Descrizione

“Comune sparso” con sede in Livera. Di origini medievali, ha un’economia basata sulle attività industriali e sul turismo estivo. I pettinenghesi, con un indice di vecchiaia elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione risiede nelle località di Strona e Vaglio, in aggregati urbani minori (Banchette, Calunnia, Miniggio, Pianezze, Romanina, San Francesco e Trivero) nonché in case sparse. Il territorio, classificato di collina e comprendente l’isola amministrativa Alpe Peccia, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate; è caratterizzato dalla presenza di colline e bassi rilievi montuosi rivestiti, nelle zone più elevate, da faggi, frassini larici, betulle e castagni abitati da lepri, tassi, caprioli, conigli selvatici e volpi; qui nella bella stagione il sottobosco è disseminato da porcini, chiodini, finferle e albatrelli; più in basso circoscritti coltivi di seminativi contendono lo spazio a boschi cedui e robinie.

“Comune sparso” con sede in Livera. Di origini medievali, ha un’economia basata sulle attività industriali e sul turismo estivo. I pettinenghesi, con un indice di vecchiaia elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione risiede nelle località di Strona e Vaglio, in aggregati urbani minori (Banchette, Calunnia, Miniggio, Pianezze, Romanina, San Francesco e Trivero) nonché in case sparse. Il territorio, classificato di collina e comprendente l’isola amministrativa Alpe Peccia, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate; è caratterizzato dalla presenza di colline e bassi rilievi montuosi rivestiti, nelle zone più elevate, da faggi, frassini larici, betulle e castagni abitati da lepri, tassi, caprioli, conigli selvatici e volpi; qui nella bella stagione il sottobosco è disseminato da porcini, chiodini, finferle e albatrelli; più in basso circoscritti coltivi di seminativi contendono lo spazio a boschi cedui e robinie.

Storia

Il toponimo deriva con grande probabilità dal personale romano PITINUS, cui è stato aggiunto il suffisso -ACUS, trascritto nel testi medievali come “-Engus”. Sorta in epoca medievale come casale di Bioglio, lungo un’importante strada usata dai pastori per la transumanza, ne seguì le vicende storiche e amministrative fino al 1623; in questa data l’abitato ottenne infatti l’indipendenza per volere degli stessi Savoia. Inglobata tra i possedimenti di Giuseppe Manino (1722) passò ai suoi successori finché venne ceduta al conte Carlo Vincenzo de Genova (1784). Il borgo è impreziosito dalla presenza di due splendide parrocchiali: quella dedicata ai Santissimi Stefano e Giacomo, che custodisce nelle cinque navate interne una magnifica abside affrescata con pitture settecentesche, una tela barocca raffigurante Santa Caterina e pregiati arredi sacri; e quella di San Bernardo, ricostruita sull’originario oratorio nel 1600, con pregiato altare ligneo e una decorazione in stucco raffigurante la Via Crucis. Tra i numerosi oratori che costellano i dintorni dell’abitato, tra cui quelli della Madonna della Neve (XVIII secolo), di San Francesco (XVI secolo) e di San Grato (XVII secolo) merita sicuramente una visita quello di San Rocco: edificato in epoca rinascimentale e ristrutturato più volte presenta, all’esterno, una bella facciata con portico del Chiorino da Ponderano, mentre nella parte interna tre altari marmorei e un imponente organo ottocentesco adornano i locali che ospitarono, alla fine del 1800, la confraternita del Santo.

Il toponimo deriva con grande probabilità dal personale romano PITINUS, cui è stato aggiunto il suffisso -ACUS, trascritto nel testi medievali come “-Engus”. Sorta in epoca medievale come casale di Bioglio, lungo un’importante strada usata dai pastori per la transumanza, ne seguì le vicende storiche e amministrative fino al 1623; in questa data l’abitato ottenne infatti l’indipendenza per volere degli stessi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Inglobata tra i possedimenti di Giuseppe Manino (1722) passò ai suoi successori finché venne ceduta al conte Carlo Vincenzo de Genova (1784). Il borgo è impreziosito dalla presenza di due splendide parrocchiali: quella dedicata ai Santissimi Stefano e Giacomo, che custodisce nelle cinque navate interne una magnifica abside affrescata con pitture settecentesche, una tela barocca raffigurante Santa Caterina e pregiati arredi sacri; e quella di San Bernardo, ricostruita sull’originario oratorio nel 1600, con pregiato altare ligneo e una decorazione in stucco raffigurante la Via Crucis. Tra i numerosi oratori che costellano i dintorni dell’abitato, tra cui quelli della Madonna della Neve (XVIII secolo), di San Francesco (XVI secolo) e di San Grato (XVII secolo) merita sicuramente una visita quello di San Rocco: edificato in epoca rinascimentale e ristrutturato più volte presenta, all’esterno, una bella facciata con portico del Chiorino da Ponderano, mentre nella parte interna tre altari marmorei e un imponente organo ottocentesco adornano i locali che ospitarono, alla fine del 1800, la confraternita del Santo.

Economia

Oltre agli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede di Pro Loco. Il settore secondario, che occupa in maniera predominante il quadro delle attività produttive locali, è impegnato soprattutto nel comparto tessile, cui si affiancano poche piccole imprese a carattere artigianale legate alla produzione di metalli e all’edilizia. Il settore primario impiega invece solo una minima percentuale di manodopera locale, fornendo prodotti ortofrutticoli; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme di servizi, che comprende quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Ospita le scuole dell’obbligo e una biblioteca comunale. Non particolarmente articolato appare il panorama della ricettività, che offre la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Oltre agli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede di Pro Loco. Il settore secondario, che occupa in maniera predominante il quadro delle attività produttive locali, è impegnato soprattutto nel comparto <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, cui si affiancano poche piccole imprese a carattere artigianale legate alla produzione di metalli e all’edilizia. Il settore primario impiega invece solo una minima percentuale di manodopera locale, fornendo prodotti ortofrutticoli; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme di servizi, che comprende quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Ospita le scuole dell’obbligo e una biblioteca comunale. Non particolarmente articolato appare il panorama della ricettività, che offre la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Meta di richiamo turistico sia estivo che invernale, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare belle passeggiate alla scoperta delle numerose caratteristiche della flora e della fauna della zona. I suoi rapporti con i comuni del circondario non sono particolarmente intensi: la popolazione vi si rivolge prevalentemente per motivi di studio e per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si registrano manifestazioni folcloristiche che potrebbero richiamare visitatori dai dintorni. La festa dei Patroni, Santi Stefano e Giacomo, si celebra il 26 dicembre.

Meta di richiamo turistico sia estivo che invernale, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare belle passeggiate alla scoperta delle numerose caratteristiche della flora e della fauna della zona. I suoi rapporti con i comuni del circondario non sono particolarmente intensi: la popolazione vi si rivolge prevalentemente per motivi di studio e per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si registrano manifestazioni folcloristiche che potrebbero richiamare visitatori dai dintorni. La festa dei Patroni, Santi Stefano e Giacomo, si celebra il 26 dicembre.

Località

Alpe Peccia, Banchette, Fiaglio, Livera, San Francesco, Strona, Trivero, Vaglio

Alpe Peccia, Banchette, Fiaglio, Livera, San Francesco, Strona, Trivero, Vaglio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pettinengo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.