Descrizione

Piccola comunità di collina, di probabile origine medievale, la cui economia si basa sulle tradizionali attività rurali e su un crescente sviluppo del turismo. I perlettesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, il nucleo urbano minore di Chiappa e numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che partono da un minimo di 229 e arrivano a un massimo di 761 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, sorge sulla cima di una collina.

Piccola comunità di collina, di probabile origine medievale, la cui economia si basa sulle tradizionali attività rurali e su un crescente sviluppo del turismo. I perlettesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, il nucleo urbano minore di Chiappa e numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che partono da un minimo di 229 e arrivano a un massimo di 761 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, sorge sulla cima di una collina.

Storia

Il toponimo rappresenta un fitonimo costruito attraverso il suffisso -ETUM sul latino PIRULUS, inteso come ‘pero cervino'. La documentazione del 991 si apre con “Perletum”. Sebbene non esistano testimonianze antiche circa le origini del borgo, si sa comunque che nel Medioevo appartenne ai marchesi Del Vasto, poi ai Del Carretto che cedettero il feudo al comune di Asti all'inizio del XII secolo. Passata agli Scarampi, venne poi eretta in marchesato a favore dei Gozzani di San Giorgio. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: la cappella di Sant'Antonino, all'interno della quale sono presenti pregevoli affreschi del Quattrocento, e un'alta torre in blocchi di pietra squadrati, con accentuate e profonde caditoie, che costituisce un resto importante dell'antico castello che fu fortificazione feudale con grosse mura, tutte in blocchi di pietra arenaria locale, andato in gran parte distrutto. Si conservano, oltre alla bella torre, alcuni tratti di mura e una massiccia porta ad arco della cinta esterna. Splendida memoria del passato è inoltre, la cappella dedicata a Sant'Antonino, oggi inserita nell'area cimiteriale del borgo.

Il toponimo rappresenta un fitonimo costruito attraverso il suffisso -ETUM sul latino PIRULUS, inteso come ‘pero cervino'. La documentazione del 991 si apre con “Perletum”. Sebbene non esistano testimonianze antiche circa le origini del borgo, si sa comunque che nel Medioevo appartenne ai marchesi Del Vasto, poi ai Del Carretto che cedettero il feudo al comune di Asti all'inizio del XII secolo. Passata agli Scarampi, venne poi eretta in marchesato a favore dei Gozzani di San Giorgio. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: la cappella di Sant'Antonino, all'interno della quale sono presenti pregevoli affreschi del Quattrocento, e un'alta torre in blocchi di pietra squadrati, con accentuate e profonde caditoie, che costituisce un resto importante dell'antico castello che fu fortificazione feudale con grosse mura, tutte in blocchi di pietra arenaria locale, andato in gran parte distrutto. Si conservano, oltre alla bella torre, alcuni tratti di mura e una massiccia porta ad arco della cinta esterna. Splendida memoria del passato è inoltre, la cappella dedicata a Sant'Antonino, oggi inserita nell'area cimiteriale del borgo.

Economia

È sede di Pro Loco. La struttura economica locale è basata, per quanto attiene l'agricoltura, sulla coltivazione di cereali, frumento, foraggi, uva (utilizzata per la produzione di vino Doc), nocciole e altra frutta, e sull'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli; per quanto riguarda l'aspetto industriale, esso è pressoché inesistente, se si eccettuano un'impresa di lavorazione del legno e semplici imprese operanti nel campo dell'edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Non annovera strutture sociali degne di nota. Carente è inoltre la dotazione di strutture scolastiche, che assicurano la frequenza delle sole classi elementari; manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Il settore della ricettività turistica offre la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario sul posto non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. La struttura economica locale è basata, per quanto attiene l'agricoltura, sulla coltivazione di cereali, frumento, foraggi, uva (utilizzata per la produzione di vino Doc), nocciole e altra frutta, e sull'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli; per quanto riguarda l'aspetto industriale, esso è pressoché inesistente, se si eccettuano un'impresa di lavorazione del legno e semplici imprese operanti nel campo dell'edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Non annovera strutture sociali degne di nota. Carente è inoltre la dotazione di strutture scolastiche, che assicurano la frequenza delle sole classi elementari; manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Il settore della ricettività turistica offre la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario sul posto non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Relazioni

Alla scarsa affluenza turistica, legata all'assenza di attrattive particolari, fa riscontro uno scarso afflusso dall'esterno anche nel mondo del lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire neppure l'impiego di tutta la manodopera locale costretta, pertanto, a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi; gli abitanti vi si rivolgono prevalentemente per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per motivi di studio. Sebbene sia ancora in una fase evolutiva, ha comunque intrapreso un'opera di valorizzazione atta a richiamare visitatori dai centri vicini, offrendo loro la possibilità di compiere escursioni attraverso un fitto bosco che conduce alla selvaggia valle erosa dal rio Tatorba, attraverso antichi sentieri. L'unico appuntamento di folclore è rappresentato dalla festa patronale, in occasione della quale è possibile apprezzare le specialità gastronomiche locali, come le nocciole e i fagioli bianchi, oppure degustare i pregiati vini Doc quali il Moscato e il Dolcetto d'Alba. Il Patrono, San Vittore, si festeggia l'8 maggio.

Alla scarsa affluenza turistica, legata all'assenza di attrattive particolari, fa riscontro uno scarso afflusso dall'esterno anche nel mondo del lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire neppure l'impiego di tutta la manodopera locale costretta, pertanto, a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi; gli abitanti vi si rivolgono prevalentemente per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per motivi di studio. Sebbene sia ancora in una fase evolutiva, ha comunque intrapreso un'opera di valorizzazione atta a richiamare visitatori dai centri vicini, offrendo loro la possibilità di compiere escursioni attraverso un fitto bosco che conduce alla selvaggia valle erosa dal rio Tatorba, attraverso antichi sentieri. L'unico appuntamento di folclore è rappresentato dalla festa patronale, in occasione della quale è possibile apprezzare le specialità gastronomiche locali, come le nocciole e i fagioli bianchi, oppure degustare i pregiati vini Doc quali il Moscato e il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DOLCETTODALBA'>Dolcetto d'Alba</a>. Il Patrono, San Vittore, si festeggia l'8 maggio.

Località

Chiappa

Chiappa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Perletto rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.