Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origini antiche, la cui economia si alimenta essenzialmente di attività del settore dell'agricoltura, oltre che sul turismo estivo. I parzanicensi presentano un indice di vecchiaia particolarmente alto e sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, che fa registrare una forte espansione edilizia, ma sono distribuiti anche nelle località di Acquaiolo, Casarola e Portirone nonché in un gran numero di case sparse, dove si trova quasi un quarto della popolazione. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni molto evidenti determinate da un'altitudine compresa tra un minimo di 185 e un massimo di 1.108 metri sul livello del mare; di tale conformazione orografica risente, naturalmente, il capoluogo comunale, il cui andamento plano-altimetrico è quello tipico dei paesi collinari incastonati tra i monti. Lo stemma comunale, concesso con decreto del 1997, è diviso in due parti: nel primo campo, smaltato d'azzurro, è raffigurata una torre dorata merlata alla guelfa, fondata in punta e sormontata da un riccio di castagna dorato, attraversato in basso dalla castagna rovesciata; sullo sfondo rosso della seconda parte spicca uno stelo di ranuncolo, dorato, posto in sbarra alzata, con due fiori e cinque foglie.

Piccola comunità di montagna, di origini antiche, la cui economia si alimenta essenzialmente di attività del settore dell'agricoltura, oltre che sul turismo estivo. I parzanicensi presentano un indice di vecchiaia particolarmente alto e sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, che fa registrare una forte espansione edilizia, ma sono distribuiti anche nelle località di Acquaiolo, Casarola e Portirone nonché in un gran numero di case sparse, dove si trova quasi un quarto della popolazione. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni molto evidenti determinate da un'altitudine compresa tra un minimo di 185 e un massimo di 1.108 metri sul livello del mare; di tale conformazione orografica risente, naturalmente, il capoluogo comunale, il cui andamento plano-altimetrico è quello tipico dei paesi collinari incastonati tra i monti. Lo stemma comunale, concesso con decreto del 1997, è diviso in due parti: nel primo campo, smaltato d'azzurro, è raffigurata una torre dorata merlata alla guelfa, fondata in punta e sormontata da un riccio di castagna dorato, attraversato in basso dalla castagna rovesciata; sullo sfondo rosso della seconda parte spicca uno stelo di ranuncolo, dorato, posto in sbarra alzata, con due fiori e cinque foglie.

Storia

Le sue origini risalgono a epoche antiche, come sembra confermare l'etimologia del toponimo, che probabilmente è il risultato di una trasformazione volgare del nome latino di persona PRECIUS, con l'aggiunta del suffisso -anicus, -anica, indicante appartenenza. Le prime notizie certe si riferiscono comunque al periodo medievale e in particolare ai tempi delle aspre lotte tra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini: verso la fine del XIV secolo fu incendiata e distrutta dai guelfi di Adrara, capeggiati da Giovanni Fermo. La storia successiva, nella quale mancano eventi di particolare rilievo, ha seguito quella del resto della provincia che, dopo essere stato assoggettato al dominio dei Visconti, nella prima metà del Quattrocento passò sotto la signoria veneziana, restandovi fino al declino della Serenissima, sul finire del XVIII secolo. Interessante dal punto di vista architettonico è la chiesa parrocchiale di San Colombano, costruita verso la fine del Settecento ma ampliata e restaurata di recente; al suo interno si possono ammirare pregevoli tele del XVII secolo e altre opere di arte sacra, tra cui un crocifisso in rame, databile al Cinquecento.

Le sue origini risalgono a epoche antiche, come sembra confermare l'etimologia del toponimo, che probabilmente è il risultato di una trasformazione volgare del nome latino di persona PRECIUS, con l'aggiunta del suffisso -anicus, -anica, indicante appartenenza. Le prime notizie certe si riferiscono comunque al periodo medievale e in particolare ai tempi delle aspre lotte tra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini: verso la fine del XIV secolo fu incendiata e distrutta dai guelfi di Adrara, capeggiati da Giovanni Fermo. La storia successiva, nella quale mancano eventi di particolare rilievo, ha seguito quella del resto della provincia che, dopo essere stato assoggettato al dominio dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, nella prima metà del Quattrocento passò sotto la signoria veneziana, restandovi fino al declino della Serenissima, sul finire del XVIII secolo. Interessante dal punto di vista architettonico è la chiesa parrocchiale di San Colombano, costruita verso la fine del Settecento ma ampliata e restaurata di recente; al suo interno si possono ammirare pregevoli tele del XVII secolo e altre opere di arte sacra, tra cui un crocifisso in rame, databile al Cinquecento.

