Descrizione

Comune di pianura, di antiche origini, che vanta una buona presenza di attività agricole e industriali. La comunità dei palestresi presenta un indice di vecchiaia molto alto ed è quasi tutta concentrata nel capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia; una piccolissima percentuale risiede nelle località di Pizzarosto e Cascina Sant'Anna. Il territorio comunale, attraversato da una fitta rete di canali che permettono di irrigare abbondantemente il terreno rendendolo molto fertile, presenta un profilo regolare, con minime variazioni altimetriche, e di questa caratteristica orografica risente il centro abitato, che mostra un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Comune di pianura, di antiche origini, che vanta una buona presenza di attività agricole e industriali. La comunità dei palestresi presenta un indice di vecchiaia molto alto ed è quasi tutta concentrata nel capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia; una piccolissima percentuale risiede nelle località di Pizzarosto e Cascina Sant'Anna. Il territorio comunale, attraversato da una fitta rete di canali che permettono di irrigare abbondantemente il terreno rendendolo molto fertile, presenta un profilo regolare, con minime variazioni altimetriche, e di questa caratteristica orografica risente il centro abitato, che mostra un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Storia

Anticamente abitata dai cimbri, come testimoniano vari reperti archeologici, deriva probabilmente il nome dal latino PALUSTER o PALUSTRIS, che significa 'paludoso'. Dopo essere stato in epoca romana un distretto rurale di un certo rilievo, si aprì alle invasioni barbariche, venendo assegnata, intorno al Mille, dall'imperatore Ottone III al vescovo di Vercelli. La prima notizia diretta che la riguarda risale alla fine del X secolo e cita il nome di un certo Ugo fautore di re Arduino e signore del luogo. Seguendo le vicende del contado di Robbio, nel quale era stata inserita, fu al centro di aspre contese tra Milano, Novara e Vercelli; in questa disputa si inserì anche Pavia, i cui consoli, verso la fine del XII secolo, risultavano essere i maggiori proprietari terrieri della zona. Fu feudo dei Conti di Lomello, dei Beccaria, cui Carlo IV ne confermò il possesso, e dei Borromeo. Divenuta possedimento dei Visconti nel 1335, passò in seguito ad altre casate, vedendo il proprio castello distrutto per ben due volte nel corso della prima metà del '600. Dopo l'occupazione austriaca del 1714, vi fu l'annessione al Piemonte, protrattasi, sia pure con la parentesi napoleonica, dal 1735 al 23 ottobre 1859, quando entrò a far parte della Lombardia. Proprio nel 1859 fu teatro di uno dei gloriosi momenti del Risorgimento italiano: il 30 e 31 maggio di quell'anno, durante la seconda guerra di indipendenza, vi si svolse la famosa battaglia che vide l'esercito franco-piemontese vittorioso sugli austriaci. Tra i monumenti degni di nota sono, oltre ai resti dell'antico castello, la quattrocentesca chiesa parrocchiale di San Martino e l'ossario costruito in memoria dei Caduti nella battaglia del 1859 su disegno dell'architetto Sommaruga.

