Il toponimo risale al greco “Pachynos”, accolto nel latino come PACHYNUS. La corrispondente forma araba è “Qartil bašinu”. Nel dialetto locale la pronuncia è “bbakinu” e “pakinu”. È stata fondata nel 1760 dai nobili Starraba, principi di Giardinelli e marchesi di Rudinì, su un colle del feudo Scibini, dove già preesisteva una torre edificata nel 1494. Il rinvenimento di importanti reperti archeologici, tuttavia, testimonia la presenza di insediamenti umani nella zona sin dall’età preistorica. All’interno della Grotta Corruggi, infatti, sono stati ritrovati, in varie campagne di scavo, reperti ceramici di diverse epoche, frammenti di ossidiana nonché numerose lame di età neolitica. Altro importante complesso archeologico è quello dei Cugni di Calafarina, risalente all’Età del Bronzo, dove sono i resti di una necropoli con decine di grotticelle. Poco distante da questa necropoli è la celebre Grotta Calafarina, nella quale sono stati rinvenuti molti reperti di età neolitica, come ceramiche, scheletri, asce di basalto e coltelli di ossidiana. Oltre ai siti archeologici, poche sono le testimonianze storico-architettoniche giunte sino a noi; tra queste figurano: la chiesa madre del Santissimo Crocifisso, costruita negli ultimi decenni del Settecento, con facciata in stile neoclassico e portone in bronzo; il palazzo Tresca Mastrogiovanni e il caratteristico portico di una casa in stile maltese edificata nel Settecento. In località Marzamemi è possibile, inoltre, visitare il palazzo nobiliare dei Principi di Villadorata e i resti della cappella gentilizia dedicata a San Francesco di Paola.