Economia

I pochi abitanti rimasti possono contare su una discreta affluenza di visitatori attirati dalle bellezze naturali in cui il paese è immerso, cosicché il turismo è diventato il cardine di un'economia precedentemente incentrata sull'agricoltura. Quest'ultima, comunque, continua a rappresentare importantissima fonte di reddito: il settore è rappresentato perlopiù da allevamenti bovini, oltre che suini, caprini, equini, avicoli. La comunità non dispone di sportelli bancari sul posto; comunque, il terziario può contare su una rete distributiva adeguata, di piccole dimensioni ma sufficiente a sopperire ai bisogni primari della popolazione; tra i servizi, in particolare, si segnalano quelli offerti dalla pubblica amministrazione. Le scuole locali sono sola la materna e le elementari, sicché per completare l'istruzione obbligatoria occorre rivolgersi ai comuni vicini; la popolazione ha a disposizione, comunque, una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di agriturismo, mentre per usufruire di un'assistenza sanitaria completa nonché del servizio farmaceutico occorre rivolgersi altrove, vista l'assenza di strutture ospedaliere e di farmacie.

I pochi abitanti rimasti possono contare su una discreta affluenza di visitatori attirati dalle bellezze naturali in cui il paese è immerso, cosicché il turismo è diventato il cardine di un'economia precedentemente incentrata sull'agricoltura. Quest'ultima, comunque, continua a rappresentare importantissima fonte di reddito: il settore è rappresentato perlopiù da allevamenti bovini, oltre che suini, caprini, equini, avicoli. La comunità non dispone di sportelli bancari sul posto; comunque, il terziario può contare su una rete distributiva adeguata, di piccole dimensioni ma sufficiente a sopperire ai bisogni primari della popolazione; tra i servizi, in particolare, si segnalano quelli offerti dalla pubblica amministrazione. Le scuole locali sono sola la materna e le elementari, sicché per completare l'istruzione obbligatoria occorre rivolgersi ai comuni vicini; la popolazione ha a disposizione, comunque, una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di agriturismo, mentre per usufruire di un'assistenza sanitaria completa nonché del servizio farmaceutico occorre rivolgersi altrove, vista l'assenza di strutture ospedaliere e di farmacie.

Relazioni

Mentre è interessata dal flusso di visitatori attirati dalle strutture turistiche, che consentono un contatto diretto con la natura del luogo, è poco frequentata per ragioni legate al lavoro, a causa della sua struttura economica; i suoi rapporti con i comuni vicini, pertanto, sono poco rilevanti, anche se si intensificano in occasione di un appuntamento tradizionale con il folclore locale, la Festa della Santissima Trinità, celebrata il 2 giugno e la seconda domenica di luglio. La festa del Patrono, S. Rocco, ricorre il 16 agosto, richiamando fedeli anche dai dintorni.

Mentre è interessata dal flusso di visitatori attirati dalle strutture turistiche, che consentono un contatto diretto con la natura del luogo, è poco frequentata per ragioni legate al lavoro, a causa della sua struttura economica; i suoi rapporti con i comuni vicini, pertanto, sono poco rilevanti, anche se si intensificano in occasione di un appuntamento tradizionale con il folclore locale, la Festa della Santissima Trinità, celebrata il 2 giugno e la seconda domenica di luglio. La festa del Patrono, S. Rocco, ricorre il 16 agosto, richiamando fedeli anche dai dintorni.

Località

Acquaiolo, Casarola, Lago d'Iseo, Portirone

Acquaiolo, Casarola, Lago d'Iseo, Portirone

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Parzanica rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.