Descrizione

Centro collinare, sorto probabilmente nella remota antichità; è sorretto dalle attività agricole, dall’industria e dal turismo. Poco più della metà dei palombaresi, con un indice di vecchiaia nella media, risiede nel capoluogo comunale –quest’ultimo, arroccato su un’altura conica, è formato da un nucleo antico, disposto in cerchi concentrici e raccolto intorno a un castello cinto di mura, nonché da una parte moderna, per lo più concentrata intorno alla piazza principale, da cui si diramano le strade di accesso–; il resto della comunità si divide tra le località di Cretone e Stazzano, una serie di aggregati urbani elementari e numerose case sparse. Il comprensorio comunale è dominato dalla maestosa vetta del monte Gennaro, sulle cui pendici si dispongono dal basso verso l’alto, scandendo le fasce altimetriche, frutteti e macchia mediterranea, boschi misti di latifoglie e secolari faggete. Fra le numerose specie vegetali presenti spicca lo storace comune, una rarissima pianta utilizzata sin dall’antichità per la produzione dell’incenso. Sullo sfondo azzurro dello stemma, concesso con Decreto del Capo del Governo, compare un monte a tre cime; su quella centrale è posta una colomba con un ramoscello di olivo nel becco.

Centro collinare, sorto probabilmente nella remota antichità; è sorretto dalle attività agricole, dall’industria e dal turismo. Poco più della metà dei palombaresi, con un indice di vecchiaia nella media, risiede nel capoluogo comunale –quest’ultimo, arroccato su un’altura conica, è formato da un nucleo antico, disposto in cerchi concentrici e raccolto intorno a un castello cinto di mura, nonché da una parte moderna, per lo più concentrata intorno alla piazza principale, da cui si diramano le strade di accesso–; il resto della comunità si divide tra le località di Cretone e Stazzano, una serie di aggregati urbani elementari e numerose case sparse. Il comprensorio comunale è dominato dalla maestosa vetta del monte Gennaro, sulle cui pendici si dispongono dal basso verso l’alto, scandendo le fasce altimetriche, frutteti e macchia mediterranea, boschi misti di latifoglie e secolari faggete. Fra le numerose specie vegetali presenti spicca lo storace comune, una rarissima pianta utilizzata sin dall’antichità per la produzione dell’incenso. Sullo sfondo azzurro dello stemma, concesso con Decreto del Capo del Governo, compare un monte a tre cime; su quella centrale è posta una colomba con un ramoscello di olivo nel becco.

Storia

Risulta popolata fin da epoche molto antiche: vi è stato rinvenuto, infatti, il cosiddetto “uomo di Cretone”, reperto fossile ancora allo studio degli esperti. Controversa è l’origine dell’attuale abitato: questo sorgerebbe nel sito di CAMERIA, che Tito Livio annovera tra le prime città latine conquistate dal re Tarquinio Prisco, ovvero in quello dell’antica REGILLUM, che fece parte della lega sabina e combatté contro i romani. Si sa comunque con certezza che il borgo medievale si formò intorno all’abbazia di San Giovanni in Argentella (VIII secolo). Dopo essere appartenuto agli Ottaviani, fu venduto nel 1276 ai Savelli, subendo in seguito vari assedi fino a essere devastato e incendiato nel 1556 dalle truppe spagnole del duca d’Alba. Privo di specificazione fino al 1872, il toponimo deriva dal latino PALUMBUS, ‘colombo’. L’abbazia di San Giovanni in Argentella, monumento nazionale, presenta elementi romanici e bizantini; la chiesa, a tre navate, conserva graffiti bizantini, un antico affresco e un’iconostasi in marmo dedicata alla Madonna. La chiesa di Santa Maria del Gonfalone custodisce una pregevole tela quattrocentesca attribuita ad Antoniazzo Romano mentre all’interno della collegiata di San Biagio sono venuti alla luce i resti di una cella benedettina dell’XI secolo. Al Duecento risale il maestoso castello Savelli, con ampi saloni affrescati.

