiata di San Martino di Tours di Piazza Brembana, è stata interessata dagli stessi avvenimenti che hanno accomunato un po' tutti i comuni del Bergamasco, infeudati a più nobili famiglie e coinvolti, nel corso del Medioevo, in continui scontri: alle aspre lotte tra guelfi e ghibellini seguirono quelle tra il Ducato di Milano e la Repubblica veneta, il cui dominio si protrasse dalla prima metà del XV secolo all'avvento di Napoleone, sul finire del Settecento. Ci fu, quindi, la dominazione austriaca, seguita da tutto il Risorgimento, fino ad arrivare all'unificazione italiana, alla prima guerra mondiale, al fascismo, al secondo conflitto mondiale, alla ricostruzione postbellica. Mancano edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la quattrocentesca chiesa parrocchiale, dedicata a San Giacomo Maggiore, in cui è possibile ammirare una pregevole pala d'altare del XVI secolo; un certo interesse suscitano anche le chiesette di Santa Lucia e Sant'Antonio.

Non si hanno notizie sufficienti per poterne ricostruire con precisione l'evoluzione storica. Il toponimo è composto da "piazza", inteso nel senso di 'piano' o 'luogo sgombro', e da "torre", che può riferirsi alla presenza nella zona di una 'casa torre' o, in senso traslato, a una 'rupe alta e dritta'; non manca però chi lo riporta all'espressione dialettale "piassa d' Tor", ossia 'piazza del Toro'. Staccatasi, agli inizi del XVI secolo, dalla collegiata di San Martino di Tours di Piazza Brembana, è stata interessata dagli stessi avvenimenti che hanno accomunato un po' tutti i comuni del Bergamasco, infeudati a più nobili famiglie e coinvolti, nel corso del Medioevo, in continui scontri: alle aspre lotte tra guelfi e ghibellini seguirono quelle tra il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DUCATODIMILANO'>Ducato di Milano</a> e la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=REPUBBLICAVENETA'>Repubblica veneta</a>, il cui dominio si protrasse dalla prima metà del XV secolo all'avvento di Napoleone, sul finire del Settecento. Ci fu, quindi, la dominazione austriaca, seguita da tutto il Risorgimento, fino ad arrivare all'unificazione italiana, alla prima guerra mondiale, al fascismo, al secondo conflitto mondiale, alla ricostruzione postbellica. Mancano edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la quattrocentesca chiesa parrocchiale, dedicata a San Giacomo Maggiore, in cui è possibile ammirare una pregevole pala d'altare del XVI secolo; un certo interesse suscitano anche le chiesette di Santa Lucia e Sant'Antonio.

Economia

Se si escludono l'associazione turistica Pro Piazzatorre e gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. Nell'economia locale l'agricoltura e l'allevamento, che, un tempo, costituivano le principali fonti di reddito per gli abitanti, rivestono attualmente un ruolo marginale. Le attività industriali, limitate a qualche piccola impresa edile, sono pressoché insignificanti. Il terziario non garantisce particolari servizi: manca l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare i bisogni primari della popolazione. Non dispone di strutture sociali di rilievo; è possibile frequentare soltanto le scuole materne ed elementari; non vi sono strutture destinate all'arricchimento culturale, come musei o biblioteche. Buona è invece la dotazione di strutture ricettive, che assicurano una vastissima possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Se si escludono l'associazione turistica Pro Piazzatorre e gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. Nell'economia locale l'agricoltura e l'allevamento, che, un tempo, costituivano le principali fonti di reddito per gli abitanti, rivestono attualmente un ruolo marginale. Le attività industriali, limitate a qualche piccola impresa edile, sono pressoché insignificanti. Il terziario non garantisce particolari servizi: manca l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare i bisogni primari della popolazione. Non dispone di strutture sociali di rilievo; è possibile frequentare soltanto le scuole materne ed elementari; non vi sono strutture destinate all'arricchimento culturale, come musei o biblioteche. Buona è invece la dotazione di strutture ricettive, che assicurano una vastissima possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Località di villeggiatura estiva e di sport invernali tra le più rinomate delle valli bergamasche, per le moderne infrastrutture di cui è dotata, registra un intenso movimento di turisti, ai quali offre la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni: tra le attrattive, oltre agli impianti di risalita e alle piste per lo sci di fondo e discesa, meritano di essere citati anche il clima asciutto, l'aria salubre, lo stupendo scenario naturalistico, arricchito dal Parco delle Orobie, e le specialità gastronomiche locali, tra cui figurano la polenta taragna e il formaggio branzi. Al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, grazie proprio all'indotto turistico, richiama numerosi visitatori anche in occasione di alcuni tradizionali appuntamenti tradizionali del folclore, quali: la festa al monte Torcola, che si svolge a luglio, con giochi e degustazione di polenta e cotechino; la marcia del villeggiante, il concorso "Balconi fioriti", la festa della polenta, il concorso "Disegni sull'asfalto" e la sagra del mirtillo, ad agosto; molto frequentata è pure la mostra del fungo, che si tiene a settembre. Non mancano, tuttavia, movimenti pendolari in senso contrario, a causa dell'assenza sul posto di vari servizi. Il Patrono è San Giacomo, la cui festa viene celebrata la prima domenica dopo il 25 luglio, con grande partecipazione anche di turisti.

Località di villeggiatura estiva e di sport invernali tra le più rinomate delle valli bergamasche, per le moderne infrastrutture di cui è dotata, registra un intenso movimento di turisti, ai quali offre la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni: tra le attrattive, oltre agli impianti di risalita e alle piste per lo sci di fondo e discesa, meritano di essere citati anche il clima asciutto, l'aria salubre, lo stupendo scenario naturalistico, arricchito dal Parco delle Orobie, e le specialità gastronomiche locali, tra cui figurano la polenta taragna e il formaggio branzi. Al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, grazie proprio all'indotto turistico, richiama numerosi visitatori anche in occasione di alcuni tradizionali appuntamenti tradizionali del folclore, quali: la festa al monte Torcola, che si svolge a luglio, con giochi e degustazione di polenta e cotechino; la marcia del villeggiante, il concorso "Balconi fioriti", la festa della polenta, il concorso "Disegni sull'asfalto" e la sagra del mirtillo, ad agosto; molto frequentata è pure la mostra del fungo, che si tiene a settembre. Non mancano, tuttavia, movimenti pendolari in senso contrario, a causa dell'assenza sul posto di vari servizi. Il Patrono è San Giacomo, la cui festa viene celebrata la prima domenica dopo il 25 luglio, con grande partecipazione anche di turisti.

Località

Monte Cavallo

Monte Cavallo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Piazzatorre rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.