Descrizione

Piccola comunità collinare di origini medievali, la cui economia si basa essenzialmente sulle tradizionali attività rurali. I petruresi, che presentano un indice di vecchiaia superiore ai valori medi, si concentrano per la maggior parte nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità risiede nel minuscolo aggregato urbano di Lago e in alcune case sparse. L'abitato è situato su uno sperone roccioso da cui domina la valle del fiume Sabato; bordato da una florida vegetazione riparia, quest'ultimo descrive un'ampia ansa prima che le sue acque confluiscano, giunte nella conca di Benevento, nel bacino del fiume Calore. Il paesaggio tipicamente collinare che caratterizza il territorio comunale è caratterizzato dalla predominanza dei coltivi: ai lunghi filari di viti e olivi si alternano estensioni di alberi da frutto e piccole formazioni di macchia mediterranea e di boschi misti (acero, carpino, castagno e roverella). Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è “troncato” da un filetto d'oro: in alto campeggia, su fondo azzurro, un sole dorato munito di raggi solo nella parte superiore: cinque di questi sono acuti, quattro ondeggianti; in basso figurano, in “campo” rosso, due colli all'italiana d'argento.

Piccola comunità collinare di origini medievali, la cui economia si basa essenzialmente sulle tradizionali attività rurali. I petruresi, che presentano un indice di vecchiaia superiore ai valori medi, si concentrano per la maggior parte nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità risiede nel minuscolo aggregato urbano di Lago e in alcune case sparse. L'abitato è situato su uno sperone roccioso da cui domina la valle del fiume Sabato; bordato da una florida vegetazione riparia, quest'ultimo descrive un'ampia ansa prima che le sue acque confluiscano, giunte nella conca di Benevento, nel bacino del fiume Calore. Il paesaggio tipicamente collinare che caratterizza il territorio comunale è caratterizzato dalla predominanza dei coltivi: ai lunghi filari di viti e olivi si alternano estensioni di alberi da frutto e piccole formazioni di macchia mediterranea e di boschi misti (acero, carpino, castagno e roverella). Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è “troncato” da un filetto d'oro: in alto campeggia, su fondo azzurro, un sole dorato munito di raggi solo nella parte superiore: cinque di questi sono acuti, quattro ondeggianti; in basso figurano, in “campo” rosso, due colli all'italiana d'argento.

Storia

Menzionata, nel XIII secolo, come casale alle dipendenze del rettore di Benevento, fu inglobata, durante la dominazione angioina, nei domini dei D'Afflitto; passò successivamente ai Calenda, a Pietro de Candida e nuovamente ai Calenda, divenendo in seguito (XVII secolo) un marchesato della famiglia Marano. Nel 1927 fu aggregata al comune di Chianche e nel 1945 riconquistò la propria autonomia. Nel 1980 il terremoto che sconvolse l'Irpinia arrecò gravi danni alla struttura originaria del centro storico. Il toponimo, attestato nel Medioevo come Petruro di Montefuscolo e privo dell'attuale specificazione fino al 1950, deriva dal sostantivo latino PRAETORIUM, ‘dimora del pretore o palazzo signorile di campagna'. Il minuto e grazioso centro storico mantiene intatto, nonostante i gravi danni subiti in seguito alle scosse telluriche del 1980, il tipico aspetto di borgo medievale; tra le strette stradine lastricate in pietra che s'inerpicano tra le case arroccate si ergono ancora abitazioni del XVIII e del XIX secolo, adorne di pregevoli portali in pietra. Di notevole interesse artistico sono anche la settecentesca chiesa di San Bartolomeo, in cui sono custodite varie opere d'arte sacra, e la coeva cappella rurale di Montevergine; tra le dimore nobiliari spiccano palazzo Capozzi e palazzo Annecchini.