Anticamente abitata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CIMBRI'>cimbri</a>, come testimoniano vari reperti archeologici, deriva probabilmente il nome dal latino PALUSTER o PALUSTRIS, che significa 'paludoso'. Dopo essere stato in epoca romana un distretto rurale di un certo rilievo, si aprì alle invasioni barbariche, venendo assegnata, intorno al Mille, dall'imperatore Ottone III al vescovo di Vercelli. La prima notizia diretta che la riguarda risale alla fine del X secolo e cita il nome di un certo Ugo fautore di re Arduino e signore del luogo. Seguendo le vicende del contado di Robbio, nel quale era stata inserita, fu al centro di aspre contese tra Milano, Novara e Vercelli; in questa disputa si inserì anche Pavia, i cui consoli, verso la fine del XII secolo, risultavano essere i maggiori proprietari terrieri della zona. Fu feudo dei Conti di Lomello, dei Beccaria, cui Carlo IV ne confermò il possesso, e dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=BORROMEO'>Borromeo</a>. Divenuta possedimento dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a> nel 1335, passò in seguito ad altre casate, vedendo il proprio castello distrutto per ben due volte nel corso della prima metà del '600. Dopo l'occupazione austriaca del 1714, vi fu l'annessione al Piemonte, protrattasi, sia pure con la parentesi napoleonica, dal 1735 al 23 ottobre 1859, quando entrò a far parte della Lombardia. Proprio nel 1859 fu teatro di uno dei gloriosi momenti del Risorgimento italiano: il 30 e 31 maggio di quell'anno, durante la seconda guerra di indipendenza, vi si svolse la famosa battaglia che vide l'esercito franco-piemontese vittorioso sugli austriaci. Tra i monumenti degni di nota sono, oltre ai resti dell'antico castello, la quattrocentesca chiesa parrocchiale di San Martino e l'ossario costruito in memoria dei Caduti nella battaglia del 1859 su disegno dell'architetto <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SOMMARUGA'>Sommaruga</a>.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco riveste, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, vista l'assenza di una stazione dei carabinieri. L'economia locale si basa principalmente sull'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno che permettono proficue produzioni di cereali e foraggi; l'abbondante presenza di acqua favorisce inoltre la pioppicoltura. Un'altra importante fonte di reddito per i palestresi è rappresentata dall'industria, in cui si registra lo sviluppo del comparto cartario, che assorbe un buon numero di addetti; non mancano però imprese edili e aziende meccaniche. Il terziario è costituito dalla rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le necessità primarie della popolazione) e dall'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto ai servizi amministrativi e scolastici, figura l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolari, non presenta strutture sociali di rilievo, se si eccettua un asilo nido; nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria ma mancano altre strutture destinate all'arricchimento culturale. Le strutture ricettive, oltre ad un discreto servizio di ristorazione, consentono anche il soggiorno e quelle sanitarie garantiscono sul posto il solo servizio farmaceutico.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco riveste, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, vista l'assenza di una stazione dei carabinieri. L'economia locale si basa principalmente sull'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno che permettono proficue produzioni di cereali e foraggi; l'abbondante presenza di acqua favorisce inoltre la pioppicoltura. Un'altra importante fonte di reddito per i palestresi è rappresentata dall'industria, in cui si registra lo sviluppo del comparto cartario, che assorbe un buon numero di addetti; non mancano però imprese edili e aziende meccaniche. Il terziario è costituito dalla rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le necessità primarie della popolazione) e dall'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto ai servizi amministrativi e scolastici, figura l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolari, non presenta strutture sociali di rilievo, se si eccettua un asilo nido; nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria ma mancano altre strutture destinate all'arricchimento culturale. Le strutture ricettive, oltre ad un discreto servizio di ristorazione, consentono anche il soggiorno e quelle sanitarie garantiscono sul posto il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

All'assenza di movimento turistico, legata alla mancanza di attrattive di rilievo (se si esclude la presenza del fiume Sesia che richiama numerosi appassionati di pesca) fa riscontro un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie allo sviluppo dell'industria della carta, che consente l'impiego di quote consistenti di manodopera. I suoi rapporti con i comuni vicini, tuttavia, non sono particolarmente intensi, a causa delle carenze pur riscontrabili nei servizi e della mancanza di iniziative di tipo folcloristico e ricreativo capaci di attirare un numero considerevole di visitatori. La festa del Patrono, San Martino, si svolge l'ultima domenica di giugno.

All'assenza di movimento turistico, legata alla mancanza di attrattive di rilievo (se si esclude la presenza del fiume Sesia che richiama numerosi appassionati di pesca) fa riscontro un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie allo sviluppo dell'industria della carta, che consente l'impiego di quote consistenti di manodopera. I suoi rapporti con i comuni vicini, tuttavia, non sono particolarmente intensi, a causa delle carenze pur riscontrabili nei servizi e della mancanza di iniziative di tipo folcloristico e ricreativo capaci di attirare un numero considerevole di visitatori. La festa del Patrono, San Martino, si svolge l'ultima domenica di giugno.

Località

Borgo San Martino, Cascina Sant'Anna, Pizzarosto

Borgo San Martino, Cascina Sant'Anna, Pizzarosto

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Palestro rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.