Descrizione

Comune di pianura, di origine prenuragica, che basa la sua economia soprattutto sulle attività agro-pastorali e industriali. I paulesi, che mostrano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, si concentrano per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, e offre un panorama di indiscutibile fascino. L’abitato, caratterizzato dalle case costruite in basalto, è interessato da una forte crescita edilizia. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, a sfondo dorato, figura un grappolo d’uva purpureo, posto in fascia; il secondo campo, smaltato di rosso, racchiude una stella d’oro a otto raggi; nella terza partizione, pure rossa, campeggia una pecora d’argento che cammina su una pianura verde; nel quarto riquadro, smaltato d’azzurro, si rappresenta, infine, un albero di olivo, verde, munito di nove frutti neri e fondato su una verde pianura.

Comune di pianura, di origine prenuragica, che basa la sua economia soprattutto sulle attività agro-pastorali e industriali. I paulesi, che mostrano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, si concentrano per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, e offre un panorama di indiscutibile fascino. L’abitato, caratterizzato dalle case costruite in basalto, è interessato da una forte crescita edilizia. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, a sfondo dorato, figura un grappolo d’uva purpureo, posto in fascia; il secondo campo, smaltato di rosso, racchiude una stella d’oro a otto raggi; nella terza partizione, pure rossa, campeggia una pecora d’argento che cammina su una pianura verde; nel quarto riquadro, smaltato d’azzurro, si rappresenta, infine, un albero di olivo, verde, munito di nove frutti neri e fondato su una verde pianura.

Storia

Il toponimo è formato con un elemento che si ritrova in toponimi sardi, come ad esempio PERDAS LATINAS, FIGU LATINA, probabilmente derivato da LATTE, con riferimento al colore lattiginoso delle acque, dei fichi o di certe pietre. Il suo territorio fu abitato fin dalla preistoria, come testimoniano numerosi siti archeologici: circa duecento nuraghi, decine di tombe dei giganti, dolmen e pozzi sacri. Nel 1237 fu donata dai giudici di Arborea all’arcivescovo arborense. Nel 1478 fu compresa nell’incontrada di Ocier reale e rimase feudo regio; nel 1827 assunse l’attuale denominazione. Sotto il profilo artistico, notevole importanza rivestono i nuraghi Oskina (che conserva ancora i tre piani originari), Mura Cuada (con la sua tomba dei giganti perfettamente conservata), Lugherras (il cui nome gli deriva dalle numerose lucerne ritrovate al suo interno), Sonnu, Perdosu, Sa Franga, Ziringonis, Funtana Aurras, Mura Mandra e Atzara. La tomba dei giganti di Goronna, per le sue dimensioni, è il monumento del genere più grande dell’isola. Eccezionale è, poi, l’area archeologica di Santa Cristina, costituita da un santuario di età nuragica, formato da un tempio a pozzo, dai resti di una torre nuragica e da un villaggio di capanne. Poco distante si trova la chiesa campestre omonima, con le “cumbessias” (vani chiusi) che ospitano i pellegrini in occasione di feste. Degne di nota sono anche: la parrocchiale dedicata a San Teodoro Martire, risalente al XVI-XVII secolo, in stile gotico-aragonese, con bella facciata realizzata in pietra trachite; la chiesa campestre di Santa Cristina; la chiesa settecentesca della Madonna d’Itria e quella della Maddalena, l’oratorio delle Anime e San Sebastiano.

