Descrizione

Centro di montagna, di origine antica, la cui economia si basa soprattutto sullo sviluppo del turismo. I paularesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerose case sparse e le località di Chiaulis, Dierico, Ravinis, Salino, Trelli e Cogliat. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.198 metri di quota. L'abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è uno scudo trinciato “abbassato” d’azzurro e di rosso. Vi si raffigurano tre torri di muro merlate alla ghibellina e fondate sulla linea di trinciatura, lungo la quale si dispongono tre stelle d’oro a sei raggi ordinate sotto le basi delle torri.

Centro di montagna, di origine antica, la cui economia si basa soprattutto sullo sviluppo del turismo. I paularesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerose case sparse e le località di Chiaulis, Dierico, Ravinis, Salino, Trelli e Cogliat. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.198 metri di quota. L'abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è uno scudo trinciato “abbassato” d’azzurro e di rosso. Vi si raffigurano tre torri di muro merlate alla ghibellina e fondate sulla linea di trinciatura, lungo la quale si dispongono tre stelle d’oro a sei raggi ordinate sotto le basi delle torri.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono probabilmente ai galli, cui subentrarono stanziamenti di romani, come testimoniato dal rinvenimento di diversi reperti archeologici e dall’etimologia del toponimo, derivante dal termine latino POPOLUS, ‘pioppo’, con l’aggiunta del suffisso –ARIU. Nel corso del Medioevo fu sottoposta alla giurisdizione dell’abbazia di Moggio e della pieve di San Floriano, acquistando una certa rilevanza economica sia in epoca patriarcale che durante la dominazione veneziana, per l’ingente quantità di legname che i suoi boschi assicuravano agli arsenali. Dotata di fortificazioni, ha vissuto momenti tragici, a causa di disastrose alluvioni e grandi incendi, cui si unì la paura per l’invasione dei turchi, nella seconda metà del XV secolo. Seguendo le vicende del resto del Friuli, nel 1866 fu annessa all’Italia. Posta al confine con l’impero austro-ungarico, durante la prima guerra mondiale si trovò in prima linea: ancora oggi si possono osservare le tracce dei furiosi combattimenti che si svolsero sulle montagne circostanti. Nel 1944 fu occupata dai tedeschi che, con l’aiuto di mercenari cosacchi, deportarono gran parte degli uomini, commettendo ogni sorta di violenze sul resto della popolazione. Tra le testimonianze storico-artistiche spiccano: il cinquecentesco palazzo Calice-Screm; il palazzo Fabiani Linussio, risalente al Settecento; la casa Gerometta, della fine del XVI secolo, e il settecentesco palazzo Valerio-Calice, in località Villafuori. Nell’architettura sacra degne di nota sono: la parrocchiale, del XVIII secolo, contenente pregevoli affreschi, e la chiesa della Madonna di Lourdes, eretta negli anni Trenta.

I primi insediamenti nella zona risalgono probabilmente ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=GALLI'>galli</a>, cui subentrarono stanziamenti di romani, come testimoniato dal rinvenimento di diversi reperti archeologici e dall’etimologia del toponimo, derivante dal termine latino POPOLUS, ‘pioppo’, con l’aggiunta del suffisso –ARIU. Nel corso del Medioevo fu sottoposta alla giurisdizione dell’abbazia di Moggio e della pieve di San Floriano, acquistando una certa rilevanza economica sia in epoca patriarcale che durante la dominazione veneziana, per l’ingente quantità di legname che i suoi boschi assicuravano agli arsenali. Dotata di fortificazioni, ha vissuto momenti tragici, a causa di disastrose alluvioni e grandi incendi, cui si unì la paura per l’invasione dei turchi, nella seconda metà del XV secolo. Seguendo le vicende del resto del Friuli, nel 1866 fu annessa all’Italia. Posta al confine con l’impero austro-ungarico, durante la prima guerra mondiale si trovò in prima linea: ancora oggi si possono osservare le tracce dei furiosi combattimenti che si svolsero sulle montagne circostanti. Nel 1944 fu occupata dai tedeschi che, con l’aiuto di mercenari cosacchi, deportarono gran parte degli uomini, commettendo ogni sorta di violenze sul resto della popolazione. Tra le testimonianze storico-artistiche spiccano: il cinquecentesco palazzo Calice-Screm; il palazzo Fabiani Linussio, risalente al Settecento; la casa Gerometta, della fine del XVI secolo, e il settecentesco palazzo Valerio-Calice, in località Villafuori. Nell’architettura sacra degne di nota sono: la parrocchiale, del XVIII secolo, contenente pregevoli affreschi, e la chiesa della Madonna di Lourdes, eretta negli anni Trenta.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede della stazione dei carabinieri. L’agricoltura è basata essenzialmente sulla produzione di ortaggi, a causa delle caratteristiche del territorio, che non si presenta adatto a diversi tipi di coltivazioni. L’abbondanza di pascoli di alta quota favorisce l’allevamento di bovini, ovini e caprini; si allevano anche suini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario) edile e del legno. È presente il servizio bancario; una rete commerciale di dimensioni modeste ma sufficiente al soddisfacimento dei bisogni primari della comunità, completa il panorama delle attività terziarie. Nelle scuole locali si impartisce l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Tra le strutture sportive e per il tempo libero si segnala un campo di calcio. Le strutture ricettive offrono una buona possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede della stazione dei carabinieri. L’agricoltura è basata essenzialmente sulla produzione di ortaggi, a causa delle caratteristiche del territorio, che non si presenta adatto a diversi tipi di coltivazioni. L’abbondanza di pascoli di alta quota favorisce l’allevamento di bovini, ovini e caprini; si allevano anche suini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario) edile e del legno. È presente il servizio bancario; una rete commerciale di dimensioni modeste ma sufficiente al soddisfacimento dei bisogni primari della comunità, completa il panorama delle attività terziarie. Nelle scuole locali si impartisce l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Tra le strutture sportive e per il tempo libero si segnala un campo di calcio. Le strutture ricettive offrono una buona possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Località di villeggiatura, registra un significativo movimento di turisti, attratti dalla possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo delle bellezze dell’ambiente naturale in gran parte ancora incontaminato. Abbastanza frequentata anche per lavoro, intrattiene intensi rapporti con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli eventi ricorrenti, che richiamano visitatori dai dintorni, vanno menzionati: il cosiddetto “Lancio das Pirules”, a giugno; la rassegna dei cori alpini, la manifestazione “Mistirs” e la marcia non competitiva “Quattro passi per le frazioni”, che si svolgono ad agosto. La festa del Patrono, S. Vito, si celebra il 15 giugno.

Località di villeggiatura, registra un significativo movimento di turisti, attratti dalla possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo delle bellezze dell’ambiente naturale in gran parte ancora incontaminato. Abbastanza frequentata anche per lavoro, intrattiene intensi rapporti con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli eventi ricorrenti, che richiamano visitatori dai dintorni, vanno menzionati: il cosiddetto “Lancio das Pirules”, a giugno; la rassegna dei cori alpini, la manifestazione “Mistirs” e la marcia non competitiva “Quattro passi per le frazioni”, che si svolgono ad agosto. La festa del Patrono, S. Vito, si celebra il 15 giugno.

Località

Chiaulis, Dierico, Ravinis, Salino, Trelli

Chiaulis, Dierico, Ravinis, Salino, Trelli

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Paularo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.