Descrizione

Piccola comunità di pianura, dalle antiche origini, con un'economia essenzialmente agricola. I pancaranesi presentano un indice di vecchiaia particolarmente alto e risiedono pressoché integralmente nel capoluogo comunale; una piccola percentuale vive nella vicina località di Bonesca -contigua al nucleo Buschi del comune di Cervesina-. Il territorio comunale, comprendente anche l'isola amministrativa di Cusana, presenta un profilo molto regolare e un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante. La vicinanza al fiume Po ha condizionato da sempre la vita e l'economia di questo minuscolo borgo dell'Oltrepò pavese, creando le premesse per la nascita di una comunità prettamente agricola. L'attaccamento alle tradizioni contadine si avverte anche osservando la fisionomia dell'abitato che, non conoscendo il fenomeno dell'espansione edilizia, è rimasto sostanzialmente immutato, conservando la sua tipica impronta rurale. Sullo sfondo rosso dello stemma municipale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca una croce di Sant'Andrea smaltata d'azzurro.

Piccola comunità di pianura, dalle antiche origini, con un'economia essenzialmente agricola. I pancaranesi presentano un indice di vecchiaia particolarmente alto e risiedono pressoché integralmente nel capoluogo comunale; una piccola percentuale vive nella vicina località di Bonesca -contigua al nucleo Buschi del comune di Cervesina-. Il territorio comunale, comprendente anche l'isola amministrativa di Cusana, presenta un profilo molto regolare e un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante. La vicinanza al fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PO'>Po</a> ha condizionato da sempre la vita e l'economia di questo minuscolo borgo dell'Oltrepò <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PAVESE'>pavese</a>, creando le premesse per la nascita di una comunità prettamente agricola. L'attaccamento alle tradizioni contadine si avverte anche osservando la fisionomia dell'abitato che, non conoscendo il fenomeno dell'espansione edilizia, è rimasto sostanzialmente immutato, conservando la sua tipica impronta rurale. Sullo sfondo rosso dello stemma municipale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca una croce di Sant'Andrea smaltata d'azzurro.

Storia

Sebbene non si conoscano le precise origini del suo toponimo, da alcuni riportato all'unione del termine germanico "panca", che significa 'roggia', con "rana'', con probabile riferimento ad una zona paludosa popolata da rane, e da altri ai termini greci "pan'', tutto, e "charis'', grazia, è certo il suo inserimento, verso la metà del X secolo, tra i possedimenti del vescovo di Pavia, cui era stata donata dagli imperatori Ugo e Lotario e confermata da Ottone ed Enrico III. Rimasta a lungo sotto la diretta autorità vescovile, come attestato da due documenti risalenti al 1227 e al 1392, nei quali si stabilivano le rendite spettanti al vescovo pavese, nella seconda metà del XV secolo venne subinfeudata a Pietro dal Verme. Fu liberata dagli usurai, che l'avevano sottratta alla Mensa di Pavia, per opera del Vescovo Guido Langosco. Dopo il fervore artistico, che la pervase nel XVI secolo, registrò un progressivo declino con l'avvento dell'occupazione spagnola, caratterizzata, tra l'altro, da varie epidemie. Nel 1859, nel corso della guerra austro-franco-piemontese, vi si scontrarono una pattuglia austriaca ed una piemontese. Dal punto di vista monumentale, degna di rilievo è la chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo che, edificata probabilmente nel XV secolo, conserva al suo interno pregevoli affreschi di Bernardino De' Rossi, riportati alla luce con il restauro del 1895.

Sebbene non si conoscano le precise origini del suo toponimo, da alcuni riportato all'unione del termine germanico "panca", che significa 'roggia', con "rana'', con probabile riferimento ad una zona paludosa popolata da rane, e da altri ai termini greci "pan'', tutto, e "charis'', grazia, è certo il suo inserimento, verso la metà del X secolo, tra i possedimenti del vescovo di Pavia, cui era stata donata dagli imperatori Ugo e Lotario e confermata da Ottone ed Enrico III. Rimasta a lungo sotto la diretta autorità vescovile, come attestato da due documenti risalenti al 1227 e al 1392, nei quali si stabilivano le rendite spettanti al vescovo pavese, nella seconda metà del XV secolo venne subinfeudata a Pietro dal Verme. Fu liberata dagli usurai, che l'avevano sottratta alla Mensa di Pavia, per opera del Vescovo Guido Langosco. Dopo il fervore artistico, che la pervase nel XVI secolo, registrò un progressivo declino con l'avvento dell'occupazione spagnola, caratterizzata, tra l'altro, da varie epidemie. Nel 1859, nel corso della guerra austro-franco-piemontese, vi si scontrarono una pattuglia austriaca ed una piemontese. Dal punto di vista monumentale, degna di rilievo è la chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo che, edificata probabilmente nel XV secolo, conserva al suo interno pregevoli affreschi di Bernardino De' Rossi, riportati alla luce con il restauro del 1895.

Economia

Esclusi gli uffici municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota e, mancando sul posto anche una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. La principale, se non proprio l'unica, fonte di reddito per gli abitanti è costituita dall'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi e vite. Il forte attaccamento alle abitudini contadine ha impedito all'industria di affacciarsi in questa realtà economica: infatti, le iniziative presenti, limitate al comparto edile, sono pressoché insignificanti. Molto modesta è anche la presenza del terziario, che si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dei soli servizi indispensabili. Mancano del tutto strutture sanitarie (farmacie, ospedali), sociali (asili nido e case riposo) e scolastiche mentre si segnala la presenza di una biblioteca; la struttura ricettiva non offre il soggiorno.

Esclusi gli uffici municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota e, mancando sul posto anche una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. La principale, se non proprio l'unica, fonte di reddito per gli abitanti è costituita dall'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi e vite. Il forte attaccamento alle abitudini contadine ha impedito all'industria di affacciarsi in questa realtà economica: infatti, le iniziative presenti, limitate al comparto edile, sono pressoché insignificanti. Molto modesta è anche la presenza del terziario, che si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dei soli servizi indispensabili. Mancano del tutto strutture sanitarie (farmacie, ospedali), sociali (asili nido e case riposo) e scolastiche mentre si segnala la presenza di una biblioteca; la struttura ricettiva non offre il soggiorno.

Relazioni

Priva di attrattive in grado di farne una meta turistica almeno in ambito provinciale, non offre né ai suoi abitanti né tanto meno a persone esterne particolari opportunità di lavoro, vista l'assenza di adeguate strutture produttive. Gli stessi rapporti con i comuni vicini sono molto limitati, mancando, oltre a scuole e servizi, anche quelle manifestazioni legate a tradizioni folcloristiche che altrove sono solite richiamare numerosi visitatori. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, ricorre il 29 giugno ma viene celebrata la prima domenica di ottobre.

Priva di attrattive in grado di farne una meta turistica almeno in ambito provinciale, non offre né ai suoi abitanti né tanto meno a persone esterne particolari opportunità di lavoro, vista l'assenza di adeguate strutture produttive. Gli stessi rapporti con i comuni vicini sono molto limitati, mancando, oltre a scuole e servizi, anche quelle manifestazioni legate a tradizioni folcloristiche che altrove sono solite richiamare numerosi visitatori. La festa dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, ricorre il 29 giugno ma viene celebrata la prima domenica di ottobre.

Località

Bonesca, Cusana

Bonesca, Cusana

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pancarana rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.