Descrizione

Comune collinare, di origine medievale, ha un’economia basata sull’agricoltura, affiancata da una modesta attività commerciale. La maggior parte degli ozzanesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vive nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si distribuisce tra la località Dionigi-Rollini, alcuni aggregati urbani minori e numerose case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato sorge sullo sperone di un contrafforte collinare. Lo stemma comunale, troncato in due sezioni a sfondo rosso e azzurro, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica; vi è raffigurato un cervo rampante, d’oro. La redazione non ne ha ottenuto l’autorizzazione alla riproduzione.

Comune collinare, di origine medievale, ha un’economia basata sull’agricoltura, affiancata da una modesta attività commerciale. La maggior parte degli ozzanesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vive nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si distribuisce tra la località Dionigi-Rollini, alcuni aggregati urbani minori e numerose case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato sorge sullo sperone di un contrafforte collinare. Lo stemma comunale, troncato in due sezioni a sfondo rosso e azzurro, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica; vi è raffigurato un cervo rampante, d’oro. La redazione non ne ha ottenuto l’autorizzazione alla riproduzione.

Storia

Il toponimo è attestato, dal 999, con le forme di “Ozanus”, “Orzanus” e “Olzanus”. Due sono le ipotesi al riguardo dell’etimo: la prima lo vede nel nome celtico “Algia” che, con il suffisso prediale -ANUS, avrebbe dato “Ausanus” e, successivamente, “Osanus”; la seconda lo vede, invece, nel prediale OTIANUS, derivante dal gentilizio OTIUS. Le sue origini risalgono al periodo medievale. Notizie relative al suo insediamento si trovano, infatti, per la prima volta, nei cosiddetti “Atti di Sant’Evasio”, datati VIII secolo, in cui si legge che il santo, per sfuggire alle persecuzioni degli ariani, si rifugiò nelle foreste che al tempo la circondavano. Altre notizie ci provengono da un diploma del 901 attestante il passaggio del feudo al conte Ghisalberto Supponide, la cui famiglia regnerà localmente fino alla fine del X secolo, cioè fino al momento in cui l’imperatore Ottone III scelse il vescovo di Vercelli come suo feudatario. Successivamente entrarono in scena gli Aleramici, primi signori del Monferrato, che si posero dalla parte dell’imperatore quando questi si trovò a combattere in Italia. All’inizio del XIV secolo gli Aleramici si estinsero e il dominio territoriale toccò ai Paleologi, famiglia imparentata con l’imperatore di Bisanzio. Sotto il loro dominio si ebbero diverse battaglie, considerato che il Monferrato fu da sempre considerato importante dal punto di vista strategico. I Paleologi si estinsero nel 1536, lasciando il potere alla signoria dei Gonzaga che si trovò a governare, dunque, durante la guerra tra spagnoli e francesi. Al termine del conflitto il feudo rimase ai Gonzaga Nevers. Il XVIII secolo fu testimone del suo passaggio ai Sannazaro e, in seguito, ai Savoia. Tra le vestigia del suo passato sono degne di nota: il castello, costruito prima del 1164 e modificato più volte; la parrocchiale di San Salvatore, in stile neogotico, rimaneggiata nei secoli successivi la sua realizzazione, completata nella prima metà del Cinquecento; la casa Bonaria-Simonetti, del periodo dei Paleologi; la torre di cortina, resto delle cinta murarie; il palazzo Simonetti, edificato nel XVI secolo.