Il toponimo è formato con un elemento che si ritrova in toponimi sardi, come ad esempio PERDAS LATINAS, FIGU LATINA, probabilmente derivato da LATTE, con riferimento al colore lattiginoso delle acque, dei fichi o di certe pietre. Il suo territorio fu abitato fin dalla preistoria, come testimoniano numerosi siti archeologici: circa duecento <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHI'>nuraghi</a>, decine di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=TOMBEDEIGIGANTI'>tombe dei giganti</a>, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DOLMEN'>dolmen</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=POZZISACRI'>pozzi sacri</a>. Nel 1237 fu donata dai giudici <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DIARBOREA'>di Arborea</a> all’arcivescovo arborense. Nel 1478 fu compresa nell’incontrada di Ocier reale e rimase feudo regio; nel 1827 assunse l’attuale denominazione. Sotto il profilo artistico, notevole importanza rivestono i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHI'>nuraghi</a> Oskina (che conserva ancora i tre piani originari), Mura Cuada (con la sua <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=TOMBADEIGIGANTI'>tomba dei giganti</a> perfettamente conservata), Lugherras (il cui nome gli deriva dalle numerose lucerne ritrovate al suo interno), Sonnu, Perdosu, Sa Franga, Ziringonis, Funtana Aurras, Mura Mandra e Atzara. La <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=TOMBADEIGIGANTI'>tomba dei giganti</a> di Goronna, per le sue dimensioni, è il monumento del genere più grande dell’isola. Eccezionale è, poi, l’area archeologica di Santa Cristina, costituita da un santuario di età <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICA'>nuragica</a>, formato da un tempio a pozzo, dai resti di una torre <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICA'>nuragica</a> e da un villaggio di capanne. Poco distante si trova la chiesa campestre omonima, con le “cumbessias” (vani chiusi) che ospitano i pellegrini in occasione di feste. Degne di nota sono anche: la parrocchiale dedicata a San Teodoro Martire, risalente al XVI-XVII secolo, in stile gotico-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESE'>aragonese</a>, con bella facciata realizzata in pietra trachite; la chiesa campestre di Santa Cristina; la chiesa settecentesca della Madonna d’Itria e quella della Maddalena, l’oratorio delle Anime e San Sebastiano.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura produce foraggi, vite, olivo, agrumi e frutteti. Si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini, suini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti del tessile, dell’abbigliamento, della produzione lattiero-caseario, della produzione alimentare e dell’edilizia. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nella confezione di tessuti (con lavorazione a grani, “pibiones”) lavorati con telai orizzontali. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca comunale. L’apparato ricettivo, comprendente un agriturismo, offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura produce foraggi, vite, olivo, agrumi e frutteti. Si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini, suini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti del tessile, dell’abbigliamento, della produzione lattiero-caseario, della produzione alimentare e dell’edilizia. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nella confezione di tessuti (con lavorazione a grani, “pibiones”) lavorati con telai orizzontali. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca comunale. L’apparato ricettivo, comprendente un agriturismo, offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Meta frequentata dagli amanti dell’archeologia e della storia, offre una sintesi delle maggiori civiltà che hanno vissuto nella zona. Motivo di richiamo è anche l’artigianato (caratterizzato dalla produzione di coperte, tovaglie, tappeti, ecc.) teso alla salvaguardia e alla tutela di antiche tradizioni. Tra le manifestazioni: la festa di Sant’Antonio Abate, a gennaio; il Carnevale con sfilate di maschere e carri allegorici, a febbraio; la Madonna d’Itri, ad aprile; Santa Cristina, a maggio; Santa Maria Maddalena e il premio letterario Prantaferru, a luglio; San Costantino, a settembre; San Serafino, a ottobre. Il Patrono, San Teodoro, si festeggia il 9 novembre.

Meta frequentata dagli amanti dell’archeologia e della storia, offre una sintesi delle maggiori civiltà che hanno vissuto nella zona. Motivo di richiamo è anche l’artigianato (caratterizzato dalla produzione di coperte, tovaglie, tappeti, ecc.) teso alla salvaguardia e alla tutela di antiche tradizioni. Tra le manifestazioni: la festa di Sant’Antonio Abate, a gennaio; il Carnevale con sfilate di maschere e carri allegorici, a febbraio; la Madonna d’Itri, ad aprile; Santa Cristina, a maggio; Santa Maria Maddalena e il premio letterario Prantaferru, a luglio; San Costantino, a settembre; San Serafino, a ottobre. Il Patrono, San Teodoro, si festeggia il 9 novembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Paulilatino in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.