Descrizione

Centro di montagna, di origine preistorica, famoso per la produzione artigianale dei coltelli; la sua economia si fonda sulla tradizionale attività agricola e zootecnica e su una discreta produzione industriale. I pattadesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si divide tra il nucleo urbano minore di Bantine e un piccolo numero di case sparse. Il territorio, ricco di boschi di lecci, querce da sughero e roverelle, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 232 a un massimo di 1.093 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da forte espansione edilizia, mantiene, nel suo nucleo storico, le caratteristiche stradine ripide e tortuose e le case in granito; il suo andamento plano-altimetrico è tipico di montagna.

Centro di montagna, di origine preistorica, famoso per la produzione artigianale dei coltelli; la sua economia si fonda sulla tradizionale attività agricola e zootecnica e su una discreta produzione industriale. I pattadesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si divide tra il nucleo urbano minore di Bantine e un piccolo numero di case sparse. Il territorio, ricco di boschi di lecci, querce da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=SUGHERO'>sughero</a> e roverelle, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 232 a un massimo di 1.093 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da forte espansione edilizia, mantiene, nel suo nucleo storico, le caratteristiche stradine ripide e tortuose e le case in granito; il suo andamento plano-altimetrico è tipico di montagna.

Storia

Il toponimo è documentato dalle forme “Patzada”, “Pathada” e “Bossada”. Esso corrisponde alla voce logudorese settentrionale “Pattàda” ‘piccolo altopiano' o ‘luogo eminente dal quale lo sguardo spazi in un ampio orizzonte'. È ritenuto, da alcuni, di origine preromana, mentre da altri di derivazione latina, dal termine COACTI-RE ‘schiacciare', per cui la denominazione si riferirebbe alla forma schiacciata del rilievo. Le sue origini risalgono al periodo preistorico. In epoca medievale divenne un'importante villa della curatoria di monte Acuto, sotto i giudici del Logudoro. Questi, sul finire del XII secolo, la munirono dell'imponente castello di Olomene. Con la decadenza del giudicato entrò a far parte dei possedimenti dei Doria e, successivamente, di quelli dei Malaspina. Passata anche sotto il governo dei Giudici d'Arborea, nel XVIII secolo venne acquisita dal ducato di monte Acuto. Tra le poche vestigia del passato figurano: la parrocchiale dedicata a Santa Sabina; la chiesa di San Giovanni; alcune architetture in granito site in periferia; i resti della chiesetta di San Gavino; il nuraghe Lerno.

Il toponimo è documentato dalle forme “Patzada”, “Pathada” e “Bossada”. Esso corrisponde alla voce <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=LOGUDORESE'>logudorese</a> settentrionale “Pattàda” ‘piccolo altopiano' o ‘luogo eminente dal quale lo sguardo spazi in un ampio orizzonte'. È ritenuto, da alcuni, di origine preromana, mentre da altri di derivazione latina, dal termine COACTI-RE ‘schiacciare', per cui la denominazione si riferirebbe alla forma schiacciata del rilievo. Le sue origini risalgono al periodo preistorico. In epoca medievale divenne un'importante villa della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> di monte Acuto, sotto i giudici del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=LOGUDORO'>Logudoro</a>. Questi, sul finire del XII secolo, la munirono dell'imponente castello di Olomene. Con la decadenza del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATO'>giudicato</a> entrò a far parte dei possedimenti dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DORIA'>Doria</a> e, successivamente, di quelli dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=MALASPINA'>Malaspina</a>. Passata anche sotto il governo dei Giudici <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DARBOREA'>d'Arborea</a>, nel XVIII secolo venne acquisita dal ducato di monte Acuto. Tra le poche vestigia del passato figurano: la parrocchiale dedicata a Santa Sabina; la chiesa di San Giovanni; alcune architetture in granito site in periferia; i resti della chiesetta di San Gavino; il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHE'>nuraghe</a> Lerno.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L'agricoltura è basata sulla coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi, viti e frutta. Accanto al lavoro dei campi si pratica anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore industriale, discretamente sviluppato, si compone di realtà produttive che operano nei comparti: lattiero-caseario, alimentare, tessile, della lavorazione del legno, della produzione di articoli in plastica, dei laterizi, edile e metallurgico. Discreta è anche la presenza del terziario: è fornito il servizio bancario; la rete distributiva riesce a soddisfare sufficientemente le esigenze primarie della popolazione. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie; per l'arricchimento culturale si segnala la biblioteca civica. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L'agricoltura è basata sulla coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi, viti e frutta. Accanto al lavoro dei campi si pratica anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore industriale, discretamente sviluppato, si compone di realtà produttive che operano nei comparti: lattiero-caseario, alimentare, tessile, della lavorazione del legno, della produzione di articoli in plastica, dei laterizi, edile e metallurgico. Discreta è anche la presenza del terziario: è fornito il servizio bancario; la rete distributiva riesce a soddisfare sufficientemente le esigenze primarie della popolazione. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie; per l'arricchimento culturale si segnala la biblioteca civica. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Le bellezze naturali che la circondano, quali il monte Lerno (dove è stata creata un'oasi di ripopolamento per mufloni e cervi sardi) e l'omonimo lago artificiale, rappresentano una delle principali attrazioni della zona. Rilevante è, oltre il turismo naturalistico, anche l'afflusso di visitatori desiderosi di entrare a contatto con la tradizione artigiana locale, produttrice della “resolza”, il tipico coltello a serramanico con manico in corno di montone o muflone, e delle forbici per la tosatura delle pecore. Frutto di secolari trasmissioni di generazione in generazione, questo importante elemento della cultura sarda è mantenuto ancora vivo oggi e mostrato fieramente in periodiche esposizioni locali. Altre attività artigianali sono quelle della fabbricazioni di strumenti a corda, principalmente violini, dei “tascas”, rustici zainetti per allevatori, del tipico miele amaro e della cosiddetta spianata, pane a sfoglia di semola di grano duro. Tra gli eventi ricorrenti si segnala la festa di carnevale, caratterizzata dalla sfilata di carri e dal pranzo comunitario. La festa della Patrona, Santa Sabina, si celebra il 29 agosto.

Le bellezze naturali che la circondano, quali il monte Lerno (dove è stata creata un'oasi di ripopolamento per mufloni e cervi sardi) e l'omonimo lago artificiale, rappresentano una delle principali attrazioni della zona. Rilevante è, oltre il turismo naturalistico, anche l'afflusso di visitatori desiderosi di entrare a contatto con la tradizione artigiana locale, produttrice della “resolza”, il tipico coltello a serramanico con manico in corno di montone o muflone, e delle forbici per la tosatura delle pecore. Frutto di secolari trasmissioni di generazione in generazione, questo importante elemento della cultura sarda è mantenuto ancora vivo oggi e mostrato fieramente in periodiche esposizioni locali. Altre attività artigianali sono quelle della fabbricazioni di strumenti a corda, principalmente violini, dei “tascas”, rustici zainetti per allevatori, del tipico miele amaro e della cosiddetta spianata, pane a sfoglia di semola di grano duro. Tra gli eventi ricorrenti si segnala la festa di carnevale, caratterizzata dalla sfilata di carri e dal pranzo comunitario. La festa della Patrona, Santa Sabina, si celebra il 29 agosto.

Località

Bantine

Bantine

Fondi europei 2021-2027

Comune di Pattada in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.