Il toponimo è attestato, dal 999, con le forme di “Ozanus”, “Orzanus” e “Olzanus”. Due sono le ipotesi al riguardo dell’etimo: la prima lo vede nel nome celtico “Algia” che, con il suffisso prediale -ANUS, avrebbe dato “Ausanus” e, successivamente, “Osanus”; la seconda lo vede, invece, nel prediale OTIANUS, derivante dal gentilizio OTIUS. Le sue origini risalgono al periodo medievale. Notizie relative al suo insediamento si trovano, infatti, per la prima volta, nei cosiddetti “Atti di Sant’Evasio”, datati VIII secolo, in cui si legge che il santo, per sfuggire alle persecuzioni degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ARIANI'>ariani</a>, si rifugiò nelle foreste che al tempo la circondavano. Altre notizie ci provengono da un diploma del 901 attestante il passaggio del feudo al conte Ghisalberto Supponide, la cui famiglia regnerà localmente fino alla fine del X secolo, cioè fino al momento in cui l’imperatore Ottone III scelse il vescovo di Vercelli come suo feudatario. Successivamente entrarono in scena gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ALERAMICI'>Aleramici</a>, primi signori del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>, che si posero dalla parte dell’imperatore quando questi si trovò a combattere in Italia. All’inizio del XIV secolo gli Aleramici si estinsero e il dominio territoriale toccò ai Paleologi, famiglia imparentata con l’imperatore di Bisanzio. Sotto il loro dominio si ebbero diverse battaglie, considerato che il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> fu da sempre considerato importante dal punto di vista strategico. I Paleologi si estinsero nel 1536, lasciando il potere alla signoria dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a> che si trovò a governare, dunque, durante la guerra tra spagnoli e francesi. Al termine del conflitto il feudo rimase ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a> Nevers. Il XVIII secolo fu testimone del suo passaggio ai Sannazaro e, in seguito, ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Tra le vestigia del suo passato sono degne di nota: il castello, costruito prima del 1164 e modificato più volte; la parrocchiale di San Salvatore, in stile neogotico, rimaneggiata nei secoli successivi la sua realizzazione, completata nella prima metà del Cinquecento; la casa Bonaria-Simonetti, del periodo dei Paleologi; la torre di cortina, resto delle cinta murarie; il palazzo Simonetti, edificato nel XVI secolo.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di frumento, mais, ortaggi, foraggi, uva (utilizzata per la produzione dei vini Doc e Docg) e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di suini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da imprese che operano nei comparti: edile, metallurgico, chimico, meccanico, dei prodotti genericamente alimentari, delle bevande, della lavorazione del legno, della carta e dei materiali da costruzione. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi materne, elementari e medie; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario sul posto è assicurato il solo servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di frumento, mais, ortaggi, foraggi, uva (utilizzata per la produzione dei vini Doc e Docg) e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di suini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da imprese che operano nei comparti: edile, metallurgico, chimico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, dei prodotti genericamente alimentari, delle bevande, della lavorazione del legno, della carta e dei materiali da costruzione. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi materne, elementari e medie; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario sul posto è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non sia meta di particolare richiamo turistico, offre la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. Tra gli eventi ricorrenti si segnalano: il carnevale ozzanese, manifestazione allegorica con possibilità di degustare prodotti tipici locali, a febbraio; il mercato dell’antiquariato e dell’usato “Al barat d’ausan”, ad aprile e a settembre; la manifestazione “Riso e Rose” con esposizione di fiori e degustazioni dei prodotti tipici, a maggio. Il Patrono, San Giovanni Battista, si festeggia il 24 giugno con riti religiosi. Altri festeggiamenti in onore del Santo si hanno la prima domenica di settembre con esposizione di prodotti locali, mercatino e spettacoli.

Sebbene non sia meta di particolare richiamo turistico, offre la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. Tra gli eventi ricorrenti si segnalano: il carnevale ozzanese, manifestazione allegorica con possibilità di degustare prodotti tipici locali, a febbraio; il mercato dell’antiquariato e dell’usato “Al barat d’ausan”, ad aprile e a settembre; la manifestazione “Riso e Rose” con esposizione di fiori e degustazioni dei prodotti tipici, a maggio. Il Patrono, San Giovanni Battista, si festeggia il 24 giugno con riti religiosi. Altri festeggiamenti in onore del Santo si hanno la prima domenica di settembre con esposizione di prodotti locali, mercatino e spettacoli.

Località

Dionigi-Rollini

Dionigi-Rollini

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Ozzano Monferrato rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.