Menzionata, nel XIII secolo, come casale alle dipendenze del rettore di Benevento, fu inglobata, durante la dominazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ANGIOINA'>angioina</a>, nei domini dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DAFFLITTO'>D'Afflitto</a>; passò successivamente ai Calenda, a Pietro de Candida e nuovamente ai Calenda, divenendo in seguito (XVII secolo) un marchesato della famiglia Marano. Nel 1927 fu aggregata al comune di Chianche e nel 1945 riconquistò la propria autonomia. Nel 1980 il terremoto che sconvolse l'Irpinia arrecò gravi danni alla struttura originaria del centro storico. Il toponimo, attestato nel Medioevo come Petruro di Montefuscolo e privo dell'attuale specificazione fino al 1950, deriva dal sostantivo latino PRAETORIUM, ‘dimora del pretore o palazzo signorile di campagna'. Il minuto e grazioso centro storico mantiene intatto, nonostante i gravi danni subiti in seguito alle scosse telluriche del 1980, il tipico aspetto di borgo medievale; tra le strette stradine lastricate in pietra che s'inerpicano tra le case arroccate si ergono ancora abitazioni del XVIII e del XIX secolo, adorne di pregevoli portali in pietra. Di notevole interesse artistico sono anche la settecentesca chiesa di San Bartolomeo, in cui sono custodite varie opere d'arte sacra, e la coeva cappella rurale di Montevergine; tra le dimore nobiliari spiccano palazzo Capozzi e palazzo Annecchini.

Economia

Saldamente ancorata alle proprie tradizioni, la comunità petrurese è essenzialmente dedita alle tradizionali attività rurali, specializzate nella produzione di uva, olive e frutta; praticamente inesistente, poiché composto esclusivamente da piccolissime imprese edili, è il settore industriale: la forza lavoro locale, già sensibilmente diminuita in seguito all'emigrazione registratasi dal dopoguerra ad oggi, è perciò costretta al pendolarismo verso centri vicini maggiormente industrializzati. Il terziario, privo del servizio bancario, non mostra una particolare vivacità, al pari delle strutture e dei servizi di utilità sociale: sede degli ordinari uffici municipali e postali, è sprovvista di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado nonché di strutture culturali di rilievo; pressoché inesistente è inoltre l'apparato ricettivo mentre l'assistenza sanitaria è assicurata localmente soltanto da un ufficio sanitario comunale e dalla farmacia.

Saldamente ancorata alle proprie tradizioni, la comunità petrurese è essenzialmente dedita alle tradizionali attività rurali, specializzate nella produzione di uva, olive e frutta; praticamente inesistente, poiché composto esclusivamente da piccolissime imprese edili, è il settore industriale: la forza lavoro locale, già sensibilmente diminuita in seguito all'emigrazione registratasi dal dopoguerra ad oggi, è perciò costretta al pendolarismo verso centri vicini maggiormente industrializzati. Il terziario, privo del servizio bancario, non mostra una particolare vivacità, al pari delle strutture e dei servizi di utilità sociale: sede degli ordinari uffici municipali e postali, è sprovvista di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado nonché di strutture culturali di rilievo; pressoché inesistente è inoltre l'apparato ricettivo mentre l'assistenza sanitaria è assicurata localmente soltanto da un ufficio sanitario comunale e dalla farmacia.

Relazioni

Non rappresenta al momento una meta turistica particolarmente ricercata; si anima, comunque, in occasione di alcune manifestazioni legate soprattutto alle tradizioni religiose locali: in particolare, forte è nella comunità la devozione per la Madonna di Montevergine, in onore della quale dalla fine del XIX secolo si celebra una solenne festa, comprendente, tra l'altro, una processione, spettacoli pirotecnici e balli in piazza (8 settembre). La festa del Patrono, San Bartolomeo, si celebra il 24 agosto.

Non rappresenta al momento una meta turistica particolarmente ricercata; si anima, comunque, in occasione di alcune manifestazioni legate soprattutto alle tradizioni religiose locali: in particolare, forte è nella comunità la devozione per la Madonna di Montevergine, in onore della quale dalla fine del XIX secolo si celebra una solenne festa, comprendente, tra l'altro, una processione, spettacoli pirotecnici e balli in piazza (8 settembre). La festa del Patrono, San Bartolomeo, si celebra il 24 agosto.

Località

Lago

Lago

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Petruro Irpino rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.