Risulta popolata fin da epoche molto antiche: vi è stato rinvenuto, infatti, il cosiddetto “uomo di Cretone”, reperto fossile ancora allo studio degli esperti. Controversa è l’origine dell’attuale abitato: questo sorgerebbe nel sito di CAMERIA, che Tito Livio annovera tra le prime città <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=LATINE'>latine</a> conquistate dal re Tarquinio Prisco, ovvero in quello dell’antica REGILLUM, che fece parte della lega <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SABINA'>sabina</a> e combatté contro i romani. Si sa comunque con certezza che il borgo medievale si formò intorno all’abbazia di San Giovanni in Argentella (VIII secolo). Dopo essere appartenuto agli Ottaviani, fu venduto nel 1276 ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SAVELLI'>Savelli</a>, subendo in seguito vari assedi fino a essere devastato e incendiato nel 1556 dalle truppe spagnole del duca d’Alba. Privo di specificazione fino al 1872, il toponimo deriva dal latino PALUMBUS, ‘colombo’. L’abbazia di San Giovanni in Argentella, monumento nazionale, presenta elementi romanici e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BIZANTINI'>bizantini</a>; la chiesa, a tre navate, conserva graffiti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BIZANTINI'>bizantini</a>, un antico affresco e un’iconostasi in marmo dedicata alla Madonna. La chiesa di Santa Maria del Gonfalone custodisce una pregevole tela quattrocentesca attribuita ad Antoniazzo Romano mentre all’interno della collegiata di San Biagio sono venuti alla luce i resti di una cella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BENEDETTINA'>benedettina</a> dell’XI secolo. Al Duecento risale il maestoso castello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SAVELLI'>Savelli</a>, con ampi saloni affrescati.

Economia

La recente crescita delle attività industriali e terziarie non ha apportato cambiamenti significativi allo stile di vita dei palombaresi. L’agricoltura è specializzata nella produzione di frutta (ciliegie, pesche e fichi); l’industria, particolarmente vivace nei comparti alimentare, metallurgico e meccanico nonché in quello della produzione di apparecchi medicali, non è ancora in grado di assorbire tutta la manodopera disponibile; il terziario fa leva su una rete commerciale discretamente sviluppata, su un buon numero di servizi privati e sulle attività turistiche, sostenute da un apparato ricettivo commisurato alle esigenze del turismo di transito e di soggiorno. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione di carabinieri, possiede le scuole dell’obbligo e un istituto tecnico commerciale; l’assistenza sanitaria è garantita da un ospedale, alcuni poliambulatori, un consultorio familiare, un centro di salute mentale e un Sert (Servizio Tossicodipendenze).

La recente crescita delle attività industriali e terziarie non ha apportato cambiamenti significativi allo stile di vita dei palombaresi. L’agricoltura è specializzata nella produzione di frutta (ciliegie, pesche e fichi); l’industria, particolarmente vivace nei comparti alimentare, metallurgico e meccanico nonché in quello della produzione di apparecchi medicali, non è ancora in grado di assorbire tutta la manodopera disponibile; il terziario fa leva su una rete commerciale discretamente sviluppata, su un buon numero di servizi privati e sulle attività turistiche, sostenute da un apparato ricettivo commisurato alle esigenze del turismo di transito e di soggiorno. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione di carabinieri, possiede le scuole dell’obbligo e un istituto tecnico commerciale; l’assistenza sanitaria è garantita da un ospedale, alcuni poliambulatori, un consultorio familiare, un centro di salute mentale e un Sert (Servizio Tossicodipendenze).

Relazioni

Apprezzata per l’aria salubre e l’amenità del paesaggio, mette a disposizione degli amanti della natura numerosi itinerari escursionistici: particolarmente suggestivo è quello che conduce alla vetta del monte Gennaro, da cui la vista spazia dal mar Tirreno al monte Terminillo, dalla capitale al Gran Sasso d’Italia. È inoltre nota come stazione termale: le terme di Cretone, aperte da maggio a settembre, sono indicate per la cura di numerose malattie. Il calendario delle manifestazioni locali propone numerose occasioni di aggregazione, perlopiù legate alla vocazione rurale del luogo: la mostra-mercato nazionale dell’olio extra-vergine della Sabina (marzo), la maratona palombarese (maggio), la sagra delle “cerase” (giugno) –con sfilata di carri colmi delle gustose ciliegie locali, dette “Ravenna di Palombara”– e quella della “persica” (pesca), a metà luglio. Il Patrono San Biagio si festeggia il 3 febbraio.

Apprezzata per l’aria salubre e l’amenità del paesaggio, mette a disposizione degli amanti della natura numerosi itinerari escursionistici: particolarmente suggestivo è quello che conduce alla vetta del monte Gennaro, da cui la vista spazia dal mar Tirreno al monte Terminillo, dalla capitale al Gran Sasso d’Italia. È inoltre nota come stazione termale: le terme di Cretone, aperte da maggio a settembre, sono indicate per la cura di numerose malattie. Il calendario delle manifestazioni locali propone numerose occasioni di aggregazione, perlopiù legate alla vocazione rurale del luogo: la mostra-mercato nazionale dell’olio extra-vergine della Sabina (marzo), la maratona palombarese (maggio), la sagra delle “cerase” (giugno) –con sfilata di carri colmi delle gustose ciliegie locali, dette “Ravenna di Palombara”– e quella della “persica” (pesca), a metà luglio. Il Patrono San Biagio si festeggia il 3 febbraio.

Località

Cretone, Marzolanella, Piedimonte, Rotavello, Stazzano

Cretone, Marzolanella, Piedimonte, Rotavello, Stazzano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Palombara Sabina rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.